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Maurizio Crozza entra in scena con una riflessione sull’Expo, già argomento di discussione lo scorso anno. Ironizza sulla folla quotidiana che c’è ai tornelli e sul costo per l’ingresso, che non contempla la consumazione. Il suo monologo si concentra sulla Germania, sconvolta dallo scandalo dell’emissioni delle auto Wolkswagen taroccate: “Vedo la Merkel in difficoltà: è come quando il secchione della classe, che non ti passava mai i compiti, prendeva 2 in matematica!“. La presa in giro è ficcante, nel tipico stile crozziano.
Il discorso si allarga un contesto più ampio. Quello che Crozza contesta è che in generale le aziende mirano, in qualche modo, a spingere i consumatori a comprare in continuazione i loro prodotti. È l’occasione per lanciare un personaggio straniero italianizzato, Tim Cook, ad di Apple. Il nome del personaggio nasce da un gioco di parole basato sul cognome del manager, In Cool 8. Insomma, un “mister fregatura”. “La nostra mission è rovinare i vostri conti correnti per migliorare i nostri“, dice. Bella l’idea, perchè la satira si abbatte su un problema attuale e lo umanizza con un personaggio semi-vero.
Le “fregature” ci sono anche in politica. Crozza critica Alfano che ha rilanciato l’idea del ponte sullo stretto di Messina. Una spesa evitabile, visti i tanti problemi che l’Italia ha anche dal punto di vista della qualità delle strade. E l’attenzione si sposta su Renzi: “A lui del ponte non gliene frega niente, ma Angelino gli serve. Il premier farebbe accordi con tutti ormai, anche con Verdini!“, afferma con durezza.
Come previsto, Crozza parla di Ignazio Marino, sindaco di Roma. “È una brava persona, ma c’entra nella politica italiana come Paperoga in un fumetto di Batman“. Secondo lui e il potere sono agli antipodi. E parla di “House of cards”, la fiction USA con Kevin Spacey nei panni di un politico spietato. La versione di Crozza è “House of Scars”, con una caricatura del sindaco in un breve filmato. Il suo personaggio vuole mostrarsi implacabile, ma all’atto pratico fa tutt’altro, dicendo di promuovere delle delibere a dir poco ridicole. Addirittura nella finzione dice di aver votato ad Alemanno e, in un finto incontro con un esponente dei Casamonica, si inchina al suo potere. Una versione che demolisce il sindaco di Roma e allo stesso tempo fa sorridere, anche se se con forte retrogusto amaro.
Da Marino a Renzi. Crozza riflette sul problema della disoccupazione, in particolar modo quella giovanile, che a suo giudizio il Governo non ha intenzione di risolvere in maniera radicale. Poi focus sulle decisioni di tagliare le analisi cliniche da parte del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il comico genovese ne ha per tutti: le sferzate sono molto dure, sempre però condite dalla sua proverbiale ironia.
Il problema delle pensioni viene affrontato in musica e Maurizio Crozza diventa trino: ecco la sua versione de Il volo. Si tratta della parodia della canzone vincitrice a Sanremo 2015, “Grande amore”. Nel pezzo, oltre al problema succitato, anche la questione della sanità, che ha subìto tagli che mettono in difficoltà gli anziani più in difficoltà economiche. La musica è ancora una parte importante del programma, come già visto lo scorso anno. Testi originali grazie alla creatività degli autori della trasmissione e dello stesso showman.
Crozza parla del rapporto tra i genitori e figli. Ormai i ragazzi sono tutti tecnologizzati, attivi sui social network e sempre attaccati ai loro smartphone. “I figli sono attaccati 9 mesi ad un cordone ombelicale e 80 anni al cavetto del cellulare“, dice scherzando sul tema. “Anch’io sono attivo su Twitter, ma se fossi connesso tutto il giorno non farei il comico, ma il Presidente del Consiglio“. Ogni riferimento a Renzi è puramente casuale. Lo showman poi si sofferma sui fenomeni del web, gli youtubers e i video virali.
L’attenzione alla tecnologia continua. Crozza parla di Frank Matano e mostra un blob con alcuni dei suoi video più famosi. Per lui è il “comico 2.0”, che in 10 secondi fa cose che lui non riesce a fare. Dal suo tono di voce, però, si vede che non straveda affatto per il giudice di Italia’s got Talent. E poi arriva l’imitazione: la sua caricatura è molto divertente. Ne viene fuori l’immagine di un personaggio caratterialmente stupido. La posizione di Crozza è chiara: è contro coloro che per far ridere fanno ricorso agli espedienti più insulsi.
Un altro personaggio totalmente nuovo è Bruce Willis, protagonista recentemente di una campagna pubblicitaria in Italia di una nota multinazionale di telefonia. Crozza manda in onda lo sketch in cui impersona sia l’attore americano e un contadino che gli dà un passaggio nella sua Ape, proprio come la pubblicità. È in realtà un viaggio “nel paese delle meraviglie”, un modo originale per mettere in evidenza tutti i difetti italiani, la corruzione in primis e l’inganno. Crozza-Willis capisce poco o niente e si limita a ripetere le parole del suo compagno di viaggio.
La chiusura del programma è affidata ad una rubrica che Crozza battezza “Come l’ho fatto”. In realtà si tratta di un montaggio di tutte le papere fatte durante la preparazione della puntata. Termina così la prima puntata di Crozza nel paese delle meraviglie.
Esordio importante per lo show satirico di La 7. I nuovi personaggi sono intriganti e coinvolgenti. Promette bene soprattutto la mini-fiction che ha come protagonista il sindaco di Roma Marino.
La mossa di avvicinarsi al mondo dei giovani imitando Frank Matano è intelligente e denota la voglia di Crozza di provare a immedesimarsi in un mondo che, per motivi anagrafici, non può conoscere a fondo.
La grinta, il piglio e l’ironia sono sempre gli stessi. Quest’anno sembra esserci un po’più di durezza nei commenti, appena velata dal sarcasmo tipico dello stile del comico genovese.
“Sparare tutte le cartucce”, con la presentazione dei nuovi personaggi già alla prima puntata può essere una scelta rischiosa. Sarebbe stato meglio riproporre almeno una parodia di quelli già noti, affinchè il pubblico potesse ingolosirsi ad aspettare venerdì prossimo per vedere un’imitazione inedita. Questo, a nostro giudizio, è l’unico neo riscontrato in una trasmissione contenutisticamente ricca e preparata nel dettaglio.
Prossimo appuntamento venerdì 9 ottobre, sempre su La 7, a partire dalle 21.10.