La durata è di 89 minuti, il genere è drammatico con delle implicazioni molto moderne su un argomento delicato ma estremamente sentito come il cambiamento di sesso.
Con il titolo originale Mein Sohn Helen, tradotto in inglese con il titolo Call me Helen, la pellicola ha come protagonisti gli attori Heino Ferch (che ha recitato nella serie tv Helen Dorn), Jannik Schümann, Winnie Böwe, Kyra Sophia Kahre, Judith Rosmair, Timur Bartels, Zoe Moore e Özgür Karadeniz.
Il regista è Gregor Schnitzler che ha diretto un altro film per la tv previsto nel palinsesto di Rai 1 dal titolo Viaggio sul Kilimangiaro, ma la prima rete con una decisione repentina, sabato 14 luglio, l’ha cancellato dal palinsesto.
Le riprese si sono svolte a Berlino e nei dintorni. Il film TV è andato in onda per la prima volta in terra madre il 24 aprile del 2015 ed ha avuto un ascolto di 3.430.000 con il 12% di share.
Chiamatemi Helen | trama
La pellicola del genere dramedy è incentrata sul sedicenne Finn/Helen Wilke (Jannik Schümann). Il giovane vive a Berlino con il padre Tobias Wilke (Heino Ferch). La madre è morta anni prima in un incidente in bicicletta.
Prima di raggiungere il diciottesimo anno di età Finn si reca a San Francisco negli Stati Uniti dove vive una zia e vi rimane per un anno. Trascorsi 360 giorni Finn avverte il padre che arriverà all’aeroporto di Berlino dandogli gli estremi dell’orario e del volo.
Ma quando Tobias si vede di fronte non il figlio, ma una giovane donna di nome Helen rimane senza parole. Ci mette del tempo nel riconoscere nella ragazza i tratti del figlio.
Finn/Helen svela al padre che si è sempre sentita nel corpo sbagliato. La madre del giovane e la sua fidata professoressa Diana Calis (Winnie Böwe) conoscevano il segreto del ragazzo. Inoltre il soggiorno all’estero era già stabilito perché così Helen ha potuto appropriarsi della sua vera identità di genere.
Naturalmente già in passato aveva iniziato una terapia ormonale che ne avrebbe poi aiutato la trasformazione.
Quando torna nel suo ambiente Finn/Helen comincia ad avere problemi soprattutto in famiglia. Il padre non riesce a comprendere i motivi per i quali non è stato avvertito da nessuno e addirittura a scuola Helen è fatta oggetto di un bullismo violento da parte dei compagni di classe. I nonni accusano il padre di essere stato il responsabile della mancata educazione del ragazzo.
Prima che Finn possa vivere serenamente come Helen, dovrà passare del tempo e soprattutto superare una serie di difficoltà non solo psicologiche ma anche nella vita quotidiana.
Il giovane viene addirittura minacciato di essere portato in una clinica psichiatrica ed essere sottoposto ad un trattamento in TSO (trattamento sanitario obbligatorio).
La soluzione di tutti i problemi arriva quando il padre Tobias conosce l’esperto che sta seguendo Finn/Helen nel suo nuovo orientamento sessuale.