Cosa cambierà in questa seconda edizione della sua trasmissione?
Rispetto allo scorso anno, abbiamo “lasciato la casa”: lo studio televisivo dell’edizione passata era stato arredato, infatti, proprio come un’abitazione. Ci auguriamo di creare un clima giocoso e divertente. Raggiungeremo tutt’Italia con collegamenti dai luoghi in cui ogni fine settimana sono in programma degli eventi: ad esempio, oggi apriremo due finestre con Ronciglione (Viterbo) per il famoso Carnevale e con Sanremo per avere le ultime notizie dal Festival. Non solo, però: avremo tanti ospiti in studio e non mancherà la musica. A farci compagnia oggi saranno Max Giusti, Lina Sastri, gli Statuto e Anna Fendi che racconterà la storia italiana attraverso l’evoluzione della moda. Nelle puntate domenicali daremo spazio anche al “pranzo della domenica”, con collegamenti da paesi italiani che parleranno, attraverso i loro abitanti, delle tradizioni culinarie. Domani, tra gli altri, sarà insieme a noi anche l’attrice Paola Quattrini.
Nella scorsa stagione il programma andava in onda dal lunedì al venerdì: come mai la scelta di spostarlo al fine settimana?
Attraverso questa scelta proviamo a rendere la nostra trasmissione un piccola festa, inserendoci nel clima coinvolgente del fine settimana. Televisivamente mi attrae molto l’idea di mettermi in gioco con un format che va in onda nel weekend.
Ieri Tv2000 ha festeggiato i primi 20 anni di vita. Lei è uno dei volti di punta dell’emittente: qual è, secondo lei, l’elemento che differenzia questa rete televisiva dalle altre?
Quando ieri sono entrata nella sede di Tv2000 per celebrare questo anniversario speciale, mi è venuto in mente il primo giorno in cui ho iniziato a lavorarci: all’epoca mia figlia gattonava, adesso è alta un metro e settanta e sta per compiere tredici anni! Tante persone che lavorano a Tv2000 l’hanno rivista qualche giorno fa e si sono ricordati di quando, ancora piccolina, tentava di fare i suoi primi passi. Il tratto che, a mio parere, distingue Tv2000 è che ognuno sente di far parte di una squadra. Io stessa percepisco tale sensazione, che non è così scontato avvertire in questo mondo. Sono contenta di continuare quest’avventura anche perché mi è stata data la grande possibilità di sperimentare, con la massima libertà, molti progetti che abbiamo portato a termine in questi anni. Tra i tanti ricordo “1×1”, un programma che è un pezzo della mia vita e della mia storia televisiva. Non posso dimenticare “Revolution”, con cui abbiamo davvero osato realizzando una trasmissione all’insaputa del conduttore.
Nel corso della presentazione dei palinsesti 2017-2018, il direttore di rete Paolo Ruffini ha ammesso che lei “ogni anno è corteggiata dalla Rai”. C’è qualche novità per lei sul fronte di viale Mazzini?
Recentemente, come accade da alcuni anni, ho preso parte alla maratona Telethon sulla Rai. Per il futuro, chi lo sa! Non so se accadrà qualcosa, io sono sempre “tra color che son sospesi”. Mi auguro che ci siano belle possibilità anche in Rai, ma al momento non so dire se c’è qualcosa di concreto.
Quindi non si sa se ci sarà una nuova edizione di “Quelle brave ragazze”, il talk estivo della mattina di Rai 1 che lei ha presentato nel 2017?
Non so se verrà riproposto, ma mi auguro davvero di sì. Umanamente è stata un’esperienza bellissima. Anche in questo caso siamo riusciti a fare squadra con le mie colleghe Veronica Maya, Valeria Graci e Mariolina Simone. Con loro c’è stata una grande intesa fin dal primo momento ed abbiamo lavorato sempre con grande affiatamento.
Con Tv2000 invece sono previsti altri impegni?
Al momento mi sto concentrando su “Ci vediamo da Arianna” e spero di proporre un bel prodotto che venga apprezzato dal pubblico che vorrà seguirci.
Alcuni anni fa, sempre sull’emittente Cei, ha condotto “La canzone di noi”, un talent dove ad essere protagonisti erano dei cori. Lo rivedremo in futuro?
Anche questa è stata una splendida avventura e sono tantissime le persone che mi chiedono se questo programma ritornerà in onda. Non conoscevo affatto la realtà dei cori: per me, quindi, condurre quella trasmissione ha significato approcciarsi ad un mondo totalmente sconosciuto, ma da cui sono rimasta molto affascinata. Il Maestro José Maria Sciutto (tra i giudici del talent, ndr) mi spiegò subito come il coro è un gruppo democratico: solo se si lavora tutti insieme, di squadra, si può andare avanti e migliorare giorno dopo giorno. Il coro, quindi, è di tutti. Queste sue parole mi colpirono molto e puntata dopo puntata mi sono appassionata a tali bellissime realtà musicali. Perciò, mi auguro davvero di cuore che possa essere trasmessa molto presto una nuova edizione.