Ci racconta il personaggio di Lisa Marcelli che lei interpreta?
Lisa è una donna che all’improvviso si ritrova vedova e, soltanto dopo la morte del marito, scopre di essere stata sempre tradita. Con due figli di 8 e 15 anni a carico senza alcuna fonte di sopravvivenza deve cercarsi necessariamente un lavoro. Quello che le accade è analizzato con uno sguardo autoironico, perché le atmosfere della serie sono da commedia. Inoltre, tutto quello che accade alla protagonista consente alle telespettatrici di potersi riconoscere nel personaggio. {module Pubblicità dentro articolo}
C’è qualcosa che unisce lei e il suo personaggio?
Io vengo da una famiglia matriarcale e ho scritto insieme a mia madre anche un libro dal titolo Insegnami a volare. Raccontiamo la storia di mia nonna, una donna che dagli anni 20 in poi ha dovuto badare a sé stessa e alla famiglia ed è riuscita a sopravvivere in maniera autonoma nonostante le difficoltà dell’epoca. Insomma una donna tosta dalla quale ho ereditato molte caratteristiche.
Come riesce lei a conciliare vita privata e professionale?
In maniera normale, io sono abituata a dividermi tra famiglia e lavoro perché ho un figlio che ha cambiato la mia vita e rappresenta per me la priorità assoluta. In base alle esigenze di mio figlio io strutturo quotidianamente i miei impegni lavorativi e il modo di gestire le difficoltà che naturalmente ci sono sempre.
Qual è secondo lei l’originalità di “Non dirlo al mio capo”?
Innanzitutto la presenza di una donna normale come Lisa che riesce a far fronte a tutti i problemi ai quali va incontro. La serie esalta anche l’amicizia. Infatti sarà proprio la conoscenza di due persone che le saranno vicine ad aiutarla nelle vicissitudini, e soprattutto nell’ affrontare i problemi della figlia 15 anni. {module Pubblicità dentro articolo}
Come si fa a tenere fronte a due figli e nello stesso tempo a nasconderli?
Lisa è una donna che si trasforma e si sdoppia: la mattina è una segretaria purtroppo molto goffa e confusionaria, la sera è una madre quasi disperata. Ma lei non si arrende e alla fine farà capitolare il suo capo, l’avvocato Enrico Vinci (Lino Guanciale ndr).
A proposito, che ne pensa lei Vanessa di un uomo come il capo di Lisa?
Dal punto di vista fisico e l’uomo che ogni donna vorrebbe amare, ma anche lui nasconde segreti e debolezze. Il suo carattere così dispotico, cinico e autoritario viene infatti dalle sofferenze del passato che saranno svelate soltanto alla fine della serie.
Si sente più italiana o più spagnola?
Mio nonno era napoletano, mio padre romano, la mia famiglia è un coacervo di nazionalità. Però adesso mi sento più italiana che spagnola. Infatti quando torno in Spagna chi mi sente parlare si accorge subito che l’accento non è quello puro e originale. Ci metto un po’ di giorni per rientrare nella personalità spagnola. {module Pubblicità dentro articolo}
Crede che possa tornare alla conduzione?
Per adesso sinceramente non lo so, non mi faccio problemi e scelgo i progetti che mi piacciono di più. Certo quando conduco sono io stessa, quando recito invece devo immedesimarmi nel personaggio a cui devo dare vita.
Pensa di essere in grado di interpretare un personaggio drammatico?
Non so se ne sarò capace. Quando ad esempio Pupi Avati mi ha chiesto di interpretare la non vedente film “Il cuore altrove”, ho avuto qualche momento di perplessità, ma poi mi sono affidata completamente a lui ed è andato tutto molto bene. Insomma cerco di dare il meglio di me. {module Pubblicità dentro articolo}
Lei nella fiction fuma insieme a sua figlia quindicenne. Non crede sia un messaggio negativo?
Fumare è una debolezza del personaggio. Lisa lo fa in un momento di grande sconforto. Ma sono soltanto pochissimi istanti.
Ci sarà una seconda serie?
Credo che ci stiano già pensando.