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Colors è infatti un gioco nuovo prodotto internamente in Rai: tre coppie di concorrenti, fidanzati, sposati, conviventi, si misurano in giochi enigmistici legati al mondo delle parole e alla lingua italiana in genere. Ogni manche mette in palio dei “colori”, che corrispondono a dei gettoni. La coppia che ne guadagna si aggiudica la possibilità del gioco finale che si intitola “Parole in libertà”. Più colori saranno stati guadagnati nel corso del game, più possibilità ci saranno di risolvere l’enigma finale.
Amadeus, pronto per la nuova avventura?
Prontissimo!
Colors è davvero una novità assoluta nel panorama televisivo italiano…
Assolutamente sì. E anche orgogliosissimo che la Rai abbia pensato a me per questa prova. Io amo sperimentare, mi piace molto mettermi in gioco. E decisamente sia questo nuovo programma sia la fascia inedita in cui va in onda sono decisamente due grandi esperimenti, due grandi scommesse. Sono molto curioso di vedere come verrà percepito questo nuovo game dal pubblico.
E qual è il pubblico cui si rivolge?
Un pubblico trasversale, decisamente. Dalla signora che è a casa al lavoratore che torna nella propria abitazione nel dopo pranzo. E potenziali telespettatori sono anche quelli del preserale.
Per quanto andrà in onda?
Per ora andrà in onda per 22 puntate, giusto il mese di maggio, per testare un’ora così insolita. Poi vedremo. Non so davvero ancora dire se il programma tornerà o meno in autunno: solo dopo la messa in onda delle 22 puntate capiremo se è venuto bene, oppure se ha bisogno di aggiustamenti, oppure se deve tornare nel cassetto.
Qual è l’obiettivo di Colors?
Vuole dare un tono diverso alla programmazione consueta pomeridiana del primo canale della Rai. E’ un game molto leggero, molto più leggero di un preserale, perché è stato pensato per le due del pomeriggio.
E l’attrattiva?
Mi sono cucito questo programma addosso, ho cercato di cucirmi addosso, a sensazione, la linea del programma. Che vuole essere divertimento, svago, leggerezza. D’altra parte il mio mondo è quello dell’intrattenimento, per questo motivo voglio coinvolgere il pubblico da casa. Insomma, ci deve scappare il sorriso!
Protagonisti del programma sono le coppie. Nulla a che vedere con il gioco delle coppie, però…
Assolutamente no. Però il fatto che in gara ci siano persone che fanno coppia nella vita aiuta nella complicità durante il gioco. Se c’è un bel rapporto tra i concorrenti, lo si vede nello spazio del game. Di solito sono le donne a tenere in mano la matassa del gioco, proprio come accade spesso nella vita privata.
Alla conduzione sarà affiancato o in solitaria?
Sono da solo; in studio ci sarà un pubblico che, come dicevo, cercherò di coinvolgere come miei partner. Mi piace molto creare uno studio in cui chiunque possa sentirsi il benvenuto.
Non sente la mancanza della sua Giovanna accanto a sé anche in tv?
Giovanna è per me un appoggio molto importante, un grande sostegno. Ma è giusto che lei faccia la sua strada: so che si è divertita moltissimo con Bonolis ad Avanti un altro. Ed è giusto che Paolo abbia la il diritto di precedenza. So che lei ha un grandissimo potenziale. Diciamo che per ora faccio da solo, poi in base al futuro del programma e all’eventuale possibilità di inserire elementi in studio… vedremo insomma. Comunque mi fa piacere che tutti mi chiedano quando e se torneremo a lavorare insieme: vuol dire che abbiamo lasciato un bel segno.
Lei ha vissuto un periodo diciamo buio in tv, ora invece è tornato sulla cresta dell’onda…
La ruota fortunatamente gira. Tu sempre devi comunque andare avanti e farti trovare pronto. Se rischi e prendi delle decisioni, è normale che le cose a volte possano anche non andare bene. Ma anche gli errori fanno crescere. Una cosa è certa: se cadi, devi subito rialzarti e rimontare in sella. Mio padre mi diceva sempre: “Se non cadi non sei un vero cavaliere”. Una grande verità. Però ora pensiamo al momento e cerchiamo di fare il possibile perché le cose vadano avanti e bene.
Quando riparte Reazione a catena? Ci saranno delle novità?
Reazione a catena torna il 30 maggio, subito dopo Colors, che finisce il 27 maggio, e andrà avanti tutta estate, fino a metà settembre. La novità sarà la regia di Stefano Vicario, che è con me anche in Colors. Insieme abbiamo fatto molte cose, dall’Eredità a Festa di classe a Quiz show. Ci sarà qualche modifica dello studio, che rimane sempre e comunque a Napoli, ma l’impianto del programma sarà il medesimo, con la stessa struttura dei giochi che ha funzionato benissimo.
E stasera tutto è possibile? Lo scorso anno è andato molto bene su Raidue…
Stasera tutto è possibile è stata una vera rivelazione un po’ per tutti. Seguivo il programma da anni, l’ho conosciuto in Francia. Sono molto contento sia stato apprezzato molto anche qui in Italia. Anche i partecipanti si sono divertiti moltissimo: tutto avviene rigorosamente dal vero, senza prove. Non c’è una gara, non ci sono dei giudici, c’è solo il piacere di divertirsi per due ore davanti alla televisione. Gli ospiti vengono in studio e si inizia a lavorare. E tutti sono pazzi per la stanza inclinata. Sono felice che Angelo Teodoli, allora direttore di Raidue, abbia creduto molto in questo format ed i fatti gli hanno dato ragione. Non so ancora quando, sicuramente dopo l’estate. Prossimamente incontrerò il direttore di Raidue, Ilaria Dallatana, e quello di Raiuno, Andrea Fabiano. Dopo quei colloqui capirò cosa succederà prossimamente per me.
Ultima domanda: nel suo futuro non ce lo vede un bel Sanremo?
Sanremo è l’aspirazione di chiunque. Faccio il presentatore e se me lo proponessero… non direi certo di no.