Indice dei contenuti
- 1 Cominciamo con Rai 2. Come sarà la celebrazione dei 30 anni di “Indietro tutta”?
- 2 Qual è stata la cifra vincente di “Indietro tutta”?
- 3 Che cosa proporrà al nuovo direttore generale Mario Orfeo?
- 4 La questione del tetto dei 240.000 euro come compenso massimo alle star è superata grazie al nuovo direttore generale. Qual è la sua opinione a tal proposito?
- 5 La sua era una tv basata sull’improvvisazione. Qual è oggi l’intrattenimento che salva?
- 6 Quali sono gli intrattenitori che oggi si sentirebbe di promuovere?
- 7 E nel settore dell’informazione?
- 8 E nel campo del giornalismo?
- 9 Il programma “Mariangela!” andato in onda su Rai Storia avrà un seguito?
- 10 I suoi impegni con l’Orchestra Italiana?
- 11 È vero che scriverà un altro libro?
Abbiamo incontrato Renzo Arbore che, tra l’altro, non vuole assolutamente sentire parlare di festeggiamenti per il suo compleanno. Avendo perso il compagno di sempre Gianni Boncompagni e l’amica di una vita Mariangela Melato, non se la sente di festeggiare. Per lui sarà dunque una giornata in tono minore.
Cominciamo con Rai 2. Come sarà la celebrazione dei 30 anni di “Indietro tutta”?
Stiamo preparando sei puntate dedicate alla trasmissione che andranno in onda a dicembre in seconda serata su Rai 2. L’idea è di far conoscere Indietro tutta anche ai giovani. La formula è ancora in via di definizione ma pensiamo ad una sorta di reunion con tutti i principali personaggi che all’epoca contribuirono a rendere grande il programma.
Qual è stata la cifra vincente di “Indietro tutta”?
Innanzitutto l’aver capito con largo anticipo l’importanza dei giochi in tv sottolineata dal tormentone “la vita è tutta un quiz”. “Indietro tutta” non doveva essere decifrata, come invece è accaduto con “Quelli della notte” che aveva degli standard ben definiti. Pensi che Indietro tutta è stata oggetto studio dell’Università La Sapienza di Roma. Un altro pregio era l’improvvisazione e la mancanza totale di riferimenti all’attualità. Insomma “Indietro tutta” era “cazzeggio puro” a lunga durata.
Che cosa proporrà al nuovo direttore generale Mario Orfeo?
A livello immediato desidero parlare con lui per gettare le basi di una successiva collaborazione. Io, tra tutti gli artisti presenti nel mondo dello spettacolo, sono stato l’unico ad essere sempre fedele alla Rai. Dal 1964 quando sono entrato per concorso, fino ad oggi non ho mai abbandonato l’azienda come invece hanno fatto molti colleghi. Insomma non ho mai tradito a differenza di chi ha fatto esperienze da Mediaset ai canali satellitari a quelli del digitale.
La questione del tetto dei 240.000 euro come compenso massimo alle star è superata grazie al nuovo direttore generale. Qual è la sua opinione a tal proposito?
Ho sempre pensato che fosse una vera follia, contro ogni legge di mercato. Basta fare confronti sui costi dei conduttori, l’importante è la loro resa soprattutto in termini di pubblicità. Tutto questo va inserito anche nell’ambito di una concorrenza che è diventata sempre più aggressiva.
La sua era una tv basata sull’improvvisazione. Qual è oggi l’intrattenimento che salva?
La verità è che bisogna fare fatica per trovare qualcosa di realmente positivo e di qualità, sia nella tv generalista che in quella satellitare e digitale. Troppo spesso l’intrattenimento brillante è solo basato su una comicità da barzelletta o da villaggio turistico.
Quali sono gli intrattenitori che oggi si sentirebbe di promuovere?
Pochi davvero. Ad esempio Fabio Fazio e Vincenzo Salemme. Ho apprezzato moltissimo Gigi Proietti con il programma “Cavalli di battaglia”, l’ultimo vero intrattenimento di qualità e di intelligenza prodotto da Rai1.Tra i più giovani Mika e Virginia Raffaele, uno dei pochi talenti della comicità odierna.
E nel settore dell’informazione?
Ritengo che “Gazebo” sia stato uno degli esperimenti migliori della Rai negli scorsi anni. “Nemo – nessuno escluso” è stato un esperimento parzialmente riuscito.
E nel campo del giornalismo?
Un riferimento va fatto sicuramente a Giovanni Minoli.
Il programma “Mariangela!” andato in onda su Rai Storia avrà un seguito?
Intanto le tre puntate saranno trasmesse anche su una rete generalista della Rai. Ma ne stiamo realizzando un’altra insieme a Fabrizio Corallo il cui titolo sarà lo stesso e sarà in concorso alla prossima edizione del Premio Italia.
I suoi impegni con l’Orchestra Italiana?
Intanto il primo luglio sarò a Norcia, in Umbria, per “Umbria Jazz”. Qui terremo un concerto di solidarietà per i terremotati del centro Italia. Sono 27 anni di militanza dell’Orchestra Italiana nel mondo dello spettacolo. Siamo riusciti a far conoscere la canzone tradizionale italiana in tutto il mondo. Per il tour che stiamo per iniziare sono previsti nuovi arrangiamenti di canzoni antiche riscoperte da me e proposte al grande pubblico che ama la musica.
È vero che scriverà un altro libro?
Per adesso no, ma tra breve sarà nelle librerie la versione economica della mia biografia “Renzo Arbore. E se la vita fosse una jam session? Fatti e misfatti di quello della notte”.