{module Google ads}
Soliti inizio danzante, con successive simpatiche prese in giro tra i due conduttori, spalleggiati dal Trio Medusa. Il primo servizio è di Nadia Toffa, che ancora una volta si trova in Puglia. Tra Manduria e Sava si vuole costruire un depuratore che scarica in mare.
Il geologo Del Prete aveva presentato un progetto di scarico al suolo, con la possibilità di riutilizzarle in agricoltura, ma non ha ricevuto consensi delle istituzioni, così come tutte le soluzioni alternative.
Ad approvare questo è stato l’ex governatore della regione Puglia Nichi Vendola, che oltre a rigettare le varie opzioni, gira la patata bollette all’attuale presidente Michele Emiliano; prima di salutarla con un numeroso vaffa. Nemmeno lui però ha rispettato le promesse preelettoriali.
Con Luigi Pelazza torniamo ad affrontare lo scottante tema del terrorismo. Andrea Agostinis, negli anni 90 accusato di essere UnaBomber, ultimamente sta dicendo a destra e a manca di essere amico intimo di Abu Bakr Al-Baghdadi, “califfo” dell’Isis.
Intervista in movimento, vista la tentata fuga per evitare la figuraccia, chiusa da un rassicurante: “Non ci sarà mia un attentato in Italia“. Tutte chiacchiere quelle del professore, alla ricerca di una continua esposizione mediatica. Pubblicità.
Tornati in studio si parla delle stravaganti candidature, ipotizzate, per il sindaco di Milano: Sgarbi, Boldi e Sallusti tutti nomi fatti in questi giorni. Giulio Golia si trova a Tropea, dove Andrea Gioacchino, ha terrorizzato un quartiere, con improvvise e ingiustificate aggressioni.
L’inviato raggiunge e parla con il ragazzo. Andrea è convinto che per tutto il giorno ci sia gente dietro la finestra che lo insulta; in realtà appare molto confuso. “Io ho bisogno di un esorcista“. Tutti conoscono il signor Gioacchino, tranne il vice sindaco.
Le istituzioni restano immobili e allora nei giorni scorsi si è verificata una spedizione punitiva con quattro ragazzi, sconfitti brutalmente dall’uomo; e intanto girano voci nel paese che si sta facendo una colletta per ucciderlo.
Ancora terrorismo protagonista con il servizio di Gaetano Pecoraro. L’inviato intervista in incognito i famigliari dei presunti terroristi arrestati a Bologna. Tutti difendono i loro cari, sostenendo come le prove a loro carico non siano all’altezza e sono rimasti senza parole.
Arrivano le critiche all’Isis, al terrorismo e il ripudio dei terribili attentati. La cosa più toccante è che quasi tutti non hanno notizie dei cari arrestati. Fusione tra la casa farmaceutica del botex e quella del viagra, chiusa da un’inopportuna parolaccia di Mammucari.
Anche in studio si parla, scherzando, di guerra e terrorismo: si sta esagerando su questi argomenti. Nuovo servizio di Nina che torna sulla storia di Ludovica, una bambina contesa tra Italia e Ucraina.
Papà Alberto, finalmente ha attenuto il passaporto e accompagnato dalla iena cercherà di rivedere la propria figlia. Il primo giorno la ex compagna non apre ma arriva la Polizia. Il giorno dopo trovano sulla porta un biglietto che fa capire all’uomo che non incontrerà la figlia.
All’ultimo tentativo la donna cede e, in un locale, dopo quattro mesi la piccola Ludovica si getta al collo del padre. Le posizioni dei due genitori sono distantissime, i due si accusano. La donna rifiuta di tornare in Italia ma promette di incontrare Alberto con i suoi avvocati. Purtroppo nessun lieto fine, l’ucraina manda dei messaggi di chiusura totale all’uomo.
Ecco l’inchiesta di Dino Giarrusso che mostra come alcune strutture di enti religiosi che sulla carta risultano case per ferie, quindi meno tassate, ma poi, nella realtà, propongono stessi servizi e tariffe di veri e propri hotel.
Monsignor Mario Lusek, direttore della CEI per il Turismo, riprende le parole di Papa Francesco I e chiede di boicottare queste strutture: “Non pagare le tasse è reato e peccato”. Tutti gli adetti delle varie case per ferie, raggiunti dall’inviato, in difficoltà, sviano l’argomento.
Matteo Viviani ci parla della guerra in Siria; niente non riusciamo a staccarci da queste tematiche. Il conflitto armato viene raccontato dalle parole di mamme e bambini, principali vittime di questo orrore. “Avevo paura perché potevano colpirmi”. Eppure il ragazzino appare calmissimo, come se non avesse vissuto in prima persona questi fatti.
