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Ripercorriamo dunque quanto avvenuto in puntata.
Annunciato per le 21.15, il programma inizia con notevole ritardo, spostando la partenza della prima serata dopo oltre un quarto d’ora: alle 21.30.
Bonolis entra in studio, unico protagonista sul palco; intorno, il pubblico. Allo schiocco delle sue dita, gli schermi alle pareti, da bianchi, diventano un cielo stellato; un vero debutto ad effetto.
Per introdurre il primo scherzo, Bonolis si lancia in un monologo sulla gelosia: pare infatti che il tallone d’Achille del primo bersaglio, Amadeus, sia proprio questo.
Il primo passo da compiere è cercare un complice: si tratta della moglie Giovanna, che accetta di partecipare e svela subito il punto debole del marito. Corre l’anno 2013, mese di novembre: a Giovanna viene insegnato come usare le telecamere; intanto, ne viene installata una nel soggiorno di Amadeus. La complice finge di avere uno spasimante, e noi vediamo subito le reazioni infastidite del conduttore.
La voce fuori campo, Pino Insegno, spiega quanto sta avvenendo: i testi appaiono curati ed ironici. Lo scherzo si protrae per giorni: prima Giovanna racconta di aver ricevuto l’invito a prendere un caffè, poi le viene mandato un mazzo di rose rosse; quando i fiori vengono recapitati, è lo stesso Amadeus a ritirarlo. Con seri rischi per il fioraio che non vuole mostrare il nome del mittente.
Quel pomeriggio, Giovanna riceve la visita degli autori: il prossimo passo è fingere che le sia stata regalata un’auto. Alla fine l’Amadeus furioso si reca dal concessionario responsabile e scopre che, in realtà, l’auto era un modo per avvicinare lui. L’arcano viene svelato: dietro tutto ciò, c’è Scherzi a parte.
Ecco dunque Amadeus in studio. Mentre lui e Bonolis chiacchierano amabilmente su una panchina, scopriamo che il nome di battesimo dell’ospite è Amedeo Umberto e, soprattutto, Rita. Comunque possiamo stare sicuri: Giovanna è libera di andare in giro vestita come vuole, in casa.
Dopo la pubblicità, si rientra con un nuovo monologo di Bonolis: a noi italiani piace fare scherzi. Per esempio ai politici: loro dicono di risolvere i problemi, fare il ponte sullo Stretto, ma in realtà “stanno a scherzà” pure loro. E a proposito di politica, viene introdotta una delle vittime: Antonio Razzi, che vediamo mentre viene arruolato per partecipare ad un finto scherzo.
Subito dopo però, Bonolis parte con un nuovo monologo, stavolta sulla fede. In Italia ce ne sono due, di cui una intoccabile, perciò di calcio non si parla. Per quanto riguarda l’altra invece, il conduttore ricorda il sesto comandamento: a 15 anni è tutt’altro che semplice non commettere atti impuri. E poi cita indirettamente George Carlin: ricorda la catechista quando gli diceva che “Gesù ti vede”, e lui non sapeva dove girarsi. Non sarà il suo ruolo quello di monologhista comico, ma i testi e la presenza scenica non hanno niente da invidiare a quelli di tanti performer visti a Zelig e Colorado.
Non è un caso che si parli di fede: la prossima vittima infatti, è Paolo Brosio. Stavolta per lo scherzo è stato arruolato Frank Matano, che si spaccia per un giornalista americano. La finta intervista è un trionfo di inglese maccheronico; durante la ripresa però, ecco che a Brosio squilla il telefono. Dall’altra parte, Papa Francesco; in realtà un comico di Colorado, ma Brosio ne è ignaro e la sua espressione è memorabile. Una sorta di estasi mistica in diretta.
Nell’appartamento del giornalista, si consuma una scena di emozione autentica: commozione e lacrime a volontà. Frank Matano è mortificato, tanta è la reazione del povero Brosio: la rivelazione arriva dopo una fase di esaltazione, perciò Brosio invita la troupe farlocca ad andarsene perché sono stati presi in giro i valori più alti in cui crede.
Tutto ciò avveniva nel settembre 2013, ora Brosio è in studio: tutto sommato, dice, forse anche questa beffa è voluta da Dio per metterlo alla prova.
Razzi nel frattempo è stato mollato in una strada di Milano vestito da Elvis Priestley, ma in rosa. Il suo scherzo non sarà un filmato registrato come gli altri; le telecamere ce lo mostrano mentre attende di ricevere istruzioni.
Si va avanti: Alba Parietti viene coinvolta nella registrazione di una puntata di Mattino Cinque insieme al figlio Francesco. Pare che la donna sia leggermente possessiva nei confronti della prole. Al ritorno dagli studi televisivi, i due hanno un battibecco in auto; il ragazzo si ferma quindi in autogrill per poi sparire di scena.
Mentre la Parietti lo aspetta, Francesco entra nell’autogrill per urlare che la madre gli ha rotto, detto con una perifrasi, le scatole. A questo punto, di lui si perdono le tracce; la madre perciò inizia a cercarlo, raccogliendo le testimonianze dei baristi che, naturalmente l’hanno sentito urlare; addirittura qualcuno l’ha visto prendere a pugni un uomo vestito da coniglio. La soubrette però, dopo un primo giro di ricognizione, torna indietro per chiedere scusa a tutti.
Dopo mezz’ora, Francesco la chiama: se ne è andato, la madre deve tornare indietro da sola. La Parietti è scovolta dalle azioni del figlio; scopre che si tratta di un tiro mancino solo una volta arrivata a casa, dove trova un finto postino della de Filippi a consegnarle una busta: dentro un tablet che le mostra gli accordi tra il figlio Francesco e la produzione dello show.
Segue una breve intervista in studio. Finora questo è stato lo scherzo meno riuscito, più noioso degli altri.
Si prosegue con David Parenzo, preso di mira con la collaborazione di Giuseppe Cruciani, suo sodale a La Zanzara. Grazie a quest’ultimo, gli autori scoprono che Parenzo non ha la patente, e si sposta in autobus tra Roma e Siena; sembra inoltre che, usando il telefono per lavoro mentre è in viaggio, subisca spesso le rimostranze dei passeggeri.
Lo scherzo si completa con un altro dettaglio: lo storico ascoltatore Riccardo da Roma, con cui ha avuto accesi diverbi durante le dirette radiofoniche. Naturalmente il famigerato Riccardo da Roma viaggia in direzione Siena, prende l’autobus, è seduto proprio dietro il giornalista e ha il volto della iena Riccordo Trombetta.
Non essendo in radio e non avendo l’aiuto del collega, Parenzo non riesce a “spegnere” il suo interlocutore, che invece crea una sorta di sollevazione di massa nei suoi confronti, tanto che l’autista lo fa scendere al primo autogrill. Da notare che Parenzo telefona in agenzia qualificandosi subito come “Parenzo il giornalista”, non si capisce bene per quale motivo. Comunque, di lì a breve, gli viene rivelato di essere su Scherzi a parte.
E mentre lui entra in studio, il senatore e membro della commissione Cultura Antonio Razzi è ancora in attesa per strada; Parenzo lo trova più credibile in mise rosa.
La prima puntata di Scherzi a parte si conclude a mezzanotte, con Antonio Razzi abbandonato a se stesso. Fermo nello stesso punto da ore, non si è ancora mosso; al limite ha parlottato sottovoce, ma niente di più.
Bonolis esce dallo studio, i titoli di coda scorrono mentre la telecamera continua a inquadrare il senatore. In sottofondo, la voce di Elvis.