Si inizia alle 19.00 quando la coppa del mondo è già stata innalzata al cielo da una delle due squadre. Al timone dell’appuntamento conclusivo non ci sono Ilary Blasi e Belen Rodriguez. La conduzione è affidata a Nicola Savino forte dell’esperienza accumulata in tanti anni di conduzione di Quelli che il calcio su Rai2. Balalaika continua anche in prima serata con un compendio dei 30 giorni che hanno caratterizzato la competizione del 2018.
Il programma di Canale 5 festeggia l’atto conclusivo dei Mondiali con una lunga diretta che chiude la spettacolare edizione di Russia 2018.Un’edizione andata oltre i limiti delle più rosee aspettative per i vertici Mediaset. Gli ascolti, infatti, hanno superato persino il 45% per le partite più importanti e significative.
Ma anche tutte le trasmissioni satelliti ideate si sono comportate bene in termini di ascolto. Balalaika, però, ha avuto un percorso controverso: nella prima parte, nel corso degli ottavi di finale, ha dato troppo spazio all’intrattenimento trascurando l’approfondimento sportivo. Quando poi le partite sono andate in onda su Italia 1, lo show non è stato trasmesso ed è ripreso quando è stata Canale 5 a trasmettere le dirette, dal 30 giugno in poi.
Dunque lo speciale Blalaika- la finale è condotto da Nicola Savino, con la partecipazione straordinaria della Gialappa’s Band. In studio Alberto Brandi, il Mago Forest, Andrea Pucci, Ciro Ferrara, Ciccio Graziani, Monica Bertini, Giorgia Rossi ed Elena Tambini. Ospiti d’eccezione Javier Zanetti, Ivan Zaytsev e, collegato dalla piazza Rossa, Arrigo Sacchi.
Naturalmente sono previsti highlights, commenti a caldo del dopo gara, collegamenti live dalla Russia, da Parigi e da Zagabria.
Per concludere, il programma propone ancora interviste esclusive, analisi e curiosità sulla manifestazione che ha catalizzato l’attenzione del pubblico a livello planetario.
L’appuntamento è per il 2022 in Qatar. Per la prima volta in assoluto nella storia dei mondiali, le partite non si disputeranno nei mesi di giugno-luglio ma tra novembre e dicembre, cioè nel periodo autunno-inverno dell’emisfero boreale. Questo perché per la prima volta un mondiale di calcio si disputa in una zona tropicale dell’emisfero nord, dove nel periodo estivo le temperature sarebbero state proibitive.