Si inizia con la scena già vista nel promo con il comico milanese che in un taxi cerca di raggiungere il Teatro Nuovo di Milano, luogo dello spettacolo. Particolare e divertente lo sdoppiamento di Pucci che ricopre simultaneamente due ruoli.
Una volta sul palco scopriamo il motivo del nome 101% Pucci: “Tutto qui è mio, pure le telecamere, ho pure provato a far venire degli amici ma a gratis non hanno accettato“. Il giro per l’Italia inizia dalla sua Milano, definita una città frenetica. Carino il siparietto sulla lotta per l’ascensore, ance se quello del peto è un luogo comune sentito molte volte.
Altro giro, altro argomento…si parla del clima e dell’immancabile nebbia. Il primo gesto è quello di mettere la testa fuori dal finestrino per verificare la densità; e poi a volte ti ritrovi a tamponare la gente nei box. Il microfonista entra in scena e prova l’asta, poi anche se intimorito riprende il padrone di casa per la logica di alcune battute.
Dalle cene a casa con gli amici, forse forzando un po’ il collegamento ci ritroviamo al ristorante con la moglie e le frasi fatte del cameriere che lo infastidiscono. Ritmo forsennato e salti da palo in frasca: ora ci troviamo in aereo. Dai discorsi dei piloti, quello dell’Alitalia è romano, quello della Easyjet sa due parole in italiano, alle esperienze in bagno, fino agli applausi dopo l’atterraggio: “Bravo cosa? È il suo mestiere“.
Dopo la pubblicità primo approccio scheroso, critico con il pubblico. Il viaggio in Italia lo porta a Bari, dove incontra un rappresentante di Divani e divani. Frasi fatte e parlata dialettale nemmeno lontanta partente dell’originale. Fuori da Milano Pucci zoppica. Si passa per Napoli e i semafori rossi per finire ai Zio can di Rovigo.
Infine spazio alla Sicilia e alla Sardegna. Spazio troppo lungo e poco convincente, considerando la poca originalità e soprattotto i pochi minuti, se non secondi affidati ad ogni località, al massimo un paio di battute.
Ancora prima di sbarcare in tv, Andrea Pucci è stato un animatore della Valtur. Bello, originale e divertente il mostrare le foto di quei momenti e soprattutto il prendersio in giro con una grande autoironia. Certo vederlo con tutti quei capelli fa un bel po’ effetto.
Si inizia a ripercorrere la sua carriera, iniziata a La Sai l’ultima?, grazie ad una cena con Tiberio Timperi. Il suo nome d’arte deriva da uno dei personaggi milanesi sempre protagonisti delle barzellette che raccontava. Così vediamo un video d’epoca e ascoltiamo una barzelletta non convincente live sul palco.
C’è spazio sul palco anche per la figlia di Pucci, che la lancia parlando in modo satirico dello sfruttamento minorile. L’undicenne pretende anche i contributi e replica rimandando al mantenimento della moglie. Prevedibile anche questo. Il ritmo frenetico con cui si susseguono i cambiamenti e gli argomenti non rendono facile seguire e appassionarsi allo spettacolo.
Impossibile non parlare di rapporti di coppia, donne e differenze con gli uomini. Dopo diverse stilettate al gentil sesso, arriva anche l’autrocritica: “Qunado d’inverno abbiamo 36.8 siamo pronti alla morte“. Complimenti alle donne anche sulla forza in amore. Secondo blocco chiuso da una canzone di Michele Zarrillo.
Analisi critica della tv: Ma come ti vesti?, malattie imbarazzanti e quant’altro Pucci ce ne ha per tutti. Altro cavallo di battaglia i primi appuntamenti: attese sotto casa interminabili, cena abbondante e cara, rose, cinema per non concludere nulla. Il problema è che tutte queste battute e storie sono già state trasmesse a Colorado. Divertente il racconto dell’amore fatto in macchina, con tutte le difficoltà del caso.
Sul palco per picchiare il microfonista sale anche l’ex pugile, e vincitore dell’Isola dei Famosi, Giacobbe Fragomeni. Il tempo di un paio di battute e si va in pubblicità. Buon espediente per spezzare il ritmo e variare, ma Fragomeni più che una spalla era un palo.
Finalmente qualcosa di diverso e divertente. Tutto ruota intorno al luogo comune della borsa delle donne, ma anzichè sparare continuamente frasi fatti, prende la borsa di una spettatrice e la svuota letteralmente. Si tratta, di fatto, di una farmacia ambulante. L’ultimo oggetto emerso? ovvio, le chiavi!
Lunghissima parte dedicata ai comportamenti e al rapporto con la moglie. Piedi freddi, predominio sulla televisione in camera e il dramma per una pizza con gli amici. E poi arriva il momento delle ferie. Parentesi sugli esami in ospedale, con scontati doppi sensi su quello della prostata. Infine ecco le amiche della moglie, che lo odiano.
Il mondo delle discoteche è cambiato. Così Pucci imita il ragazzi e prendere in giro quelli che fingono di cantare in inglese. Le difficoltà con la lingua poi emergono anche al McDonald.
Finalmente si ride di gusto! Quando il papà da neopatentato ti presta la macchina i rischi sono altissimi, soprattutto se gliela riporti con danni. Immancabile anche il pezzo sulla spiaggia e la “violenza” delle mamme.
Dopo il ricordo del padre, scomparso da 11 anni, arriva una lettera bella, tra il serio e il faceto alla figlia. “Povero sarà colui che mi porterai a casa per la prima volta. Non hai idea cosa provo ogni volta che ti vengo a prendere alla scuola“. Bellissimo momento con la bambina che piange tra il pubblico e Andrea Pucci che si commuove.
101% Pucci termina qui, la comicità su Italia1 vi da appuntamento a giovedì 22 settembre, con il debutto della nuova stagione di Colorado.
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