Lo sceneggiato ha debuttato nel primo anno di vita della televisione, nel 1954, sull’allora Programma Nazionale, primo ed unico ad andare in onda quell’anno, fu Il dottor Antonio, racconto della lotta per l’unità d’Italia in epoca risorgimentale.
Di anno in anno, la produzione aumenta: l’obiettivo infatti, è portare sul piccolo schermo le grandi opere della letteratura mondiale, così da farle conoscere ad un pubblcio ancora poco alfabetizzato. Nel 1959 ad esempio, è la volta de L’Idiota di Dostoevskij; nel 1962 invece, la Rai propone appunto ai telespettatori Una tragedia americana.
{module Google richiamo interno} In onda dall’11 novembre al 23 dicembre, la serie si compone di sette puntate, ed è diretta da Anton Giulia Majano. Nel cast Warner Bentivegna, Giuliana Lojodice, Virna Lisi, Luigi Vannucchi, Alberto Lupo; tra i tanti attori comparsi nello sceneggiato inoltre, anche Loretta Goggi.
Tratta dall’omonimo romanzo di Theodore Dreiser, considerato il padre del romanzo moderno americano, l’opera è una critica al capitalismo, incarnazione economica del sogno americano. Ambientata nell’America degli anni ’20 a Kansas City, la storia è quella di Clyde Griffith, un giovane operaio che, con l’intento di sposare una ragazza ricca, progetterà di uccidere la sua fidanzata incinta, Roberta Alden, operaia anche lei.
Figlio di un predicatore evangelista, Clyde ha sempre condotto una vita umile, ed è alla ricerca di un riscatto sociale; l’occasione sembra presentarsi quando conosce la ricca Sondra Finchley, appartenente alla borghesia della città. La gravidanza della sua ragazza diventerà dunque l’ ostacolo che si frappone tra lui e la sua scalata sociale, l’impedimento da cancellare: quando Roberta cadrà in acqua, Clyde la lascerà annegare, nonostante si stia rendendo conto della crudeltà del suo gesto. L’uomo sconterà poi la sua colpa con la pena di morte, condannato alla sedia elettrica per omicidio.
Più che alla condanna del sistema capitalistico però, lo sceneggiato di Majano presta invece molta attenzione alla psicologia dei personaggi; in particolare si concentra sulla madre, interpretata da Lilla Brignone, che si fa portatrice dei valori cattolici del perdono e della redenzione.
Pubblicato nel 1925, dal romanzo erano stati precedentemente tratti due film: uno nel 1931 con lo stesso titolo e uno nel 1951, intitolato invece Un posto al sole. Quest’ultimo annoverava tra gli attori Montgomery Clift, Shelley Winters ed Elizabeth Taylor.
Intriso di atmosfere noir e cupe, le puntate dello sceneggiato si possono trovare tutte su YouTube a questo link.
Bel lavoro.
I sontuosi sceneggiati RAI di un tempo, splendidi e ricchi di attoroni, vengono oggi spesso citati ma con pochi riferimenti di rito, spesso inesatti. Questo è dettagliato, raccoglie il necessario e sufficiente, ben espresso.
Grazie
Un capolavoro timeless, sono passati 56 anni ed è sempre bello, peccato che in un Paese di ignoranti (colui che ignora) come il nostro , la maggior parte della gente preferisca i pettegolezzi tv e il grande fratello, circa 20 anni fa provai a chiedere alla RAI di trasferirlo a colori ma trovai una burocrazia allucinante, sembrava avessi chiesto di colorare la statua della pietà!Lo sceneggiato ha il pregio di snellire il libro che supera le 1000 pagine, unico neo ,nel libro, Clyde è un ventunenne e Sondra una diciottenne e ciò spiega molte situazioni, nello sceneggiato hanno 31 e 26 anni, e poi nel contesto dei dialoghi si scopre che sono adolescenti, i personaggi erano quasi tutti attori di teatro per cui si spiega la recitazione eccellente. Ci sarebbe tantissimo da dire ma vorrei soffermarmi solo su un personaggio un po’ marginale ma inquietante:il cappellano del carcere, pallida figura di fariseo menefreghista ed agli antipodi del Cristo dei Vangeli, quando il Governatore gi chiede un gancio per tentare di commutare la pena di Clyde, lui Don Abbondio, si chiama fuori, ecco di personaggi così e ne ho conosciuti diversi nella vita reale il mondo può fare tranquillamente a meno!
Complimenti e buon lavoro.