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Il primo servizio della serata è opera di Pietro Sparacino, che ha immaginato il coccodrillo di Lino Banfi e ha intercettato l’attore per strada. La iena, mentre legge il testo, osserva che Banfi è passato dall’interpetare l’uomo “a cui si alzava” al nonno a cui non si alza più.
Ma era solo l’anteprima: parte la sigla del programma. I conduttori si introducono l’un l’altro e la trasmisisone entra nel vivo.
Filippo Roma si occupa dell’attico di Barbareschi, che non vuole rispettare la sentenza passata in giudicato: Barbareschi colpisce ancora? L’attore ed onorevole infatti, si sarebbe appropriato di un lucernario condominiale: il giudice ha stabilito che non possa farlo, ma lui continua ad utilizzarlo, essendo posizionato sopra il suo appartamento. Una causa che va avanti da quasi 20 anni. Raggiunto da Roma, Barbareschi non dà riposte in merito, limitandosi a negare e, anzi, rivangando i precedenti con l’inviato.
La prossima è Mary Sarnataro: Una stronza in tv. La comica chiede a Daniela Martani se, dato che non ha avuto successo dopo il Grande Fratello, non “gliel’abbia voluta” nessuno, e a Scamarcio quando ha scoperto che gli piacevano “le vecchie” in riferimento alla compagna Valeria Golino.
Dopo il primo break pubblicitario si riparte con Matteo Viviani: L’avvocato cialtrone arraffatutto. Dopo un grave incidente in moto, Alfio si è fidato dell’avvocato,c onvinto che stesse curando i suoi interessi: ha perciò firmato dei fogli senza riuscire a leggerli perché senza occhiali. Telefonando all’assicurazione, Alfio ha scoperto che gli erano stati versati oltre 17mila euro, di cui non ne ha visti ben 10mila. In una conversazione privata che è stata registrata, l’avvocato a un certo punto si fa sfuggire che era la sua parcella. Naturalmente, ci pensa Viviani a recarsi dall’avvocato, che nega di aver contraffatto i fogli che Alfio ha firmato. Non solo: a testimoniare di dire il vero, Alfio ha anche una mail ricevuta dalla comapgnia assicurativa: nero su bianco, viene specificato che all’avvocato spettava poco meno di 3mila euro di onorario.
Si prosegue con Nina Palmieri: Quando la baby sitter diventa la mamma. La storia di una bambina cinese, Stellina, adottata da una famiglia tarantina. Inizialmente era stata la mamma ad affidarla a loro, ma poi si è allontanata sempre di più: a un certo punto addirittura, la donna si è trasferita a Prato per lavoro, lasciandola in Puglia. Una volta tornata invece, ha ripreso Stellina per portarla in Cina, troncando ogni rapporto: così, mentre la bimba è in Oriente, la madre è in Puglia e la famiglia che l’ha cresciuta per due anni temeva le fosse accaduto qualcosa.
La Palmieri si reca a casa della mamma di Stellina, che si dimostra disponibile. Anzi, le dà appuntamento per il giorno seguente alle 10.00, l’orario giusto per telefonare in Cina. Insieme ad un interprete, viene trovata una mediazione: la famiglia ritirerà la denuncia per abbandono di minore, e quando Stellina verrà in Italia, potrà vederli. L’importante per la mamma, era che crescesse secondo la cultura della sua terra.
Veronica Ruggeri si occupa di un caso di stalking: Vivere nel terrore del proprio ex. Alina è perseguitata dall’ex compagno Marco, padre della sua bambina: i problemi sono cominciati quando i due sono andati a convivere. Le aggressioni l’hanno ridotta persino una settimana a letto dopo aver ricevuto un pugno in testa: la donna era così impaurita da non riuscire ad opporsi, e ogni volta la figlia era presente.
Quando Alina è riuscita ad andarsene da casa, l’incubo non si è concluso. Minacce continue, ruote bucate, appostamenti, telefonate minatorie che ascoltiamo in cui viene promesso alla donna un “pacchetto regalo”, con cui si riferisce all’aver assoldato qualcuno per ucciderla. L’aspetto sconcertante della vicenda, è che Marco sia stato arrestato e subito rilasciato, con un solo obbliog di 200 metri di distanza da Alina. Naturalmente, il soggetto non ha smesso di rivelarsi pericolo. La Ruggeri prova a parlarci, ma senza ottenere niente: l’uomo chiama i carabinieri, che suggeriscono di lasciarlo stare in quanto persona ben poco raccomandabile.
