Un momento fortunato per lei. L’abbiamo appena vista nella fiction Rimbocchiamoci le maniche su Canale 5. Ci sarà un seguito?
“Ci sono molte possibilità che ci sia, visto il gradimento di pubblico conquistato. Ma il tutto è rimandato al 2017”.
Michela, in Ostaggi che personaggio interpreta?
“Intanto cominciamo col dire che il tutto si svolge in una panetteria. Un uomo, Gabriele Pignotta, che ha appena rapinato un piccolo istituto bancario, dopo essere riuscito a fuggire ad un inseguimento della polizia, tiene in ostaggio quattro persone in una panetteria, tra le quali c’è il mio personaggio. Sono una ex infermiera, che ora, per necessità, fa il mestiere più vecchio del mondo; diciamo che ‘si rende utile agli altri’ in un altro modo, se così vogliamo dire. Si trova per caso in questa panetteria, ostaggio con altre persone di un rapinatore. Lei è una donna molto tosta, però, che tiene testa al rapinatore, ma anche protettiva”.
Nella vita si sente un ostaggio?
“Tutti noi siamo ostaggi di qualcosa. Di uno stile di vita, della bellezza, di un ruolo, di una condizione sociale. Io, comunque, per fortuna, sono una donna libera, mi sento pocoostaggio”.
Teatro, cinema, televisione. Qual è l’habitat più congeniale per lei?
“Ma io mi considero una zingara, dove ni mettono sto bene. Diciamo che non ho proprio delle preferenze, ma se dovessi scegliere metterei al primo posto il teatro: è immediato ed è meno vincolante. E poi è la prova del nove per un attore: contatto diretto con il pubblico e lì si vede se sai veramente recitare”.
Un suo pregio e un suo difetto?
“Il mio pregio: sono una donna generosa. Il mio difetto: molte volte sono polemica”.
Un collega e una collega che stima di più
“Tra gli uomini il regista e attore Massimiliano Bruno e poi anche Alessandro Gassman. Tra le donne Sabrina Ferilli. Ho avuto modo di conoscerla meglio durante le riprese della fiction Rimocchiamoci le maniche, è una donna fuori dal comune, intelligente, geniale, pratica, alla mano. Solo frequentandola capisci perché ha avuto questo successo”.
La sua più grande soddisfazione artistica?
“Tutte per me sono state delle soddisfazioni. Il mio obiettivo è quello di andare avanti, migliorarmi percorrendo un cammino artistico personale. Sono contenta di quello che faccio e il pubblico mi segue e mi apprezza”.
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Ha ancora il classico sogno nel cassetto?
“Potermi dedicare ad una regia cinematografica. Chissà, chissà che questo sogno non si realizzi nel 2017. Ci sto seriamente pensando”.
Progetti futuri?
“Ho finito di girare da poco il film di Massimiliano Bruno, Beata ignoranza. Poi proseguirò la tournée con il mio spettacolo teatrale Maledetto Peter Pan e finalmente, dopo quattro anni, a gennaio porterò a Roma al Teatro della Cometa,con mio marito Max Vado, Ring, presentato anni fa al Festival di Todi, uno spettacolo che illustra e scandisce 17 quadri sulla vita di coppia”.