Luisa Ranieri si cala nel ruolo di una donna di umili origini ma di grandissima potenzialità creativa. Siamo ai primi del ‘900, e Luisa Spagnoli decide di acquistare una piccola confetteria abbandonata. Non sopporta di essere solo una casalinga: vuole dare un futuro ai figli avuti dal marito Annibale, un uomo che lei ha amato molto, un ottmo musicista, ma senza alcun senso pratico.
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Inizialmente la gestione della confetteria sembra un’impresa folle. A Perugia c’è crisi e nessuno ha intenzione di spendere per prodotti di secondaria importanza come i dolciumi. Intanto, a Perugia la donna è vista con sospetto perché, per la prima volta, una donna guida un’azienda. La Spagnoli non cede alle avances di un ricco nobile, il conte Sangiorgi (Gianmarco Tognazzi).
Quando comincia ad ottenere un certo credito tra gli abitanti della città, propone ai notissimi industriali del tempo, i Buitoni, un’allenza: nasce così un’industria che ancora oggi è nota in tutto il mondo, la Perugina.
Francesco, il capo dei Buitoni, incarica il figlio minore Giovanni di seguire in particolare le sorti dell’azienda. Tra Luisa e Giovanni non c’è nessuna collaborazione iniziale, ma i due hanno in comune la voglia di lavorare e rendere la Perugina sempre più importante.
Lavorando fianco a fianco, nasce però un feeling che prima è solo professionale, ma successivamente anche personale. Tra i due ci sono ben quattordici anni di età, e presto a Perugia comincia a circolare il petteglezzo del tradimento della Spagnoli.
La Spagnoli ha avuto una vita intensa ma anche breve. È morta infatti all’età di 58 anni, dopo aver fondato due grosse realtà imprenditoriali: la Perugina e la casa di moda che ancora oggi porta il suo nome non solo in Italia, ma anche nel mondo.
Le riprese sono state effettuate quasi tutte a Perugia, tra i vicoli antichi delle città dove è stata ricostruita l’epoca dei primi del ‘900.
Oggi Luisa Spagnoli viene considerata come una donna che si è battuta sempre per l’affermazione della propria libertà, sia nel settore professionale che personale. È riuscita a superare tutti i pregiudizi e a imporsi come un esempio di oraggio e di fiducia nelle proprie capacità. Basti pensare che Luisa Spagnoli è stata analfabeta fin quasi all’adolescenza. E ha cercato di venire sempre incontro alle esigenze delle propri dipendenti creando nelle aziende i primi asili nido.
Rai 1 punta molto su questa miniserie, tanto che lunedì 25 gennaio Bruno Vespa le ha dedicato un’intera puntata del suo talk show Porta a porta.