Giulio Golia ha incontrato i genitori di due bambini affetti dalla rarissima sindrome di Marfan: 2 gemelli contro la burocrazia della sanità. I ragazzini non hanno problemi cognitivi, ma un altro tipo di problematica: improvvisi mal di testa, arti che si bloccano. Avrebbero bisogno di un’assistenza continua, altrimenti i genitori non potrebbero andare a lavorare; eppure, è stata tolta loro l’operatrice oss che li seguiva a scuola. La dirigente scolastica non dà risposte in merito.
Marco Maisano documenta gli Ospedali abbandonati a Roma. Il giornalista si è recato nei principali ospedali della capitale, riprendendo immagini di sporcizia e abbandono. Nei sotterranei del San Camillo dormono alcuni senzatetto: Maisano trova persino i resti di crack.
Si prosegue con un video di vecchie papere di Lillo e Greg ai tempi in cui erano iene.
Luigi Pelazza ha raccolto testimonianze su Testimoni di Geova e abusi sessuali, argomento che aveva già trattato. Alcuni ragazzi si sono rivolti a lui dopo un servizio precedente, raccontando di essere stati disassociati, cioè allontanati dalle famiglie perché hanno scelto di non seguire quella dottrina religiosa. Un altro ragazzo invece, che crede e non vuole lasciare i Testimoni di Geova, spiega di voler denunciare la segretezza che viene imposta in casi di pedofilia: è infatti previsto che tutto debba rimanere all’interno. È fissato che se ne debba occupare un tribunale di anziani: una donna confida di essere stata obbligata al sesso orale quando aveva 13 anni, persino la madre la ha dato della bugiarda per poi scoraggiarla dalla denuncia. L’unica accortezza che viene presa dal “tribunale degli anziani” è quello di mettere in guardia le famiglie che hanno figli piccoli: si rimane però sempre all’interno della congregazione, quindi nessuno avviserà altri genitori che non sono Testimoni di Geova della pericolosità di un loro membro.
Cizco torna per la terza volta su Il sistema metrico genitale. Oggi ha stimato la misure di Fabio De Luigi, Jerry Calà e persino Brian May in conferenza: mentre però i primi due ironizzano sul fatto che ci sia un’eccedenza, dall’ex Queen viene cacciato. All’appello anche Max Pezzali e Nicola Savino.
Secondo servizio della serata per Matteo Viviani, che è per l’ennesima volta alle calcagna del truffatore Mattia Griggio: Il piano malato di un truffatore incallito. Spacciandosi promotore finanziario, l’uomo ha fatto firmare quattro assegni in bianco ad una ragazza per l’apertura di un locale. Inutile dire che nessuno dei dipendenti è stato pagato. In passato Griggio aveva finto un’intervista a Le Iene per chiedere scusa alle sue vittime.
Adesso però è Alberto a chiamare Viviani: in realtà gli dice, l’uomo voleva solo ripulirsi l’immagine per ricominciare a “fare i miliardi” dopo una simile pubblicità. Alberto, va chiarito, è un ragazzo che ha finto di “avvicinarsi” a Mattia Griggio dopo essersi accorto che stava cercando di truffare la madre, ed è proprio lui ad accompagnarlo agli studi televisivi. Lungo la strada per la redazione, è stata installata un microcamera: da sbruffone qual è, Griggio si è vantato per tutto il viaggio delle sue malefatte, tra business prostitute, vecchiette rovinate e “fiocchi” a imprenditori in difficoltà. Alla fine del servizio, l’aggiornamento sulla situazione: la condanna a un anno e quattro mesi.
Enrico Lucci ha intervistato l’84enne Tinto Brass: L’erotismo di Tinto Brass. Per il regista la società di oggi, pur avendo più sess esibito, è meno libera di quella di 40 anni fa. Si tratta, nello stile di Lucci, di una sorta di celebrazione di Brass in occasione dle suo compleanno, festeggiato insieme alle attrici che non l’hanno mai rinnegato, ma, anzi, continuano a volergli bene.
La puntata si conclude qui, l’appuntamento è per domenica.