Adesso Mario Tozzi affronta di nuovo problemi geofisici ed ambientali. Ma soprattutto in questa edizione si sofferma sulla fragilità del territorio italiano tentando di far capire come la modernità e l’industrializzazione abbiano influito sul mutamento dell’ambiente. Tozzi ha anche un altro obiettivo: documentare se si sta facendo tutto il possibile per salvaguardare le nostre ricchezze ambientali e tramandarle alle nuove generazioni. Abbiamo incontrato il geologo nell’immediata messa in onda della terza edizione di Fuori luogo.
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Otto nuove puntate, un viaggio attraverso l’Italia: che tipo di indagine sarà?
Andremo alla ricerca del passato delle nostre città indispensabile per dare indicazioni su un ritorno compatibile ai valori della natura e del rispetto dell’ambiente. Questo nostro tentativo, in linea con il servizio pubblico,vuole offrire una visione a 360 gradi delle emergenze del nostro Paese e contribuire a creare una coscienza di prevenzione.
Trasporto di materiali attraverso la rete dei Navigli a Milano
Faccia qualche esempio
I rischi naturali in Italia sono altissimi, soprattutto i rischi idrogeologici. Si pensi che, su 700 mila frane che si verificano in Europa, 500 mila avvengono in Italia e ci sono smottamenti ogni 45 secondi. Una situazione da studiata con attenzione perché per molto tempo se ne sono sottovalutati i pericoli.
La prima puntata sarà dedicata a Milano.
Milano è stata una grande città d’acqua fino al Rinascimento. Addirittura il Duomo non si sarebbe mai potuto costruire se non ci fosse stato il collegamento fluviale dei Navigli che permetteva il trasporto delle pietre fin dentro la città. Purtroppo nel corso degli anni, si è abbandonata la cultura dell’acqua perchè rispondeva ad una esigenza di modernizzazione a suo tempo male interpretata. Infatti si riteneva che il trasporto potesse avvenire soltanto sulle ruote. Nel nostro racconto su Milano inseriremo anche il significato del famoso brano di Celentano Il ragazzo della via Gluck. E sveleremo che, in Lombardia, si è consumato più suolo di ogni altra regione italiana. Addirittura, ancora oggi, nel nostro paese, ogni secondo spariscono 8 metri quadrati di territorio. Ingoiati dalle città e dalla cementificazione.
Sala delle asse, Castello Sforzesco, Milano
Sta però cambiando qualcosa per Milano?
Certo, la città sta cercando una propria identità a misura d’uomo, finalmente. E nella puntata di questa sera a parlarcene ci sarà Gianni Rivera molto legato a Milano: l’ex calciatore ne metterà in evidenza soprattutto gli anni ’60. Mario Cucinella ci dirà quale sarà la destinazione dell’Expò nell’immediato futuro. La puntata mostra anche particolari della Sala delle Asse nel Castello Sforzesco affrescata da Leonardo e dai suoi allievi: un bosco che si protrae verso fuori, un luogo bellissimo ma poco conosciuto.
Nelle altre puntate?
Faremo un viaggio attraverso l’Italia. Ci occuperemo anche del Delta del Po domandandoci perchè ci siamo dimenticati di questo fiume. Valerio Massimo Manfredi ci parlerà delle vecchie civiltà del Po. Poi raccontiamo la prima grande alluvione del Polesine del 1951. Purtroppo si capirà che lo sfruttamento del suolo è stata la legge che ci ha governato.
L’Italia è davvero un paese a rischio?
E’ un paese in cui il 47% del territorio è a rischio. In un territorio così fragile, purtroppo gli elementi naturali sono trascurati. Nell’ultima puntata ricordiamo i 50 anni dell’alluvione di Firenze. E facciamo l’ipotesi di cosa accadrebbe se piovesse oggi come allora.
Il Delta del Po
E’ anche colpa della politica, a suo parere?
Colpa degli uomini che si sono fatti prendere da altri valori e anche della politica che non ha saputo trarre insegnamento dalle tragedie del passato per fare opera di prevenzione. Ad esempio nella puntata dedicata al terremoto dell’Irpinia, abbiano scoperto che un piccolo centro, Cerreto Sannita era stato fortificato dai Borboni in maniera antisismica ed ha resistito benissimo, al contrario di altri paesi. Perchè una tale opera non è stata fatta anche successivamente?
La tv si adopera per creare una cultura di prevenzione?
Non mi pare: solo in casi di emergenza se ne parla, Sarebbe opportuno che il servizio pubblico se ne occupasse. e proprio in quest’ottica viene riproposto Fuori luogo.
Sarà un programma anche divulgativo?
Certo, non sarà noioso, noi raccontiamo in maniera interessante ed accattivante per stimolare l’interesse del pubblico più vasto.
Vedremo Fuori luogo anche in autunno?
Stiamo pensando a speciali in prima serata da proporre in determinate occasioni, in concomitanza di eventi particolari.