“Ho iniziato negli anni ’90 a raccontare storie comuni, poi ho continuato raccontando come quelle storie stavano cambiando”, ha raccontato. Per poi svelare un trucco personale: “L’autobiografia è un trucco per raccontare meglio la storia degli altri”. Insomma: un piunto di vista strettamente personale in cui ci si può riconoscere, e che inevitabilmente, col passare degli anni, viene influenzato dai mutamenti sociali e non solo.
Come per molti suoi colleghi, dopo il Festival partirà il tour: “Il tour è un po’ la conseguenza di quello che è un album in uscita: cercheremo di rendere omogenei arrangiamenit e sonorità. Il tour si allineerà con la realtà musicale di oggi, ma credo che la cosa migliore sia rispettare un certo tipo di emozione, quella che si provava in quegli anni”. Ma il valore aggiunto di questa nuova fatica discografica, è l’aver parecipato anche come musicista: “Tra i dischi che mi sono divertito di più a realizzare, perché c’è stato un lavoro di collaborazione strepitoso: da ora in avanti, ogni disco che farò sarà così. Nell’album non sono solo cantante: io mi considero il musicista aggiunto della band. Ho lavorato con giovani che mi hanno aperto nuovi orizzonti”.
Se Spostato di un secondo è il pezzo in gara, Signor Tenente è la cover scelta: con questa canzone, Faletti passava dal personaggio del paninaro di Drive In ad atmosfere completamente diverse. Baudio intuì la poliedricità dell’artista, che andò in scena con un pezzo di forte impatto. Masini ricorda bene quel momento: “Il coraggio e la semplicità di Faletti mi hanno contagiato”. Luci basse, parlato, il comico poi scrittore di gialli, avrebbe portato una canzone di denuncia ispirata dalle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Infine, una riflessione generale sulla propria carriera, caratterizzata da luci e ombre: “Mi sento felice di essere stato sempre pronto a sacrificare tutto per dare qualsiasi cosa alla musica. Se mi guardo indietro, penso che non sarebbe potuto essere altrimenti”.