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La sigla ricalca l’ultimo singolo di Justin Timberlake, con tanto di outifit bianco del conduttore e balletto. Alle 21.23 di sera, prima ancora che inizi la puntata, a sigla in corso, Alvin cita il video di Fabio Rovazzi con parolaccia annessa (“Rovazzi, che c**** fai?”, ndr).
I protagonisti della serata entrano in studio, presentati a coppie: Katia Follesa e Paola Barale, Fabio Rovazzi e Francesco Facchinetti, Francesco Cicchella e Jake La Furia, Andrea Pucci e Mercedesz Henger. Gli ospiti sono divisi in due squadre: Facchinetti, Henger, Rovazzi e Pucci da un lato, Follesa, Barale, Jake La Furia e Cicchella dall’altro.
Via alla prima manche, tra giovanilismo e linguaggio molto libero. Volano i doppi sensi alla vista della mascherina da indossare: Cicchella e Barale, Henger e Pucci devono cantare il ritornello di un brano. Le canzoni in questione sono Arriverà di Emma e dei Modà, poi Chandelier di Sia. Nella seconda prova si scontrano Jake La Furia e Facchinetti, a cui viene fatta ascoltare una strofa distorta: dopo un paio di ascolti, il concorrente di turno deve riproporre quanto ascoltato e, in seguito, la regia la fa sentire “raddrizzata” in modo che i compagni di squadra possano indovinare il pezzo.
Terzo gioco, il playback. Katia Follesa deve “cantare” in perfetto sync Toxic di Britney Spears: la comica dimostra autoironia, commentando poi anche che è stato difficile non toccare i ballerini. Da sottoliineare che in alcuni momenti la conduzione è più evanescente che mai: i concorrenti sono in autogestione, nello studio regna il caos.
Entra Giulio Berruti, che prima di partecipare promuove brevemente l’ottava stagione di Squadra Antimafia. L’attore, cuffie in testa, deve indovinare le canzoni che gli vengono mimate: prima tocca a Facchinetti e alla Henger, poi alla Barale e Jake La Furia.
Si prosegue con la “ghigliottina musicale“: accompagnata dal corpo di ballo, l’orchestra esegue una serie di brani, e bisogna indovinare qual è l’elemente che li accomuna. La risposta non richiede grandi conoscenze: tutti gli interpreti in questione sono stati attori.
Dopo la pubblicità, si ricomincia con il gioco della canzone mono-nota. Una voce fuoricampo legge i testi di alcune canzoni senza alcuna inflessione nella voce né interpretazione: le squadre devono riconoscerle, ma è praticamente Jake La Furia a fare tutto il lavoro.
Seconda esibizione in playback: è il turno di Rovazzi, che si cala nei panni del Justin Bieber di What do you mean? Al termine, arriva don Roberto per proporre la parodia di Andiamo a comandare, tormentone estivo dello stesso Rovazzi che per l’occasione diventa Andiamo a confessare. Come se non bastasse, quasi fosse una festa delle scuole medie anziché un programma televisivo, ecco che Rovazzi viene fatto alzare dalla sua postazione per insegnare allo studio i movimenti del suo video: scene spacciate per divertenti, ma su cui il montaggio sarebbe dovuto intervenire senza pietà.
Si prosegue: Jake La Furia e Pucci devono mettere la testa in acqua e cantare.
La prossima prova invece è quella della canzone strappalacrime: bisogna intepretare un pezzo cercando di far ridere la squadra avversaria. Cicchella fa capitolare i rivali interpretando Ancora con le voci di Tiziano Ferro e Giuliano Sangiorgi. Si cambia quindi con Pucci, che sulle note di Piccolo grande amore sceglie di avvicinarsi all’improvviso guardando gli altri negli occhi e, nel caso della Follesa, le va persino a toccare il seno. Siamo ben oltre il trash: questa è maleducazione in prima serata, spacciata per prodotto giovane. Immagini avvilenti.
Purtroppo la puntata è ancora lontana dalla fine. Si passa da una cabina insonorizzata di vetro in cui bisogna cantare mentre gli altri, fuori, cercano di indovinare il pezzo, a un ulteriore gioco in cui l’orchestra suona inserendo dei numeri nei versi: i concorrenti devono sommarli.
Ancora: casomai finora il programma non fosse abbastanza trash, a Mediaset provvedono subito. Mercedesz Henger e Katia Follesa vengono poste davanti a foto di vari vip: devono dire se quei personaggi hanno girato un sex tape oppure no. Da notare la tempistica del tutto, a pochi giorni dal suicidio di Tiziana Cantone e di un dibattito a dir poco infuocato sulla questione.
La prova successiva consiste nel “cantare” un brano senza aprire però bocca: Pucci e Rovazzi contro Follesa e Barale.
Terzo playback: Facchinetti con la dance Scatman, successo degli anni ’90. A questo punto i giochi iniziano a ripetersi: tornano le canzoni da “raddrizzare” e la cabina insonorizzata. Infine, ultimo playback, Jake La Furia si esibisce imitando Elton John: è lui a vincere la sfida del “re-playback”.
Siamo alle battute finali, e si “cambia genere“. Un brano declinato secondo vari generi musicali: La solitudine della Pausini è poo, poi diventa salsa, reggae, rock. L’altro pezzo scelto è Più bella cosa, rallentata in chiave “musica da massaggi”, tarantella, stile Bollywood, samba. A dispetto di quanto avvenuto durante la serata, tutto si basa su quest’ultima manche, che decide a chi va la vittoria indipendentemente dai punti conquistati.
A dieci minuti dalla mezzanotte, Alvin dà il responso: hanno lameglio la Follesa, Cicchella, Jake La Furia e la Barale. Titoli di coda.