Lei è una delle novità della quarta stagione della fiction, con il personaggio del Colonnello Vittorio Astori, membro di una famiglia che darà del filo da torcere ai Monforte…
Gli Astori entrano in scena per creare un po’ di malessere nella vicende della fiction, come se già non ce ne fosse abbastanza (ride, ndr)! Sappiamo tutti del ritorno di Aurora Gori (Anna Safroncik), che di per sé è una bella notizia: il nostro ingresso sarà un’altra novità, magari un po’ meno bella per chi è un fan della famiglia Monforte!
Che ruolo ha Vittorio Astori all’interno della serie? Sarà il cattivo di turno?
Sicuramente non sarà ricordato dal pubblico per la simpatia, anche se ogni tanto riuscirà a strappare un sorriso. Essendo un militare, porta con sé principi e valori molto saldi. Cercherà di affrancarsi da un passato perdente dal punto di vista affettivo, in particolar modo nel rapporto con il fratello maggiore Carlo (Corrado Tedeschi). Nel corso delle puntate, proverà a distaccarsi da un percorso di vita che sente di non appartenergli in toto. Il resto lo lascio scoprire al pubblico: posso dire che prendere parte a questa serie è stata per me un’esperienza straordinaria con colleghi meravigliosi, molto affiatati tra loro e ben disposti ad accogliere i nuovi attori.
Da quanto ci sta raccontando, Vittorio Astori sembra essere un personaggio simile a quello di Roberto Ferri, che lei interpreta in “Un posto al sole”. In “Le tre rose di Eva 4” si è in qualche modo ispirato a Ferri oppure ha scelto un approccio diverso?
La nostra è una professione un po’ strana, che non può prescindere da ciò che siamo e da qualità soggettive come ad esempio la connotazione fisica e la vocalità. Durante la realizzazione de “Le tre rose di Eva 4”, ci sono però due fattori che mi hanno avvantaggiato: in primis indossare un “costume”, cioè la divisa militare che connota il mio personaggio, e in secondo luogo l’aiuto di un regista straordinario come Raffaele Mertes che mi ha dato grande libertà e al contempo degli input che non mi aspettavo di ricevere, fornendomi degli altri spunti su cui lavorare per far rendere al meglio il mio personaggio.
Come è riuscito a gestire l’impegno quotidiano con “Un posto al sole” con questo nuovo progetto lavorativo?
Devo ringraziare la produzione di “Un posto al sole”, che è entrata in perfetta sinergia con la Endemol Shine Italy (produttrice della fiction di Canale 5, ndr). Spesso ho trascorso più tempo sui treni per dividermi tra i due set, ma è stato meraviglioso riuscire a conciliare i dui percorsi lavorativi. Questo è uno dei privilegi che la nostra professione riesce a concederci: essere “ubiqui” e soddisfatti!
Riccardo Polizzy Carbonelli ci ha dato anche qualche anticipazione su quanto accadrà prossimamente ad “Un posto al sole”: per saperne di più e ascoltare la sua intervista integrale, vi basterà aprire il video in testa al nostro post e cliccare sul pulsante “Play”.