Mamma e figlio durante la fuga sono riusciti ad arrivare in Libano, il padre invece è stato arrestato. Il servizio successivo parla della tedesca Anne Hubner, una guaritrice divina. Mauro Casciari in incognito partecipa ad un suo convegno, naturalmente a pagamento.
In attesa dell’allineamento divino, si assiste a apparizioni e moteri magnetici, con la tedesca che attira cucchiai. Armati di pennarelli, livelle e righelli tutti vengono dichiarati storti; ma dopo una piccola azione tutto è sistemato.
Stessa procedura per l’inviato che poi si svela. Disperati e ridicoli tentativi di difendersi dello staff: “Tu vuoi vendicarti delle persone che portano pace nel mondo”. La disperazione fa si che persone bisognose si affidino a questi personaggi.
Stefano Corti e Alessandro Onnis sono in studio per presentare il loro servizio su Walter Zenga. Bello il lancio, in cui si ricorda Jonah Lomu, campione di rugby neozelandese da poso scomparso.
Nel primo servizio di alleggerimento della serata, si prende in giro l’ex allenatore della Sampdoria, affermando che sia stato cacciato da Ferrero perché non aveva terminato di colorasi la barba. Gli inviati dipinti a metà di nero, gli propongono alternative. Alla fine ottengono la confessione.
Nadia Toffa ci presenta il fenomeno, allucinante, del bug chasig, ovvero il desiderio di contrarre l’HIV. Attraverso delle chat, ci si accorda per essere contagiati, facendo sesso non protetto. Un ragazzo positivo prova a farle cambiare idea, l’altro appare super convinto.
“Libero di avere rapporti sessuali, sono stanco di non essere soddisfatto per utilizzare il preservativo”, questa l’agghiacciante motivazione di un quarantenne che vorrebbe contrarre l’HIV. Questo servizio era andato in onda già un anno fa ma è stato replicato per ricordare la giornata mondiale contro l’AIDS.
Si torna a ridere con Enrico Lucci che si trova a Roma per intervistare un “centurione“, vista la recente ordinanza del Commissario Tronca, di vietare la loro presenza al Colosseo. Moglie incinta, problemi ad una gamba, rischia di perdere il lavoro, nonstante l’onestà.
Lo stesso inviato si veste da centurione, miscolandosi ai “professionisti” e con il suo solito modo da fare tra serio e faceto, da parola a tutti loro. Nonostante la protesta sotto il Campidoglio, nessuna risposta dalle istituzioni.
Dopo la pubblicità Filippo Roma incontra Francesca Immacolata Chaouqui, ex membro della Commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede, imputata nel processo per la fuga di documenti riservati della Santa Sede, che racconta tutte le sue verità.
Monsignor Balda secondo lei arrivava in ufficio ubriaco, faceva una vita da laico ed è omosessuale. Essendo incolpevole non accetterà la grazia, qualora venisse condannata. “Non sono io il corvo”.
Finalmente dopo mezzanotte arriva il servizio più pubblicizzato: grazie all’arbirtro Nicola Rizzoli vedremo il calcio con gli occhi del direttore arbitrale. Il match è il derby di Verona dello scorso anno. Si inizia dalla riunione pre-gara di tutta la squadra arbitrale.
Le telecamere segue il direttore di gara e la sua squadra negli spogliatoi anche durante l’intervallo e dopo l’incontro. Infine arriva l’osservatore arbitrale che rianalizza con loro tutti gli episodi.
“Più di una volta ho fischiato e subito dopo mi sono accorto di aver sbagliato”. Il ricordo va ad un derby di Milano, in cui inventò un rigore per i rossoneri. Smentita l’ipotesi di compensazione, che porterebbe a fare un altro errore per sanare quello precedente.
L’attenzione poi si sposta sui giovani arbitri che nelle categorie inferiori, a volte giovanili, vengono molto spesso aggrediti. Arriva il giudizio del presidente Aia, Nicchi. Si torna a Rizzoli: “Un arbitro non può avere paura”.
80mila euro anni lordi per un arbitro internazionale, 40mila per uno di Serie A, più 3.800 ogni match diretto: questi i compensi di un arbitro, che è professionista solo quando arriva in Serie B.
In chiusura il presidente Nicchi rassicura tutti: “Impossibile che in Italia possa esserci un’altra Calciopoli“. Termina qui questa puntata, Le Iene Show tornano lunedì prossimo alle 21.10 sempre su Italia1.