A spiegarci la genesi di una tale vicenda è Fabio Sabbioni, produttore creativo di Un posto al sole. “Intanto invito i telespettatori a non perdere le puntate della soap opera di Rai3 perchè l’elemento thriller che vi abbiamo introdotto è di grande impatto. Al di là delle forti emozioni, l’episodio spinge ad una riflessione sul bene e sul male, la dinamica degli eventi che si susseguono con ritmo rapido e incisivo richiama a molte forme di violenza presenti oggi nella società anche a livello internazionale”
{module Google richiamo interno} Però Angela, questa sera vivrà un bruttissimo momento della sua vita: rapita dal serial killer, che si aggira da qualche mese nella soap opera all’ombra del Vesuvio, tenterà con tutte le sue forze di resistere. Ma viene sepolta viva con esigue possibilità di sopravvivenza.
Naturalmente quanto accadrà, i telespettatori lo sapranno soltanto seguendo le puntate di stasera e domani. Ma Fabio Sabbioni precisa che il giallo entra a fasi alterne nella vita di Un posto al sole. E non è solo un espediente della sceneggiatura per rendere più accattivante la serie. E’ soprattutto un mezzo per poter affermare la condanna più totale verso tutte le forme della violenza.
Alla fine il bene predomina sempre sul male: il messaggio della longeva soap opera è stato sempre positivo. Ma chissà, questa volta che accadrà: l’attesa è vedere se Angela riuscirà a sfuggire alla morte, in quale modo e soprattutto, chi la aiuterà. Anche per il destino del serial killer c’è suspense.
Fabio Sabbioni sottolinea che le riprese sono molto aderenti alla realtà, la protagonista Claudia Ruffo ha retto bene l’impatto con una situazione davvero molto difficile.
Il produttore creativo parla anche di una situazione granguignolesca e la sepoltura, in particoalre evoca romanzi d’appendice e feiulleton nei quali tali scene erano molto frequenti per suscitare le forti emozioni da parte dei lettori.
Ma in Un posto al sole tutto questo non c’è: “il nostro è il tentativo, finora sempre riuscito, di legarci in maniera stretta alla realtà. La rappresentazione di scene drammatiche si inserisce proprio in quest’ottica. Un posto al sole non è la soap opera edulcorata e sentimentale, ma lo specchio dell’esistenza umana nella quale il bene e il male sono i due poli opposti”, conclude Sabbioni.
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Qui l’intervista all’attrice.