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Il primo servizio della serata è di Giulio Golia: I Casalesi di oggi e di domani. La iena attraversa il territorio presidiato dai Caselesi insieme al procuratore CatelloMaresca, uomo sotto scorta. Ma naturalmente, gli affari si sono espansi in tutta Italia, non solo a Caserta e dintorni. Maresca ripercorre la strage di Csstelvolturno, quando a Setola interessava soltanto uccidere per lanciare un avvertimento: i tanti uomini morti erano estranei alla mafia, ma al boss interessava soltanto che fossero nere, in quanto dovevano essere da monito per gli affiliati di colore di un altro clan. Setola aveva progettato di ammazzare anche il boss Zagaria, senza però riuscirci: latitante per 16 anni, Michele Zagaria si è nascosto in un bunker supertecnologico.
Maresca è stato colui che ha arrestato Zagaria. Ma perché non se ne è andato?, chiede la iena: del resto, uno un latitante se lo immagina che scappa. Il motivo è presto detto: perché i boss devono dimostrare di riuscire ancora a mantenre il controllo, di non aver perso il potere.
Il commissariato di Casal Di Principe è presidiato dall’esercito, “perché qui siamo in zona di guerra”. Nel corso della giornata, a Golia vengono mostrati i lussuosi interni delle ville confiscate ai mafiosi, ispirate a quella di Tony Montana in Scarface. Il motivo per cui adesso la camorra non sta sparando, è che i figli d’arte (chiamati “la paranza”) stanno riuscendo a controllare bene il proprio territorio.
Il seocndo servizio arriva dopo la pubblicità. Fabio Volo lo annuncia insieme ai vocalizzi a cappella dei Neri per caso: Matteo Viviani con Nonostate tutto, la vita è bella. La iena si occupa del Parkinson che colpisce persona in giovane età. Max ad esempio, ha scoperto i primi sintomi della malattia in adolescenza: tra alti e bassi, per un certo periodo è riuscito a stabilizzare il decorso della malattia attraverso dei farmaci. Ha deciso però di reagire gestendo un pescheria: non sapendo quanto riuscirà ad essere padrone di se stesso, racconta la moglie di Max, dà il massimo perché non sa quanto ancora durerà.
Viviani segue Max dalla mattina alle cinque, quando esce di casa per andare a pesca. Con il passare delle ore, nel pomeriggio, la malattia si manifesta divenendo via via più evidente: appena infatti l’effetto delle medicine inizia a svanire, l’uomo trema sempre più. In attesa di un intervento, Max si paragona alla Fiat: “Tra tante auto che sforna all’anno, qualcuna sarà difettosa: noi siamo così”.
Si prosegue con Nadia Toffa: E se l’elettrodotto crolla? La Toffa è in Abruzzo, dove un elettrodotto costruito su un calanco, in prossimità di una zona ad alto rischio sia per quanto riguarda le frane che le alluvioni. In pratica, ad opera quasi conclusa, la Regione si è preoccupata di verificare che l’azienda incaricanta dei lavori avesse effettutato i relativi controlli: gli studi preliminari non risultano. E in parte, i territori su cui i tralicci sono stati costruti, hanno iniziato a franare.
Diversi sindaci hanno protestato, sostenendo che l’opera sia stata avviata forzatamente. Se però i sindaci e alcuni cittadini non temono di parlare con la iena, il presidente della Regione Abruzzo finge di non capire le domande che l’inviata gli rivolge. Anzi, la prende anche in giro dicendo di essere 2duro di comprendonio”.
Nina Palmieri racconta la storia di Due padri e i loro figli contesi. Si tratta di due papà ostacolati dall’ex compagna, che incita i bambini contro: la donna, Sophie, prima è diventata due volte mamma con Giovanni, poi è stata insieme a Roberto. Il secondo, che per tre anni era stato testimone del calvario di Giovanni, ha chiesto aiuto proprio a lui nel momento in cui si è trovato nella stessa situazione.
Sophie, francese, è tornata all’improvviso nel suo paese: nonostante l’ordine di rimpatrio immediato, continua a rimanere lì. Giovanni e Roberto si recano in Francia insieme alla Palmieri: documenti alla mano coem era stato loro richiesto, si presentano a scuola per vedere i bimbi, ma naturalmente sono assenti: girando per la città, si recano dalla nonna e dallo zio in cerca di spiegazioni. Il fratello si sophie, addirittura, sostiene di non avere alcun rapporto con la sorella. Ancora una volta, la donna ha preso in giro tutti: Giovanni e Roberto, per la prima volta, la denunciano alla polizia francese.
Si prosegue con Gaetano Pecoraro: Ambulanze: lavoro nero pagato coi soldi pubblici. In pratica, il giornalista si occupa del servizio di ambulanza in alcune onlus: il pagamento avviene in nero, richiedendo dalle 7 alle 14 ore al giorno. L’assunzione non esiste: attraverso una complice che si presenta a dei colloqui, si scopre che il servizio viene formalmente considerato “volontariato” e i pagamenti avvengono tramite rimborso spese. In nero si guadagnano in media 1400 euro, ma non si maturano né diritti né tantomeno contributi per la pensione. Quando si presenta, Pecoraro e il cameraman devono scappare a gambe levate.
La Regione Lazio però, dopo la segnalazione di Pecoraro, ha sporto denuncia.
Luigi Pelazza ricorda La promessa di Renzi sui carburanti. La decurtazione delle accise sui carburanti promessa due anni fa infatti, non si è ancora vista.
Filippo Roma invece, indice Le primarie dei manifesti elettorali abusivi. I “candidati outsider” a sindaco della capitale, hanno affisso lungo i muri di Roma manifesti a iosa: il numero maggiore è di Mario Adinolfi.
Ed ecco l’annunciato pezzo di Cristiano Pasca: Vespa e l’intervista al figlio di Totò Riina. Contattando l’ufficio stampa di salvo Riina per intervistarlo, Pasca scopre che si può procedere solo concordando le domande: anche per il salotto di vespa è stato così. Pasca allora va dai parenti di chi dalla mafia è stato ucciso, tra cui spicca Salvatore Borsellino, e invia quelle domande. Inutile dire che lo staff le respinge, perciò pasca lancia un appello al giornalista di Rai 1: “Vespa, visto che ormai hai un acerta confidenza, la prossima volta fagliele tu”.
Alessandro Onnis e Stefano Corti hanno portato l’elmo vichingo con le corna a Maxi Lopez, calciatore passato agli onori del gossip come membro del triangolo con Mauro Icardi e Wanda Nara.
Dino Giarrusso è andato a chiedere ai politici informazioni: Referendum trivelle: cosa votiamo? Il servizio è nel classico stile del programma, in cui i diretti interessati dimostrano di non conoscere bene la materia.
La puntata si conlude qui, in compagnia dei Neri per caso.