Abbiamo incontrato l’attore che ci ha raccontato il suo personaggio ed ha parlato della sua vita professionale. Ecco l’intervista.
Che personaggio è Brando Prizzi?
Uno forte, che ha sempre combattuto: uno che affronta la vita di petto. Ma anche un uomo che non si era mai innamorato prima, e ne rimane travolto.
I ragazzi di inizio secolo erano sicuramente diversi: a 30 anni, l’età di Brando, avevano giù vissuto una vita piena. Avevano un’esistenza piena di sforzi fisici, di sacrifici, di fame: una lotta quotidiana. Perciò spero che questa serie sia anche un monito per tanti ragazzi: un piccolo appiglio per rapportarsi in maniera diversa all’amore e ai sacrifici, in tutti i campi.
Nella serie si parla anche di ribellione: anche questo è un messaggio che spera arrivi?
È un messaggio di fondamentale importanza, cioè che i diritti dei lavoratori non devono essere calpestati da nessuno. Invece è un piaga sempre attuale: quando abbiamo iniziato a girare, c’erano stati due ragazzi morti nelle cave. Parliamo di morti che si succedono sin dall’epoca romana: per sicurezza, orari lavorativi incredibili, la lotta è stata continua.
Lei ha partecipato anche a Pechino Express. Com’è nata l’esperienza?
Io mi sono sempre prestato a fare tutto quello che mi stimolava, e Pechino Express era appunto un programma che mi stimolava molto. Mi cercavano da tre anni, ma in quel mese in cui giravano, io ero sempre impegnato per lavoro…fortunatamente, direi. Quest’anno invece, le tempistiche sono state favorevoli.
Ho deciso di intraprendere questa esperienza con Rocco, che era già stato compagno di viaggio in Sacrificio d’amore e poi lo è stato anche qui. Nella serie è il fidanzato di mia sorella, purtroppo abbiamo poche scene insieme.
Rocco era la persona perfetta, perché volevo portare qualcuno che non conoscevo fino in fondo, ma che in qualche modo mi interessasse, mi stimolasse.
Ci anticipa qualche progetto futuro?
Sto girando una serie per Rai Uno in Bulgaria, con la regia di Ricky Tognazzi. La protagonista è Luisa Ranieri. Si tratta di una serie ambientata nel 1920: parte dalla Sicilia e finisce a New York. Anche questo è un bel racconto popolare, una storia di immigrazione.