Roberto Bolle sarà affiancato da Valeria Solarino e insieme a loro vedremo un gran numero di ospiti di primo piano.
Ci saranno un duetto molto particolare con Cesare Cremonini, i balli con artiste del calibro di Polina Semionova e Melissa Hamilton, Virna Tozzi e Nicoletta Manni momenti di spettacolo puro con gli attori Ilenia Pastorelli, Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo e spazi più leggeri con Fabio De Luigi e Luca e Paolo. Senza dimenticare la partecipazione di Pif nella realizzazione della serata.
Danza con me viene dall’ottima esperienza dello scorso anno, quando oltre agli ascolti aveva portato a casa apprezzamenti lusinghieri per uno spettacolo di alto livello.
Seguiamo insieme la diretta.
Per l’apertura Roberto Bolle ha scelto di ballare sulle note rock di “Seven nation army” dei The White Stripes. Poi l’introduzione insieme a Pif, che scherza sulla sua sapienza in fatto di danza.
Segue un balletto dei giovanissimi ragazzi dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano.
Dopo un’estrazione fittizia della lotteria, inscenata da Pif, l’attore e comico Fabio De Luigi è il fortunato che dal pubblico “vince” la possibilità di ballare con Roberto Bolle.
Si tratta, è ovvio, di un espediente per coinvolgere De Luigi in uno sketch comico: lui che non sa nulla di danza prenderà una breve lezione da Bolle per poi cimentarsi con una ballerina.
Poi Cesare Cremonini suona al pianoforte la sua “Poetica”, insieme a band ed orchestra – è una delle canzoni più belle del suo ultimo album, “Possibili scenari” – mentre Roberto Bolle e Nicoletta Manni ballano un passo a due. Anche Cesare Cremonini molto bravo in questo passaggio.
Subito dopo è Stefano Accorsi ad introdurre un nuovo passo a due, con Roberto Bolle e Melissa Hamilton,la prima solista al Royal Ballet di Londra sulle note di “Qualia: pas de deux”.
Di nuovo momenti intensi e di altissimo livello.
A stretto giro, è Elisabetta Badenes a tornare sul palco con Roberto Bolle.
Finora Danza con me sta proponendo uno spettacolo notevole, in cui l’unico neo è una certa frenesia – peraltro, evidentemente voluta – in alcuni passaggi.
È Valeria Solarino, stavolta, ad entrare in scena per introdurre (con un breve e intenso monologo) un ballo particolare: Roberto Bolle si cimenterà in un passo a due con un grosso robot tipicamente impiegato nelle industrie.
L’idea è venuta per riflettere sul rapporto tra uomo e macchina, tra uomo e tecnologia, sulla necessità di trovare un equilibrio. La musica scelta per il ballo è “La cura” di Franco Battiato. Siamo di fronte ad un altro momento bellissimo.
Torna Cesare Cremonini. Roberto Bolle vuole convincerlo a ballare.
Cremonini si presta al gioco e si dimostra simpatico e anche piuttosto bravo, pur in un medley non eccessivamente complicato.
Segue un monologo particolarmente riuscito ed emozionante di Luca e Paolo. Parla di Genova, del violinista Niccolò Paganini e del Ponte Morandi. Bravi anche loro.
Introducono un’esibizione di Roberto Bolle dedicata alla tragedia del crollo del Ponte Morandi, avvenuto a Genova il 14 agosto scorso. La musica è rigorosamente suonata da un violino.
Sulle note di “Whole lotta love” dei Led Zeppelin, Valeria Soalrino e Roberto Bolle presentano i Moschettieri del Re, ovvero Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini e Rocco Papaleo.
Sono i protagonisti de “I Moschettieri del Re”, il nuovo film di Giovanni Veronesi (che, tra le altre cose, è il compagno della Solarino), nelle sale in questi giorni. Sul palco si contendono simpaticamente la mano di Valeria Solarino con Roberto Bolle.
Fabio De Luigi si riaffaccia sul palco per discettare – tra il serio e il faceto – de Lo Schiaccianoci.
A ballarlo, però, è Roberto Bolle con i giovani dell’Accademia del Teatro alla Scala.
Di nuovo Valeria Solarino presenta un nuovo ballo ispirato all’amicizia.
Il passo a due è ballato sulle note delicatissime di “Bridge over trouble water” di Simon & Garfunkel. Meraviglia.
Poi Luca e Paolo tornano e in versione comica per ironizzare sulla loro di amicizia. E provano a far cantare Roberto Bolle.
Strappano un omaggio al Frankestein di Mel Brooks, in cui Bolle sguaia volutamente il suo canto.
Ora Roberto Bolle parla con Pif di “OnDance Milano”, un’iniziativa che ha visto protagonista lo stesso Bolle, fatta di eventi gratuiti dedicati alla danza contemporanea e al balletto. E prova a farlo ballare, pur prendendolo simpaticamente per le sue movenze non certo aggraziate.
“Anche la serenata può essere una storia di danza”, dice Valeria Solarino. “Un passo a due può esprimere le tante sfaccettature di un corteggiamento e dell’amore”.
Presenta così un passo a due del coreografo Mauro Bigonzetti, pensata sulle note di una musica che unisce atmosfere salentine e napoletane. Ballano Roberto Bolle e Polina Semionova, Prima Ballerina del Teatro di Berlino.
Stefano Accorsi parla della fotografia e sulla nostre fantasie, talvolta, di essere “immortalati”, di mantenere l’aspetto che abbiamo in una certa fotografia.
Introduce un solo di Roberto Bolle ispirato a Dorian Gray e accompagnato dal magnifico violino di Alessandro Quarta.
Roberto Bolle si accinge a chiudere lo spettacolo, parlando di come il suo sguardo sia intriso di danza e come tutto, anche se non ne siamo consapevoli, possa essere ricondotto alle movenze e alle simbologie della danza.
E la serata sfuma sulle gestualità di mani e braccia di due ballerini nella penombra, col sottofondo delle musiche del maestro Ryuichi Sakamoto.
Danza con me finisce qui.
È stato uno spettacolo dallo spessore di prim’ordine, in cui tutti sembravano avvolti da un’aura che gli consentisse di dare il massimo.
Pure i meno avvezzi alla danza e a programmi di questo tipo saranno rimasti colpiti dai ballerini semplicemente straordinari, con un’armonia nei movimenti e un’espressività in grado di comunicare con una potenza fuori dal comune.
Anche chiunque altro abbia partecipato, da Valeria Solarino a Pif, da Cesare Cremonini a Stefano Accorsi, da Luca e Paolo a Fabio De Luigi, è parso in grado di trasmettere un’intensità emozionante.
La sensazione è che Roberto Bolle, sulla scorta dell’esperienza dello scorso anno, sia stato in grado di alzare ancor di più l’asticella, presentando uno show efficace e ricco anche di contenuti e suggestioni. E di farlo senza appesantire neanche una delle fasi della serata, grazie pure alla regia.
Indipendentemente da cosa diranno gli ascolti – bisogna tener conto di quanto sia difficile coinvolgere grosse fette di pubblico in serate di questo tipo – Danza con me rimane un ottimo inizio d’anno per Rai1.
Quando ho visto Dorian Gray e ho sentito il violino di Alessandro Quarta ho avuto un emozione così forte che non sentivo più da anni e da quella sera mi sento guarita da un mio malessere che avevo da tanto tempo. Il suono di quel violino era come balsamo sulle mie ferite. Vorrei il DVD come fare?