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Il primo servizio è di Nadia Toffa: La grande truffa delle pensioni d’oro. La iena torna sul caso di una professoressa bresciana che percepisce una doppia pensione senza però aver effettivamente svolto il lavoro che glielo consentirebbe. In pratica, si è autoversata i contributi fingendo che siano stati i sindacati a versarglieli, e di fatto intascandosi 20mila euro l’anno di pensione integrativa. La donna, naturalmente, non ha ricoperto alcun incarico sindacale, ma è moglie di un amministratore. Il segretario nazionale finge di non sapere niente della vicenda, dimostrandosi anche molto aggressivo nei confronti della Toffa.
Il servizio di Luigi Pelazza
Si prosegue con Luigi Pelazza, che presenta un pezzo di fortissimo impatto: La città europea dei combattenti dell’Isis. Pelazza è in Kosovo, a Kacanic, dove vengono addestrati i foreign fighters che poi partono per la Siria. In particolare, dopo aver mostrato le immagini di un’esecuzione operata da colui che viene soprannominato “il macellaio”, la iena si reca a casa della sua famiglia. Loro non credono che il video sia autentico. Muhaxheri, questo il nome, viene stimato nella sua città, come lo stesso Pelazza ha modo di ascoltare in un bar: nessuno ha il coraggio di decapitare tutte quelle persone, dicono.
La iena incontra i familiari di altri jihadisti: sostengono che i loro cari sono in guerra, e lo mandano alla moschea a dare domande. Qui l’ Imam spiega che l’Islam professato è radicale, che ha mietuto molte vittime partite per combattere. Il padre di uno dei ragazzi rimasti uccisi dopo essere partiti per la Siria, racconta la partenza del figlio: ha iniziato a frequentare sempre l’Imam, si è allenato per ore per avere i muscoli, non si è mai confidato con la famiglia. Per testarne il pensiero, Pelazza gli domanda se il figlio fosse un martire: lui risponde di no, perché è un eroe chi combatte per il proprio paese, altrimenti è solo un mercenario. L’uomo fa un appello finale: è una guerra senza senso, si va a morire per niente.
Il servizio di Nina Palmieri
Nina Palmieri ha preso uno dei treni che, questa estate, portavano in Germania nel periodo in cui il paese aveva sospeso gli accordi di Schengen: I treni solo per bianchi. Opportunamente truccata e vestita, le viene chiesto il passaporto; si accorge che alcuni ragazzi sonos tati fatti scendere. Parlando con un poliziotto all’interno del vagone l’inviata si fa spiegare quale sia la situazione: non si tratta solo di siriani, ma anche di somali ed eritrei, che la polizia spesso fa comunque procedere fingendo di non vederli. In viaggio, la Palmieri incontra una vedova siriana con i due figli, scappati da Aleppo utilizzando i risparmi. Una vera e propria odissea, bloccati per 27 giorni in un campo profughi in Libia e altri soldi spesi per attraversare il Mediterraneo su un barcone malandato fino in Sicilia. I tre temono di essere fermati prima di superare il confine, confidando di trovare un campo profughi in Germania di cui hanno sentito parlare: non hanno più soldi, il biglietto è stato pagato grazie al versamento di un parente via money transfer.
Come temevano, prima di Monaco la polizia li fa scendere con la promessa di riprendere il treno successivo. Seguono ore alla ricerca della fmaiglia, che sembra essersi volatilizzata. Invece, tramite Facebook, la iena riesce a rintracciarli: sono in un campo profughi, dove finalmente stanno trovando un po’ di serenità. Tutto ciò a luglio; la Plamieri è tornata a trovarli a inizio novembre. Sono stati sistemati in una casa a nord della Germania, dove stanno godendo di un sussidio dopo aver inoltrato richiesta d’asilo.
Mauro Casciari incontra nuovamente la signora Stella Albano, Incolpata ingiustamente e tartassata dallo Stato. La donna si ritrova Equitalia con il fiato sul collo, “inseguita” perché truffata dall’uomo per cui ha lavorato come segretaria: l’Agenzia delel Entrate le chiede ben 70mila euro.
Grazie alla sfortunata esperienza di Cristina, Filippo Roma si occupa della riforma del lavoro del governo Renzi: Licenziata per il jobs act da chi l’ha votato. Cristina, addetta ufficio stampa assunta con contratto a progetto, anziché essere contrattualizzata, è stata licenziata per scongiurare le conseguenze dellos tesso jobs act. La donna, 53 anni, lavorava proprio per i gruppi parlamentari.
