Subito si comincia con il pezzo che dà il titolo allo speciale, “Partigiano Reggiano”. Come d’abitudine, Zucchero indossa una tuba color cuoio, tipica del suo look, e sopra la camicia un gilet nero di pelle. Informale anche Massimo Giletti, in maniche di camicia color blu elettrico e pantalone di un blu più scuro.
Il primo ospite di stasera è Paul Young, che duetta con Zucchero sulle note di “Senza una donna”, in una versione a metà tra italiano ed inglese.
Massimo Giletti accoglie Sabrina Ferilli e la intervista. Sembra una versione serale de “L’ Arena – protagonisti”: il conduttore le chiede di parlare delle sue origini. L’attrice è nata in un paese in provincia di Roma, Fiano Romano. Il vero protagonista dello show, però, è in questo momento fuori scena: viene meno, dunque, il perno su cui dovrebbe ruotare tutto il programma. Continua il colloquio: Giletti chiede alla Ferilli se la sua schiettezza l’abbia mai penalizzata sul lavoro. L’attrice ritiene naturale lo schierarsi a favore di alcune battaglie, politiche o sociali.
Il ritmo della trasmissione si sta per abbassare causa noia dell’intervista, ma per fortuna torna la musica: Zucchero canta “Diavolo in me”. A fine esibizione l’attrice sussurra all’orecchio del cantante una particolare richiesta: vuole che canti “Donne”. Il rocker ammette di non farlo da 25 anni, ma esaudisce il desiderio della Ferilli. Poi le dedica: “Baila” (Sexy thing)”.
Giletti ricorda il forte legame di amicizia e stima professionale fra Zucchero e Pavarotti, mostrandone un video in cui entrambi duettavano cantando “Miserere”. E così, in studio arriva un vecchio amico del tenore emiliano, che interloquisce con Zucchero e Giletti seduti intorno ad una tavola imbandita, in un’atmosfera informale. È un modo per ricordare Pavarotti attraverso aneddoti, anche se l’intensità della trasmissione ne risente.
Ricordando la storia della canzone “Miserere”, che Zucchero incise con Big Luciano, il rocker svela che fece provare il pezzo anche ad un altro tenore, Andrea Bocelli. Ed eccolo arrivare sul palco e cantare insieme a lui. Dalla lirica allo swing: i due cantano “Guantanamera”.
Tornati dalla pubblicità, entra in scena un nuovo ospite: Gigi Buffon, il portiere della Juventus e della Nazionale. Zucchero l’ha invitato per farlo migliorare nel canto. Giocando sulla professione del calciatore, Buffon sceglie di cantare “Con le mani”. L’artista gli dà nozioni sulla postura, sull’uso della voce e lo mette alla prova, con scarsi risultati. Intermezzo divertente, che anima un po’lo show.
Torna un’esponente del mondo della musica: Elisa. La cantante vinse Sanremo 2001 con “Luce – Tramonti a Nord Est”, un pezzo scritto per lei proprio da Zucchero. Stasera la cantano insieme. Una vera e propria comparsata: il suo intervento sta tutto in questi 4 minuti di canzone.
La successione degli ospiti continua con la spiazzante comicità di Nino Frassica, nei panni di un sindaco di un paese fittizio, non prima di aver ascoltato “13 buoni ragioni”, pezzo contenuto nel suo ultimo album, “Black cat”. Il maresciallo Cecchini di “Don Matteo” vuole dare un premio a Zucchero: è un mix di gag alla sua maniera, con cui prende il giro il cantante emiliano. È lo stesso Frassica a lanciargli l’input per il pezzo successivo: “Per colpa di chi”.
Nel programma niente + casuale. Zucchero ama moltissimo il film “Novecento”: espediente per far entrare l’ospite internazionale, Gérard Depardieu. In quella pellicola l’attore francese interpretava il ruolo di Olmo. Duetto anche in questa occasione: cantano “Un piccolo aiuto”.
Zucchero osserva un video in cui vengono intervistati i suoi genitori e si commuove un po’. Racconta anche della nonna, cui pensava quando scrisse “Diamante”. Il pezzo fu scritto insieme a Francesco De Gregori, con cui lo canta dopo la rituale presentazione.
Luka Šulić e Stjepan Hauser, entrambi croati, sono i componenti del gruppo 2cellos. Sono divenuti famosi perché in grado di riuscire a suonare pezzi di Michael Jackson con uno strumento appartenente ad un genere musicale totalmente opposto a quello del cantante americano. Danno subito una prova della loro bravura: davvero impressionanti. Insieme a loro Zucchero propone “Vedo nero”. Poi, accompagnato da un coro gospel, canta “Overdose d’amore”.
Di nuovo seduti intorno alla tavola, Giletti e Zucchero accolgono Francesco Guccini, mentre riappare Gérard Depardieu. Zucchero omaggia le popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo con “Il suono della domenica”, pezzo scritto in occasione del terremoto dell’Emilia Romagna di alcuni anni fa. Ancora tante chiacchiere e poca musica: forte stress per le palpebre, che faticano a restare aperte. Brano successivo: “Un soffio caldo”. Non può mancare un omaggio a Guccini ed ecco “Dio è morto”, brano che il cantautore emiliano scrisse per i Nomadi.
Il quartetto si scioglie e ci si avvia a conclusione della serata. C’è tempo per altri 3 brani: “Ci si arrende”, “Voci” ed “Hey Lord”.
Termina qui la serata-evento dedicata a Zucchero. Lunghezza eccessiva per uno show che con il passare dei minuti è diventato sempre più soporifero e ben poco attraente, a dispetto dell’energia del suo protagonista.
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