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Venerdì 21 marzo prosegue l’edizione 2025 di Fratelli di Crozza. Il programma di satira politica è guidato dal solito Maurizio Crozza. Al suo fianco, nel ruolo di autore e spalla comica, torna Andrea Zalone. Nello show, il protagonista propone imitazioni e monologhi, incentrati sui temi di attualità. La puntata odierna è visibile, come sempre, su NOVE.
Fratelli di Crozza 21 marzo, la parodia di Giorgia Meloni
Fratelli di Crozza del 21 marzo inizia con la parodia della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Io derapo, depisto e faccio ridere, non come Benigni. Io faccio impazzire la sinistra, sono più allegra, caciarona. Alla Camera ho fatto una derapata, quando non so cosa dire io eseguo operazioni di distrazione di massa. Che potevo dire, che da due anni faccio la finta europeista ma che in realtà sono trumpiana?”.
Si passa subito alla parodia del giornalista Mario Sechi: “Meloni è una leonessa, al G7 la chiamano Bruce Lee. Lei è invincibile come Achille, politicamente è una pantera nera. Fidati, nera è senza dubbio nera. Ha letto così bene il testo del Manifesto di Ventotene che Meryl Streep l’ha chiamata per recitare ne Il Diavolo veste Prada 2. Le ha proposto di fare sia il Diavolo che Prada”.
Fratelli di Crozza del 21 marzo inizia con il primo monologo: “Giorgia Meloni ha messo in atto l’arte della derapata, la prossima volta dirà che Matteotti in realtà è scivolata in doccia. Una cosa va detta, comunque: è bravissima con le frasi ad effetto, ma purtroppo non si ricorda quelle che aveva detto in passato“. In onda una serie di filmati che testimoniano le contraddizioni della Premier.
Le tensioni nella maggioranza
A Fratelli di Crozza spazio a Matteo Salvini: “Lui rincorre gli umori dei suoi follower, non segue la linea del governo“. Crozza imita il Vicepresidente del Consiglio: “No soldi per le armi, ma per le barelle italiane che accolgono i pazienti italiani con le malattie italiani“. Salvini ha uno strumento per tenere costantemente sotto controllo i sondaggi e, sulla base dell’andamento, decide cosa dire. Continua: “Pace e bene, pace nel mondo, pace anche nei condomini, nel salumiere, da Renato il pizzaiolo, scambiatevi un segno di pace“.
Crozza parla, ora, degli Stati Uniti: “L’ambasciatore USA ha chiesto aiuto, per avere le uova, al Veneto. Questo è il momento più alto della carriera politica di Luca Zaia. Trump non sa più dove cercare le uova, i narcos le nascondono dentro i panetti di cocaina. Ma io mi chiedo: se hanno costruito un muro al confine, come fanno dal Messico a far arrivare le uova agli USA? Comunque, i democratici sono spariti, sono in piena crisi di identità“.
Parlare degli Stati Uniti è il giusto pretesto per l’imitazione di Federico Rampini: “I democratici hanno smarrito, venduto quel loro pensiero delle origini. Dieci anni fa lo Statement era riempire i salotti di quattro o cinque Tesla, mentre oggi la macchina è obbrobriosa, orripilante. Oggi quando ne vedono una hanno dei rigurgiti di pinot nero, che rovinano i loro pullover di cashmere“.
Fratelli di Crozza 21 marzo, le armi
A Fratelli di Crozza del 21 marzo si parla delle armi: “In Europa, un tank costa 29 milioni di euro, mentre in Cina appena 2,3 milioni di euro. Sono sempre avanti, quando manderemo il primo uomo sulla Luna noi troveremo alcuni cinesi che friggono le rane. In Italia, intanto, si fanno le panda blindate“.
Nella diretta c’è l’imitazione del Ministro Adolfo Urso. Come sempre, le sue dichiarazioni sono incomprensibili, in quanto il presentatore scherza sugli errori del membro dell’esecutivo. Urso/Crozza: “Arrivo al bandolo della materessala, dobbiamo dire sincemente che un cingolaro muove un carroarmadio, dobbiamo parlare senza mezze maniche“.
Il comico passa subito alla parodia del filosofo Umberto Galimberti: “Ai miei tempi era tutto diverso, mi ricordo un Natale che c’era mio nonno deceduto con il viso dentro il piatto e noi ci siamo accorti solo alla tombola. La mia maestra dava dei colpi di borsa agli alunni che arrivavano in ritardo: un colpo per ogni minuto, è per quello che mi manca un pezzo di mandibola. Quando la vita è così, capisci la fortuna che avevano i Neanderthal, che morivano in media a 36 anni”.
Mauro Corona e Vittorio Feltri
Fratelli di Crozza si avvia alla conclusione con Mauro Corona. Lo scrittore: “La gente beve per dimenticare, ma io lo faccio per ricordare tutto, tranne quando da bambino sono andato dai preti. In confronto, Full Metal Jacket era la Melevisione. Sto cercando di tornare al Mauro di prima, quello a cui non interessava la gloria. Il mio paese mi odia, e non perché faccio i bisogni negli zerbini dei vicini di casa. Non mi fanno fare niente perché sono famoso, avrei voluto fare un bar con le mucche al posto delle macchine da latte, ma me lo hanno impedito per l’odio“.
L’ultima imitazione è quella di Vittorio Feltri: “Il mio è un libro necessario contro il dominio del cibo del sud. Si parla solo di pizze e spaghetti, che io uso come lassativi. Sospendere le maestre che sono su Only Funs è sbagliato, perché se la sera interagiscono con i padri favoriscono la comunicazione scuola-famiglia“. Termina qui la puntata.