Abbiamo intervistato Elena Sofia Ricci – la protagonista, nel ruolo storico di Suor Angela – per conoscere i cambiamenti che ci saranno nel Convento degli Angeli. L’attrice ci spiega anche perché l’attuale stagione viene considerata una “serie bomba”, ci racconta i dubbi affrontati prima delle riprese e gli avvicendamenti nel cast.
In effetti, la quinta stagione di Che Dio ci aiuti si propone come una sintesi tra il perpetuarsi delle atmosfere che già conosciamo e un profondo rinnovamento.
Per esigenze di produzione, le puntate non sono state più girate a Fabriano, ma tra Roma, Formello e l’Umbria. Ciò non comporterà stravolgimenti agli occhi del pubblico e non inciderà più di tanto nella storia, ma gli affezionati lo noteranno.
Inoltre le dieci puntate della quinta stagione affrontano in maniera diretta temi quali il femminicidio, le fake news, il dramma dell’alcolismo e l’abbandono di minore. Cambierà soprattutto l’approccio rispetto al passato, che renderà la comunicazione più decisa.
E poi, Che Dio ci aiuti 5 segna l’addio al cast da parte di Lino Guanciale e Diana Del Bufalo, che erano diventati tra i più amati dai telespettatori. Al loro posto, giovani e promettenti attrici tra cui Simonetta Columbu (la novizia Ginevra Alberti) e Laura Adriani (la nipote di Suor Costanza, Maria Galiardi), mentre entrano ancora di più nel vivo i personaggi di Arianna Montefiori (Valentina), Cristiano Caccamo (Gabriele) e Gianmarco Saurino (Nico).
Più presenti che mai le colonne del cast Valeria Fabrizi, Francesca Chillemi ed Elena Sofia Ricci. Proprio alla Sofia Ricci abbiamo chiesto di questo e altro.
Cosa dobbiamo aspettarci da Che Dio ci aiuti 5, serie all’insegna di non pochi cambiamenti?
In fin dei conti siamo sempre gli stessi personaggi. Protagonista è il Convento degli Angeli, dove si ride e dove si piange. Ci siamo sempre io, Suor Costanza e i nostri ragazzi.
Diciamo però che questa è una serie-bomba, nel senso che accadranno eventi molto forti fin dalla prima puntata e che creeranno un territorio pieno di insidie che dureranno per tutta la serie e porteranno ad un finale da film thriller.
Negli annunci è stato dato risalto al trattamento di temi come il femminicidio e l’abbandono di minori. Ciò cambierà l’atmosfera della serie?
È per questo che dico che sarà una serie “bomba”. Perché affronteremo temi molto importanti con un po’ più di attenzione. Ci sarà un caso in ogni puntata che parlerà, ad esempio, dell’alcolismo fra i ragazzi, dell’uso del web per manipolarli e di molti altri temi.
Quelli del femminicidio e dell’abbandono di minori sono purtroppo di tragica e quotidiana attualità e quindi ci è sembrato doveroso affrontarli. Già dalla seconda stagione ci siamo spostati dal poliziesco al trattamento dei temi sociali, ma quelli che tratteremo in queste puntate saranno molto forti. E saranno questi a mandare pesantemente in crisi Suor Angela.
L’allegria e la leggerezza rimarranno?
Sì, tranquilli, si riderà sempre (ride, ndr). Ci sarà il momento per ridere, divertirsi e staccare. Ci piace passare da un momento molto tragico ad uno estremamente comico. È questa la peculiarità della nostra serie.
Nel cast sono rimasti pilastri come lei, Valeria Fabrizi e Francesca Chillemi, ma ci sono stati anche molti cambiamenti. Come sono stati metabolizzati sul set?
Come tutti gli anni. Ogni anno cambiamo qualcosa, piangiamo per chi va via, perché ci affezioniamo gli uni agli altri. Però è necessario rinnovarsi nella scrittura, altrimenti dopo un po’ sono tutte minestre riscaldate e non si sa più cosa raccontare. Quindi, dobbiamo salutare personaggi che abbiamo amato e continueremo ad amare e accoglierne di nuovi, con nuova linfa.
A proposito di nuova linfa lei ha detto che arrivata alla quarta stagione ha rischiato di non avere più motivazioni per continuare con Che Dio ci aiuti. Poi è cambiato qualcosa…
Io ho fatto proprio una richiesta, ho richiesto una crisi per Suor Angela, quasi vocazionale. È stata accolta subito da Lux Vide, dalla Rai, dalle editor e dalle suore nostre amiche e consulenti. L’hanno scritta benissimo.
Cosa l’ha portata, questa volta, a fare la richiesta esplicita di una crisi per il suo personaggio, per poter continuare?
Una sera ho avuto questo pensiero, mi è sembrato forte e l’ho comunicato. Sono una donna che ha 38 anni di carreira alle spalle e ogni tanto mi vengono delle idee. Quindi, penso, propongo, metto sul tavolo idee, che questa volta sono state accolte con una maestria eccezionale.
Ha pensato all’eventualità in cui dovesse ripresentarsi questa sensazione di non avere più motivazini per poter proseguire con la serie?
Non lo so, non so rispondere adesso. Per ora ho due anni di lavoro pieni e ne riparleremo tra un paio d’anni.
Quali saranno i prossimi apuntamenti in cui potremo vederla impegnata?
Ve lo dirò quando avrò firmato tutti i contratti (ride, ndr).