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Il piccolo schermo si affida alla comica verve dell’artista per riempire le sonnacchiose giornate agostane e catturare l’attenzione del limitato pubblico che staziona dinanzi alla tv in cerca di un’oasi di refrigerio dalle solite repliche monotone e asfissianti.
Certo, i 97 film che Totò ha girato nel corso della sua carriera sono stati mandati in onda infinite volte ma rappresentano prodotti senza tempo fruibili sempre con battute e gag che non esauriscono la propria carica ironica.
Ed eccoci a dimostrare come Totò, al secolo Antonio De Curtis principe di Bisanzio con una miriade di altri titoli nobiliari, sia il vero protagonista di questa settimana di Ferragosto.
Si inizia oggi, domenica 9 agosto: Rai 3 alle 7,45 manda in onda Totò Peppino e i fuorilegge, datato 1956. Due ore dopo, alle 9,45, La7 propone Il ratto delle Sabine. E siamo come data di uscita del film nel 1945. Sempre su La7, alle 11,30 ecco Totò sceicco del 1950. Nel primo pomeriggio tocca a Retequattro mandare in onda Arrangiatevi, del 1959. Conclude la domenica il film Operazione San Gennaro del 1966. Siamo su Rai Movie e l’orario di messa in onda è le 19,25.
Da lunedì 10 agosto su Rai3 inizia un appuntamento mattutino, quotidiano, alle ore 10 con la cinematogafia di Totò. Lunedi 10 agosto va in onda I ladri del 1959. Martedì 11 è la volta di Lo smemorato di Collegno (1962). Mercoledi 12 ecco Totò. Fabrizi e i giovani di oggi (1960).
Giovedì 13 arrivano Totò e i Re di Roma (1951). Venerdì 14 va in onda Yvonne la nuite datato 1949.
Dunque una vera e propria monopolizzazione del piccolo schermo da parte dei film di Totò. Tornano in estate e nei periodi delle festività di fine anno come un appuntamento fisso e irrinunciabile. E riescono a conquistare ancora, dopo innumerevoli passaggi, un pubblico trasversale perchè gag e comicità sono senza tempo. E molte battute sono divenute dei veri e prorio cult. Tra le più celebri ricordiamo “Vedi Omar quanto è bello” “Siamo uomini o caporali” “Ho fatto il militare a Cuneo”, “Signori si nasce ed io lo nacqui”.
Totò come ancora di salvezza nello sconfortante vuoto dei palinsesti,Forse gli avrebbe fatto piacere sapere di aver reso un così grande servigio, per di più duraturo nel tempo, alle reti televisive sguarnite di ogni contenuto.