Fabrizio Frizzi e Rita Dalla Chiesa hanno accettato la sfida di ritrovarsi insieme in un programma che ha la pretesa di dare consigli a chi ha problemi di cuore o semplicemente si trova in situzioni sentimentali e personali dalle quali non è semplice veni fuori.
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Ma tutto è apparso incredibilmente semplicistico, nonostante le due più forti storie principali finalizzate a stimolare la curiosità del pubblico e traghettarlo alla puntata successiva. Innanzitutto le signore presenti in studio a raccontare le proprie vicende, sono apparse fin troppo “preparate”, mai una gaffe, un imbarazzo, si sono espresse quasi fossero già professioniste del piccolo schermo. Intorno a loro “il club dei quattro”: Frizzi e la Dalla Chiesa, la psicoterapeuta, la giornalista blogger. Tutti insieme a cercare di sfornare l’idea originale in grado di aiutare le ospiti. Ma di psicoterapia non ne abbiamo notata neppure l’ombra, i suggerimenti efficaci sono quelli che, alla fine, ogni persona di buon senso e di comune intelligenza riesce a dare.
L’impostazione, inoltre, è costruita male: dà l’impressione che tutto sia stato stabilito a priori, magari studiato a tavolino. Naturalmente siamo portati a credere il contrario per la presenza di due professionisti che non hanno bisogno di tali espedienti.
Si è anche notato qualche tono stridente nelle conversazioni tra Frizzi e la Dalla Chiesa, scaturito, probabilmente, da un certo imbarazzo, forse anche inconscio, nel ritrovarsi insieme in tv dopo più di trent’anni. Risale, infatti agli anni 1984-85, la loro ultima conduzione di coppia nel programma pomeridiano di Rai1 Pane e marmellata.
Frizzi è un conduttore affidabile e familiare, una sicurezza per direttori di rete e registi. Ma ha dovuto anche lui combattere contro un indecifrabile “quid” che ne bloccava la spontaneità di cui solo chi lo conosce bene può rendersi conto.
Rita Dalla Chiesa aveva dalla sua la grande esperienza accumulata in tanti anni di conduzione a Forum. Ed è apparsa più pronta a fornire consigli e suggerimenti.
Ma il programma vacilla perchè è senza fondamenta: sembra davvero la brutta copia delle rubriche in rosa. Al confronto quella posta del cuore letteraria che ha reso celebre Natalia Aspesi appare come un gigante inarrivabile.