Il servizio di Giulio Golia
Giulio Golia documenta L’inferno di un padre e una figlia. La ragazza, Daniela, ha chiamato la redazione per chiarire la vicenda che la riguarda: autolesionista da adolescente, quando si è confidata con la psicologa della scuola, le sue parole sarebbero state travisate. Affidata a una comunità dagli assistenti sociali, per una serie di dichiarazioni della figlia, l’uomo è ora in carcere, condannato per violenza sessuale. All’epoca ancora ragazzina, Daniela avrebbe persino detto di essere stata abusata dall’uomo, perciò le autorità hanno proceduto di conseguenza.
Una volta fuori, dopo anni, a Daniela è stata diagnosticata la sindrome bipolare. Per scagionare il padre, ora dovrebbe accusarsi di calunnia: una soluzione che sta attuando proprio attraverso il suo racconto davanti alle telecamere.
Il servizio di Matteo Viviani
Matteo Viviani torna a parlare di suicidio assistito: Così muore un italiano. In mancanza di una legge che lo consenta, 1300 malati terminali all’anno si suicidano. Viviani incontra il fratello di Carlo, che una notte ha deciso di buttarsi dal balcone, e poi la compagna di Monicelli. In Svizzera invece, la questione è regolamentata da 70 anni: Vivini attraversa dunque la Alpi. Qui entra in una clinica dove conosce Michelle, che ha deciso di morire, ed Erica, che accompagna le persone negli utlimi attimi di vita.
In ua scena agghiacciante per quanto tranquilla, vediamo Michelle confermare di voler morire prima di bere l’amaro intruglio che la farà addormentare. Dopo aver bevuto, chiede ad Erica tra quanto chiuderà gli occhi: la risposta è “due minuti”, e lei scherza “allora sono fottuta”. Visto un momento tanto intimo qual è la morte dell’anziana, che tra l’altro appare molto vispa a dispetto della sua scelta definitiva, Viviani intervista un dottore che pratica la sedazione terminale: non tutti i pazienti, dice, ne sono consapevoli. I più semplici da trattare, prosegue, sono i bambini perché fondamentalmente incoscienti, mentre gli adolescenti sono i casi più complessi, perché percepiscono che si stia loro rubando il futuro. Francamente, questo medico è inquietante.
Tra i malati che hanno scelto di “addormentarsi”, Sergio: l’uomo, da padre, è preoccupato di lasciare la figlia, a cui lascia detto di farsi coraggio.
Il prossimo servizio è di Andrea Agresti: Taglio, piega e…finale felice. Il copione è prevedibile: un uomo che, ai colloqui, cerca massaggiatric che non si limitino ai semplici “massaggi” con i clienti. Naturalmente, Agresti si presenta in perizoma con proboscide dal’impostore.
Il servizio di Enrico Lucci
Enrico Lucci chiede ai musulmani cosa ne pensano dell’Isis: La soluzione dei musulmani coraggiosi. Alla manifestazione tenutasi la scorsa settimana, una donna si chiede: “Come si può pensare che io possa essere favorevole? Bisogna uscire per ripeterlo e dimostrarlo”. L’obiettivo dell’Isis, dice, è isolare i musulmani, invece per combatterli bisogna restare uniti.
A mezzanotte, viene riproposto un servizio di Nadia Toffa già trasmesso durante la scorsa stagione televisiva: si tratta del suo viaggio in Iraq tra le donne di Kobane. Le testimonianze sono terribili: ragazzine violentate, seviziate, bambine di sette anni, bambine stuprate, ragazze legate e buttate da un balcone perché si sono ribellate. Violenza di gruppo ad opera dei miliziani dell’Isis, che perseguitano tutte le minoranze: massacri in cui le vittime perdono famiglia e casa. Impressionanti le parole di un bambino che è stato reclutato a forza: ha visto teste tagliate, uomini ucciso perché cercavano di scappare e ora, lui che è riuscito a fuggire dall’inferno, vuole vendicarsi. Il bimbo, che non vediamo in volto, sogna di diventare ingegnere, ma solo dopo essersi vendicato: è convinto che solo così sarà libero di essere la persona che vuole diventare.
La puntata si conclude qui, con venti minuti di anticipo rispetto al solito. Linea a Pierluigi Pardo con Tiki Taka.
” Dopo aver bevuto, chiede ad Erica tra quanto chiuderà gli occhi: la risposta è “due minuti”, e lei scherza “allora sono fottuta”. ”
Ma quando mai, si stava rivolgendo alla sua amica che si chiamava appunto, Nikie. Andate a vedere il video integrale, fatto per la tv svizzera. Alla fine voi avete solo riportato ciò, che avevano tradotto le iene.