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Per il resto, lo show comico di stanza su Italia 1 nella nuova collocazione del mercoledì, si è basato sul solito schema. Gli autori non hanno avuto il coraggio di dare una totale risistemazione al programma. La formula è stata proposta identica a quella tradizionale con un aggravante, già presente nelle precedenti edizioni: la durata. Colorado è troppo lungo. La comicità, invece, dovrebbe avere, innanzitutto, il dono della sintesi.
Come al solito, purtroppo, Colorado diluisce in oltre tre ore tutta l’ironia di cui sono capaci i 40 comici del cast. E sulle gag, sulle battute, sui contenuti, ci sono molte riserve. Soprattutto nella seconda parte del programma, i doppi sensi e la cosiddetta “comicità di pancia” hanno tenuto banco con corredo di volgarità gratuite la cui mole, per fortuna è risultata leggermente inferiore rispetto al passato.
I comici di Colorado, come quelli di Zelig, non hanno ancora compreso che la battuta ironica deve essere il più possibile incisiva, deve esprimere un concentrato di intelligenza e deve soprattutto spingere ad una riflessione. Colorado, ancora una volta, sviscera una comicità fine a se stessa, fatta troppo spesso di luoghi comuni e di facili scorciatoie.
La presenza di ben 40 comici deve avere come obiettivo di intercettare i gusti di un pubblico trasversale che va dagli under 20 agli over 40. Ma, almeno nella puntata d’esordio, tutto questo non si è visto.
Tra le conferme dello scorso anno e le new entry della nuova edizione, Colorado avrebbe dovuto costruire una squadra compatta, essere espressione di una comicità dalle mille sfaccettature. Avrebbe dovuto, soprattutto, proporre anche una riflessione intensa e significativa, sulla società di oggi, sui suoi mutamenti, sui costumi degli italiani e sull’avvicendarsi delle mode. Insomma avrebbe dovuto essere uno spaccato sulla realtà che ci circonda.
Invece, eccettuati due monologhi sull’importanza ( e sul dramma) del 40esimo compleanno, nulla di tutto ciò è stato evidenziato.
Luca e Paolo hanno fatto un lavoro sufficiente come spalla dei colleghi comici (eccetto alcuni). Ma non hanno brillato per originalità. Ci si aspettava certamente molto di più dalla coppia in cerca anche di una rivalutazione professionale.
Infine da segnalare la piaga delle interruzioni pubblicitarie: sono state troppe e troppo lunghe. Al punto che la puntata appariva quasi come una passerella di spot interrotta ogni tanto da qualche battuta e qualche presenza comica.