A tra poco con la diretta.
Inizia il programma. I bambini scoprono chi sarà il primo ospite che farà loro visita. Inizialmente non sanno il suo nome ma vedono solo una sua foto. Piano piano vengono a conoscenza della sua identità e della sua storia.
Arriva Salvini in classe. “E’ pronto a rispondere a tutte le nostre domande?” – gli domandano. Afferma di sì ed inizia a sottoporsi al fuoco di domande.
Si parla di fake news. “Dovete crescere curiosi, ma sappiate che qualche bugia scappa. Una bugia o una copiatina ogni tanto ci sta. Basta che pensiate sempre con la vostra testa”.
Salvini parla poi ai bimbi della diminuzione della natalità e del fatto che ormai sono in molti ad essere figli unici.
Si parla poi di bullismo a scuola e dei piani che il politico ha per risolvere questo problema. “Bisogna aiutare i maestri e le maestre. Ai miei tempi ciò che dicevano i maestri era sacro. I miei genitori si sarebbero molto arrabbiati se avessero saputo che mi ero comportato male. Oggi invece i genitori se la prendono con le maestre e tolgono loro il ruolo di insegnamento. Anche questa è violenza”.
I bimbi gli domandano poi cosa non farebbe mai. “Una cosa che non farei mai è tradire la fiducia di un amico. In amore lo vedrete, può andare bene o male, ma gli amici no. Tradire l’amicizia è una cosa brutta. Bisogna portarseli dai 10 ai 100 anni”.
E’ il momento della prova a sorpresa. Salvini da piccolo era appassionato di televisione ed ha preso parte ad alcuni quiz. I bimbi gli hanno preparato una serie di domande su sigle tv ed il politico deve indovinarne il cantante.
Non si dimostra preparatissimo, ma si diverte molto a guardare i bambini che ballano.
“Cosa ho vinto?” – chiede Salvini al termine del gioco. Un applauso ed un 110 e lode (non meritatissimo) sono il suo premio.
Il politico rivela di avere una grande passione per i calzini dalle fantasie particolari: cerchi, righe, paperelle…chi più ne ha più ne metta.
Si parla di paura. “Non ho paura, ma quando ho delle sfide importanti – anche stamattina ad esempio – ho curiosità, tensione. Prima di un esame all’università, prima di un colloquio, prima di una scelta importante, ho sempre avuto un po’ di preoccupazione”.
“Chi urla è cattivo?” – gli domandano. “No chi urla spesso ha solo bisogno di essere ascoltato” – risponde.
Inevitabile la domanda sulla diversità razziale ed il razzismo. “Siamo tutti uguali: bianchi, neri, gialli, verdi, blu. Ma voglio che tutti rispettino le regole” – dichiara Salvini.
“SOVRANISMO” è la parola che il politico deve scrivere alla lavagna. I bimbi gli chiedono di spiegarne loro il significato in 60 secondi. “Faccio un esempio partendo da questa classe. La decisione deve spettare a ciascuno di voi. L’Europa è come una classe con 27 alunni. Sovranismo significa che nella classe-Europa si discute, si ragiona tutti insieme, ma alla fine a decidere del futuro e della vita sono i singoli individui”.
Si scatta poi la foto di classe insieme a Salvini. I bambini sono rimasti stupiti, pensavano fosse “più antipatico”. Il politico è rimasto colpito a sua volta dai cittadini di domani.
La puntata termina qui.