Ma ci sono anche i ritorni, come quello tanto atteso di Giulio Scarpati nei panni del dottor Lele Martini che ha dichiarato: “La mia è una famiglia incasinata ma accogliente: Lele è il padre di sei figli, il tema della loro educazione è coniugato nelle varie età. E’ un tema importante di questi tempi”. Ma a capo dei Martini non può mancare il “capo tribù” per eccellenza, ormai un’istituzione, Nonno Libero, ovvero Lino Banfi, che ha voluto dire la sua: “Voglio chiedere scusa agli autori perché io sono un attore cialtrone, di quella categoria che grida, perché sono diventato con gli anni sordo, non sento un cavolo. E poi cambio le battute, improvviso. E così gli autori soffrono. Poi chiedo scusa perché non sono riuscito a perdere il mio Pil, ossia il Prodotto Interno Lardo. Ci proverò se dovessimo fare un’altra serie”. E ha continuato: “Le altre lunghe serialità? tanto di chapeau a Il Commissario Montalbano e doppio chapeau a Don Matteo (che dovevo fare io), ma esauriscono le storie in ogni puntata da noi invece no. Tanti bambini che hanno iniziato con le prime serie me li ritrovo ora adulti e con la barba con un vocione che neanche li riconosco più”.
Lino Banfi racconta aneddoti legati a Un medico in famiglia. Due in particolare: il primo riguardante l’incontro in Austria con Lunetta Savino, ex protagonista nelle prime serie nel ruolo di Cettina. “Mi volevo riposare, ero un po’ stressato e su consiglio di mia figlia andai in vacanza in Austria al fresco. Mia moglie non ama la montagna, ha freddo e così sono andato con mia figlia e mio genero. Un paese sperduto dell’Austria; a un certo punto mi sento chiamare ‘Nonno Libero’. Era Lunetta Savino! Siamo stati tutti i giorni a parlare del Medico in famiglia”. Il secondo aneddoto, l’incontro con Giulio Andreotti, grande fan di Un medico in famiglia. “Incontrai Andreotti in una cena e mi fece notare che a casa Martini c’era solo un bagno nonostante la famiglia fosse molto numerosa. Da questa serie ho preteso finalmente un altro bagno, e ci sarà un secondo bagno”.
Ma per un nonno presente in Un medico in famiglia, c’è anche una nonna, Milena Vukotic, nonna Enrica, la moglie “artistica” di Banfi, che, seppur timida e riservata come donna e come attrice, non si è sottratta ad una dichiarazione: “Devo dire che nel cast c’è molta complicità. Non solo perché tutti lavoriamo in armonia e ci conosciamo. Rappresentiamo una famiglia vera: il pubblico si riflette in questa istituzione che praticamente non esiste più o se esiste è precaria”.
Il nuovo direttore di Raiuno, Andrea Fabiano, ha ammesso che questa è la sua prima serie di Un medico in famiglia “da direttore, ma non da spettatore”, perché ha visto tutte le altre nove serie.
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Il direttore di Rai Fiction, Tinni Andreatta ha precisato: “Un medico in famiglia è indubbiamente la serie più longeva della Tv italiana con Don Matteo, in onda dal 1998. E’ stata innovativa dal punto di vista produttivo, accompagnando l’evoluzione della nostra società. Ha conquistato vari target perché può contare su un pubblico che va dagli 8 ai 24 anni, che ama molto i personaggi anche seguendoli attraverso i network. Quest’anno, poi, la fiction sarà ancora più interessante perché il tema centrale di tutto il racconto sarà la paternità”.
La produttrice Verdiana Bixio: “Questa serie impegna per mesi tanti attori, che ci mettono tanto amore sul set. Contrariamente a chi afferma che ormai di idee per questa fiction non ce ne sono più, posso assicurare, al contrario, che le idee non mancano, anzi abbiamo già un soggetto allo studio per una successiva serie”.