I quattro personaggi famosi sono: Lando Buzzanca, Claudio Lippi, Adriano Panatta ed Edoardo Vianello. Insieme ai quattro a rappresentanti della terza età viaggia anche Fabrizio Biggio.
Più che un docu-reality è un vero e proprio viaggio alla scoperta delle tradizioni del Giappone di cui i quattro protagonisti visitano le città di Tokyo, Osaka e Kyoto. Previste molte situazioni singolari che sfiorano anche la comicità. Infatti gli esponenti over 60 dovranno ogni mattina alzarsi e andare a visitare i luoghi caratteristici in cui si trovano. Molto spesso si ritroveranno ad interagire con gli abitanti del luogo magari utilizzando oltre quel po’ di inglese di cui sono a conoscenza, anche i gesti e il linguaggio caratteristico delle mani di cui noi italiani siamo maestri, ma i giapponesi sicuramente no.
I quattro, a dispetto dell’età, dovranno cercare di superare anche ostacoli e imprevisti che arriveranno spesso all’improvviso.
Ad esempio vi possiamo anticipare la sorpresa dei nostri diversamente giovani quando arrivati all’ingresso di un teatro a Tokyo si sono sentiti dire che per entrare avrebbero dovuto togliersi le scarpe, lasciarle fuori per riprenderle all’uscita una volta conclusa la rappresentazione. Ma all’uscita, scendendo le scale che portavano fuori del teatro, Lando Buzzanca, poichè indossava dei calzini di lana sdrucciolevoli, è caduto facendo un capitombolo di ben 7-8 gradini. Fortunatamente l’ex merlo maschio degli anni 70 non ha riportato nessuna conseguenza e il viaggio attraverso il Giappone è ripreso senza problemi.
Altra sorpresa per tutti è stata di essere riconosciuti nell’immensa folla silenziosa delle tre megalopoli visitate, da turisti italiani ed europei che li hanno avvicinati chiedendo autografi e intrattenendosi cordialmente con loro.
Grande meraviglia anche per gli enormi grattacieli e le mille luci colorate delle grandi città. Ma sorpresa maggiore è stata osservare la gente che cammina silenziosa per le strade, quasi con passi felpati per non essere di disturbo a chi è accanto a loro. Il programma è una sorta di Pechino Express della terza età prodotto dalla Endemol Shine Italy. In particolare è la versione italiana di un format straniero dal titolo “Better late that never” che negli Stati Uniti ha avuto un grandissimo successo.
L’obiettivo di Rai 2 è di interessare il pubblico per queste due serate. Se gli ascolti daranno ragione ad Ilaria Dallatana, responsabile della seconda rete di viale Mazzini, “Meglio tardi che mai” avrà un seguito e, molto probabilmente, la tappa della seconda edizione potrebbe essere la Cina.