Durante il suo passaggio di ieri sera è stato raggiunto il picco di share. Malika si dice contenta di come stanno andando le cose. Domani uscirà nei negozi Naif, album che mostra anche un lato più ironico e divertente dell’artista.
“L’album nasce dall’esigenza di ballare” dice Malika “Ho cercato di portare ritmi tribali rielaborandoli e portandoli in Europa”.
In merito alla scrittura dei testi la Ayane dice: “Avevo bisogno di scrivere quello che canto, ma era meglio anche atterrare sul morbido. Per questo ho chiesto un aiuto a Pacifico, che è accanto a me dal primo disco. I testi parlano della necessità di non sprecare un attimo del tempo a disposizione”.
C’è anche Caterina Caselli, la sua discografica, che aggiunge: “E’ un disco in cui ha messo tutta se stessa, ha curato ogni aspetto”.
Malika, il picco di ascolti registrato durante la tua esibizione ti mette pressione?
Forse sono stata nel posto giusto al momento giusto. Fa piacere ma mette ansia sicuramente, vuol dire che tutti ti stanno a guardare.
Il primo pensiero quando hai ascoltato la melodia di Giovanni Caccamo per Adesso e qui?
E’ girato tutto intorno al Se lo vuoi rimani. Abbiamo creato la canzone su questo interrogativo.
Questa è la tua quarta volta a Sanremo, che cosa è cambiato in questi anni?
Ieri sera è stata più tosta perchè il primo anno c’è l’incoscienza, la seconda volta sei arrogante con te stesso come una adolescente, la terza volta sai come funziona, e ora avevo tutti gli elementi in mente e sono esplosa.
Durante la serata delle cover porterai un brano di Vasco Rossi, Vivere.
Caterina Caselli: Quando ha deciso di fare questo pezzo sono rimasta spiazzata, pensavo fosse intoccabile. Poi ho pensato a come avrebbe potuta farla lei e mi sono convinta. Quando l’ho ascoltata mi sono commossa.
Malika: Quando uscì Vivere rimasi molto colpita. La scorsa estate sono stata a San Siro al concerto di Vasco e mi sono accorta di come la gente rimanesse ancora toccata da questo brano. E poi cantare un brano del ’93 significa non continuare a celebrare solo ciò che c’è stato prima.
Sei sempre data per favorita a Sanremo, eppure non vinci mai.
La cosa più importante è far crescere il progetto che presento e avere la possibilità di farne un altro il più presto possibile.
Parlaci del tuo rapporto con Pacifico, autore con cui hai scritto i testi dell’ultimo disco.
Lui è l’esempio di come le persone giuste possono accompagnarti nella crescita artistica. Mi è stato vicino dal primo disco: all’inizio mi mancava il metodo per scrivere e facevamo interminabili telefonate. Ora sono più autonoma ma è bene che mi stia sempre accanto: mi sento più sicura.
Naif nasce sull’asse Milano-Parigi-Berlino, che cosa c’è di queste città nel disco?
Parigi serve per la passionalità che si respira in ogni dove, anche in metropolitana; di italiano c’è il bisogno di mantenere un’identità nazionale. Di Berlino c’è la scelta dei produttori di questo disco, i Jazzanova.