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La Littizzetto è l’unica ad aver già schiacciato il golden buzzer. La puntata si apre con il rock degli Ac/Dc: i giudici arrivano tra gli applausi del pubblico.
Le audition iniziano con la crew dei Jologik: il gruppo si esibisce sulle gradinate di un’impalcatura di ferro. Da Senigallia, 15 allievi, si presentano semplicemente dicendo che amano ballare: i giudici si alzano tutti in piedi. Quattro si per loro, al cui confronto le crew americane non hanno niente da invidiare: la Zilli vuole vederli in finale.
Adrian Stoica racconta la storia di un passato da uomo sovrappeso: lo fa però a ritmo di musica, insieme a cani che gli portano la bilancia e i pesi. Affiancato dagli animali, parte uno sketch di simpatici esercizi fisici. Per la Zilli è il numero più riuscito uomo-animale visto sul palco: quattro si.
Federica Boriani e le sue colleghe ci fanno conoscere Salsation, disciplina che mischia varie danze. Zilli e Matano fermano le ragazze con due no.
Breve clip di concorrenti ballerini scartati: Jo’e Country Crew, Las Brillantinas, Beyond The Fallen.
Denny Napoli imita Ficarra e Picone. Passa, ma gli viene consigliato di lavorare sui testi o di trovare qualcuno che li scriva per lui.
Il prossimo è Pietro Zironi, 10 anni, danza: a scuola i compagni non lo fanno giocare a calcio perché balla. Bisio lo rinucora: “A me prendevano in giro perché giocavo male, e nemmeno so ballare come te”; la zilli gli dà del “piccolo fenomeno”. Matano gli fa notare che ora, tanti bambini presi in giro, si rinucoreranno grazie a lui. Quattro si per Pietro, il cui talento è indiscusso.
La 17enne Alessandra Chillemi ha un grandissimo fan: il nonno. La ragazza porta una ventata di energia con un numero di break dance: si all’unanimità da parte della giuria.
Bruno Meggiolaro è uno studioso di rettili e aracnidi: li porta in studio, facendosi camminare le tarantole sul viso. Bisio si allontana dal bancone della giuria, dove l’uomo si è diretto; anche Matano ha un attimo di repulsione. Il disgusto definitivo è però dopo, quando Meggiolaro rimette le tarantole nella teca: l’ultima, che manca all’appello, gli esce dalla bocca. L’avventura televisiva di bruno Meggiolaro si conclude qui.
Vito Magnante comincia l’esibizione cantando disastrosamente, finisce saltando con la coreografia del Gangnam Style. Il ragazzo passa, sciolto in lacrime dall’emozione. Intanto in studio nasce un alterco tra i giudici: la Zilli, unica a dire no, trova gli altri eccessivamente buoni e sostiene di essere sincera. La Littizzetto le risponde di essere altrettanto sincera, che nella testa delle persone esiste sia il dubbio che la diversità di vedute.
I Jalsy temono la Zilli: portano una cover di Back to black di Amy Winehouse. L’arrangiamento “troppo leggero”, nonostante la bravura, fa dire no alla Zilli: la cantante però, chiede ai ragazzi di riprovare togliendo il superfluo. Questa seconda performance, del tutto improvvisata ma seguendo indicazioni precise, cambia il destino dei Jalsy: sulla base della seconda esibizione, Littizzetto, Bisio e Matano dicono si. Alla fine è stata proprio la temuta Nina Zilli a salvare il gruppo.
I Brothers Fools non sono semplici mimi: uniscono gestualità e comicità, non senza disprezzare passi di danza. Quattro si per loro, ma anche stavolta nessun golden buzzer.
I Borealis fanno ridere ancor prima di cominciare, quando raccontano come si sono incontrati. Ma la performance non è quella: hanno altri 100 secondi a disposizione, stavolta per proporre il loro numero di magia. solo Bisio dice si, ma in manier molto goliardica.
Antonio Carta porta sul palco il taekwondo rompendo pile di mattoni: a ogni colpo, la Littizzetto di volta impaurita dall’altra parte. E l’ultimo blocco viene spaccato a colpi di testa. Antonio supera il turno con tre si.
Lucio e Francesco, gli Articolo Il, omaggiano Totò riproponendo A livella. Lo fanno però ibridandola con Gomorra, di cui riprendono colonna sonora e atteggiamenti dei personaggi. Il pubblcio si alza in piedi, mentre i giudic sottolineano la capacità di rivisitare un grande classico: quattro si.
Poker di no per il gladiatore Salvatore Cilone. Idem per Giovanni Faggi, che suona l’inno battendo le dita sui denti; eliminati anche gli uomini della disciplina del bastone siciliano, unica arte marziale nata in Italia.
Stefano Como canta Show must go on dei Queen. Autodidatta, Stefano riesce a far alzare il pubblico con un pezzo di Freddie Mercury: bravissimo per Nina Zilli, un “figo” per Matano, sbalorditi Littizzetto e Bisio. Colpo di scena: Bisio preme il golden buzzer, mandando il ragazzo dritto in finale; Stefano è in lacrime. Tanta ere la convinzione, che Bisio ha letteralmente rotto il golden buzzer premendolo.
Francesco Arienzo ricorda il disagio del primo giorno di scuola, quando la mamma gli chiese di piangere come gli altri bambini, sennò sembrava non gliene importasse niente. Il pezzo comico procede con le minacce della madre, nel tentativo di spaventarlo per non fare brutta figura con le altre mamme. Il racconto surreale va avanti, in un black humour unito a una presenza scenica molto discreta: il pubblico apprezza in maniera particolare, Matano preme il golden buzzer.
La puntata si conclude qui. Ora rimensolo il golden buzzer di Nina Zilli.