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Il discorso cade sull’incontro di Renzo con Putin. Poi improvvisamente devia. E se facessimo una puntata sulle misure del pene? Torna, però, subito a Renzi e Putin.Ironizza sul colloquio che i due avrebbero avuto con riferimenti anche ai principali scrittori russi. Renzi, comunque, è tornato “vivo e vegeto” continua Crozza che ironizza ancora sulla lunga intervista rilasciata dal Premier all’Espresso. Per Renzi, insiste Crozza, l’importante è l’Iphone. Si continua con l’incontro tra il Presidente della Repubblica Mattarella e la Merkel. “In effetti la Mekel non voleva dargli la mano, voleva solo tastargli il posto per capire se era vivo” dice il comico.
Poi indossa la parrucca da “Capo dello Stato” e si cala nel ruolo. Crozza finge che Mattarella deve raccontare ad un gruppo di suore il suo viaggio a Berlino. Peccato che, pur essendo presente, le religiose non lo vedano. Dopo con le suorine racconta il suo viaggio e canta insieme a loro un motivetto sulla sua invisibilità.
Secondo argomento del monologo: il presidente dell’Anas Pietro Ciucci. Ironizza sulla doppia carica del manager. Poi per introdurre la parodia di Enrico Mentana afferma: “io non leggerò più i giornali, mi basta seguire il tg di Mentana”.
E parte l’imitazione nella quale sono presenti anche gli inviati. Tema del giorno il ministro Maria Laura Boschi, i suoi amici e la sua estetista che deve raccontare quante volte la Boschi fa la ceretta. Come di consueto Mentana è interrotto da ogni tipo di inconvenienti. Compresa la pubblicità… quella vera
Subito dopo ecco lo shopping infinito degli arabi che hanno comprato molti palazzi del centro di Milano. Crozza ironizza: “se gli arabi arrivano coi gommoni li respingiamo. Se arrivano con yacht gli diamo tutto”. Poi il suo monologo punta l’attenzione sulle regole stabilite per la cotruzione delle moschee nel territorio lombardo. E parte la parodia dell’architetto Massimiliano Fuksas che diventa Fuffas. Lui ha costruito le moschee smontabili in materiale tessile che se danno fastidio le sposti perchè possono dare fastidio a qualcuno… ai leghisti.
I leghisti sono arrivati a Roma, annuncia Crozza prima di introdurre la parodia di Umberto Bossi. Il comico e Bossi dialogano in diretta. Il finto Bossi prega Crozza di imitare Tosi. Con la parrucca il gioco è fatto e la parodia è pronta. Ma Crozza si divide in tre: arriva anche Roberto Maroni. I tre continuano a discutere, poi il finto Tosi va via e restano solo Bossi e Maroni.
E non manca neppure Matteo Salvini arrivato a Roma con la felpa nera. “Ho visto centri sociali che buttavano aspidi dal balcone e amici di Renzi che gettavano cerbottane dai balconi, ma noi siamo qui lo stesso” ironizza il finto Salvini. Che alla fine inizia a cantare una versione riveduta di Faccetta nera. Non prima di aver assunto i toni del duce e fare la propria dichiarazione di guerra.. agli immigrati, naturalmente. “Aiutiamoli, certo, ma a casa.. Pound” conclude. E arriva la pubblicità.
Subito dopo Crozza mostra la foto di Maradona dopo il lifting e successivamente punta l’attenzione sul fallimento della squadra del Parma. L’unico che ha fatto qualcosa per il Parma è Massimo Ferrero, dice Crozza mostrando una foto del presidente della Sampdoria e mandando in onda le sue dichiarazioni. ed ecco che arriva il presidente Ferrero nella parodia di Crozza. “Il Parma, questa grande civiltà scomparsa sotto la lava” dice “il Viperetta”. Con la spalla di Andrea Zalone, il finto Ferrero appare più sconclusionato che mai con il suo eloquio sgrammaticato. Appare un po’ alticcio e mostra una fetta di salame sulla giacca. Lancia un appello per salvare La Parma. Quando Zalone lo corregge, dicendo che si tratta del Parma, lui risponde: “si è operato?”. Pubblicità.
L’ultimo spazio è dedicato a Kazzenger: “i vaccini fanno davvero male? Intervista ad un medico al quale è caduta una scatola di vaccini sul piede”. E poi, tra le altre battute: “E’ vero che il prossimo film Il signore degli anelli sarà ambientato in un compra- oro?”
Finisce qui la seconda puntata. Appuntamento a venerdì prossimo.
Qui la diretta della prima puntata.