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Il programma appariva come un brutto spin off della versione originale in onda nel day time di Rai1, imbruttito da un’atmosfera banale. Lo spettacolo degrada in avanspettacolo, con una serie di banalità, purtroppo, non accettabili neppure in uno stupidario. Tutto era superficiale e fintamente ridanciano. A cominciare dagli ospiti: i peggiori sono stati sicuramente Amanda Lear e Enrico Papi che, in alcune performance si sono rivelati imbarazzanti. Papi pretende di accreditarsi come comico senza avere neppure un briciolo di capacità. Amanda Lear pretende di continuare a fare la trasgressiva, nonostante il tempo che passa.
Il segmento dedicato ad un improbabile Tg gastronomico è stato la summa delle stupidità. Il telespettatore stesso provava un imbarazzo crescente, man mano che le battute venivano lette.
E poi come ospiti I Righeira. Niente di più antico e lontano dai gusti dei giovani che saranno fuggiti spaventati dinanzi a queste atmosfere da Jurassic park televisivo. Eppure il panorama della musica è pieno di artisti under trenta che avrebbero apportato un tocco di vivacità.
{module Google richiamo interno} Stendiamo un velo pietoso sulla sgangherata pseudo- parodia di Poppea con la Clerici e Nerone con Enrico Papi. Antonella Clerici ci ha abituato ai travestimenti di cui ha fatto uso e abuso nello show Ti lascio una canzone. Ma non eguagliavano una tale bruttezza.
Certo si è giocato al risparmio: non c’è altra spiegazione per un programma che non merita neppure il titolo di show.
Già l’ambientazione in una cucina, sia pur televisiva, non è consona ad un programma di antica nobiltà nel quale, durante gli anni d’oro si sono esibiti i migliori artisti presentati dai migliori conduttori. Mina e Walter Chiari, Raffaella Carrà sono solo alcuni nomi. Un tempo il programma ambiva a nutrire lo spirito con brani di valenza universale. Oggi nutre lo stomaco con polenta e salsicce.
Un’ultima osservazione: dispiace che Antonella Clerici si presti a performance così banali. Non ne ha alcun bisogno, anzi, in questo modo, sminuisce la sua professionalità. Stesso discorso per Lorella Cuccarini che, per pubblicizzare il suo spettacolo teatrale, si è lasciata coinvolgere in una serata superficiale, insignificante e banale.
Qui la recensione del 2014