Ad aprire la nuova serie è Roberto Bolle, con la sua grazia e leggiadria che “mal” si accoppia con la goffaggine di Pif: insieme i due andranno ad esplorare il tempio della Scala e le Terme di Caracalla, si immergeranno tra i fan in adorazione e si concederanno passeggiate. Un weekend con l’arbitro è il titolo della seconda puntata: il conduttore esplora il mondo dei “fischietti” e proverà a carpirne i segreti, cimentandosi lui stesso su un campo da calcio diventando colui che decide le sorti di una partita. Pif incontrerà anche celebri protagonisti del molto del pallone di oggi e di ieri.
Sognagram, i fotoromanzi al tempo di Instagram, mostra un nuovo modo di fare cultura popolare: attraverso le immagini. Dopo aver incontrato attori di fotoromanzi e “sognogrammi ” e si cimenterà lui stesso nel ruolo di celebrità della carta patinata.
Quando una collezione diventa l’unico scopo della vita e la passione diventa ossessione, sarà il soggetto dell’inchiesta della quarta puntata. Pif incontrerà gli ossessionati accumulatori per sbirciare nelle raccolte anche più bizzarre. Dove si trova la felicità? Il conduttore proverà a cercarla in Buthan, una terra lontana, misteriosa e avvolta in una straordinaria spiritualità. È l’unico posto al mondo ad aver deciso di studiare, misurare e aumentare la felicità dei suoi cittadini. In due puntate Pif arriverà fino ai piedi dell’Hymalaya per scoprire se è tra il popolo che li abita che alberga davvero la felicità.
Per la prima volta in TV free saranno messe in onda quattro puntate americane: Pif e Mauro Casciari a Los Angeles indosseranno i panni di giovani & folli per vivere una avventura all’insegna della gioventù ritrovata… a quaranta e passa anni. E non poteva certo mancare un finale davvero a sorpresa… Nozze dietro l’angolo per uno dei due protagonisti nella capitale mondiale dei matrimoni? Tutto questo nelle due puntate intitolate Una notte da minchioni. Miami (parte 1 e 2) chiuderà il ciclo delle inchieste: li italiani very normal people e vip hanno trovati fortuna. E anche Pif tenterà di buttarsi in questo mondo dorato della Florida.
Antonella D’Errico, direttore dei canali free di Sky apre la conferenza stampa di presentazione de Il testimone di Pif: “TV 8 va molto bene, abbiamo sorpassato il 2% del nostro target. Vogliamo rendere il nostro canale una rete generalista popolare 2.0. Scegliamo una programmazione molto aperta e molto pop e al tempo stesso nuova. E le inchieste di Pif erano perfette per il nostro progetto, perché lui stesso è pop e ha soprattutto inventato Il Testimone, contenuto perfetto per la nostra linea editoriale che piace molto ai nostri telespettatori. Volevamo dare continuità a questo brand. Sapevamo che aveva un grande pubblico è un grande seguito. Felici di intraprendere questa avventura“.
Prende poi la parola Pif: “sono molto felice di questo programma che la gente mi continua a richiedere. Quando dico che sto facendo un film, mi chiedono quando riprenderò a fare Il testimone. Eccomi qui”.
Mauro Casciari: “È bello vedere come struttura e registra lui le puntate”
Pif: “Certo, perché il 95 per cento è vero. Se non fosse così sarebbe televisione. Con 16 ore di girato facciamo una puntata di 45 minuti. Sia le riprese sia il montato sono molto aggressive. Dopo l’uscita del film nel 2013 c’è stata la svolta per me ed è arrivata la popolarità. Questo fa bene all’ego ma non al lavoro, che diventa più complesso. La popolarità è insomma un po’ ingombrante. Dovrò andare sempre più fuori dove sono il signor nessuno, anche se poi questa popolarità ti porta a fare puntate con Roberto Bolle. O ad andare in Buthan. Riuscire a trovare un paese che pensi a contribuire alla felicità umana è divertente. Appena atterri nel paese sei già felice, perché ci sono solo otto piloti che sono autorizzati ad atterrare lì. Certo che, a un palermitano come me che ha Punta Raisi… la cosa non fa alcun effetto, ma per gli altri… Quanto al fotoromanzo… Come è divertente pensare che Instagram ti porti a far spopolare gente come Vacchi… Mi dispiace non essere riuscito ad andare sulla sua barca a ballare con lui. Il testimone è cinematografico, perché evita di fare quello che fanno gli altri, dicendo quello che gli altri hanno già detto. Penso alla puntata sull’arbitro: i fischietti stanno 90 minuti a prendere insulti anche se sei bravissimo. E fai una fatica esagerata soprattutto nelle categorie di promozione, dove corri avanti e indietro perché non ci sono guardalinee e si becca insulti. Ma quando torna a casa è felice. Gli arbitri di serie A hanno un orologio che segnala se la palla è entrata davvero in porta“.
Ed ecco le domande dei giornalisti.
1. Qual è il testimone che non hai ancora fatto?
“Non ho una risposta precisa. Potrei dire il Papa, o Beppe Grillo. Sarebbe interessante. Ma a telecamera visibile, non ce la facevo più a fare la Iena con la telecamera nascosta. La cosa bella è portare una cosa nuova, di cui nessuno ha mai parlato”.
2. Inchiesta più difficile?
Fare la puntata con Corona è stato difficilissimo: sembrava avesse dietro la polizia. Uno stress pazzesco reggere la telecamera sempre in mano…
3. Come hai iniziato?
Nella mia cameretta, si vedeva il mio letto. Poi ho fatto una cosa adulta andando a vivere da solo e facendo un ufficio. La povertà dei mezzi spesso aiuta la creatività. E se hai qualcosa da dire, e hai la creatività, basta un mezzo anche piccolo per fare un buon lavoro. Il testimone con il tempo era diventato in simbiosi con MTV. Trovare un’altra casa non era facile. Ora mi sembra di aver trovato una bella convivenza, vediamo se ci sposeremo.