Per Claudio Baglioni, Virginia Raffaele e Claudio Bisio è il momento di trovare lo spunto definitivo che riporti il Festival sui livelli dello scorso anno. Dopo una prima puntata sottotono e una seconda in leggero miglioramento, quella di stasera potrebbe essere l’occasione giusta.
Nella conferenza stampa di oggi i conduttori si sono detti più rilassati ed hanno sottolineato come abbiano iniziato a divertirsi dopo l’emozione dell’esordio. Ma se sembrano placate le polemiche sul presunto conflitto di interessi di Claudio Baglioni, restano non poche perplessità da fugare su quanto visto finora.
L’ordine di esibizione di questa sera sarà il seguente:
Mamohood – “Soldi”
Enrico Nigiotti – “Nonno Hollywood”
Anna Tatangelo – “Le nostre anime di notte”
Ultimo – “I tuoi particolari”
Francesco Renga – “Aspetto che torni”
Irama – “La ragazza con il cuore di latta”
Patty Pravo e Briga – “Un po’ come la vita”
Simone Cristicchi – “Abbi cura di me”
Boomdabash – “Per un milione”
Motta – “Dov’è l’Italia”
Zen Circus – “L’amore è una dittatura”
Nino D’Angelo e Livio Cori – “Un’altra luce”
Seguiamo insieme la diretta della terza puntata.
Per l’inizio, Claudio Baglioni ha scelto di cantare la sua “W l’Inghilterra” e si lascia andare addirittura a qualche timido passo con il corpo di ballo.
E poi presenta i suoi compagni d’avventura, Virginia Raffaele e Claudio Bisio.
Mentre la Raffaele spiega il meccanismo del televoto e il regolamento, Claudio Bisio di diverte a tradurre ciò che dice in una lingua dei segni alquanto raffazzonata (e forse un pochino offensiva). Partecipa anche Claudio Baglioni, con un generale intento di far trasparire il massimo affiatamento.
Mahmood è il primo cantante ad esibirsi, con “Soldi”. Come abbiamo annotato nei nostri giudizi (che potete consultare qui), Mahmood è stato molto bravo a portare una canzone dallo stile fresco ed estremamente contemporaneo in maniera del tutto credibile su un palco come quello dell’Ariston, oltretutto con una buona interpretazione e un buon testo. Brano forse non chissà di quale spessore, ma di tutto rispetto.
Claudio Bisio attiva un vecchio grammofono e per Virginia Raffaele è il momento di cantare “Mamma” di Beniamino Gigli.
Sceglie di farlo simulando simpaticamente il salto della puntina sul vinile ed altri guai della riproduzione, fino a regalare uno intermezzo a “Una vita in vacanza” de Lo Stato Sociale.
L’orchestra è stata eccezionale nel seguirla e lei bravissima nel rendere l’effetto, ma avrebbe potuto anche farne a meno cantando semplicemente, visto che si è dimostrata brava a farlo.
Adesso è il momento di Antonello Venditti, il primo grande ospite della terza puntata. Canta “Sotto il segno dei pesci”, dall’omonimo, storico album di cui ha festeggiato il 40° anniversario nel 2018. Non è certo una sorpresa, ma ne sta cantando una bella versione.
Insieme a Claudio Baglioni, ripercorrono gli inizi comuni, l’acquisto dei primi pianoforti e la nascita della loro amicizia. In particolare, il conduttore racconta nel dettaglio l’acquisto del suo primo pianoforte a Sora (Fr).
Poi si lasciano andare al duetto con “Notte prima degli esami”. Un brano molto bello, ma, bisogna dire, abusato negli ultimi anni in situazioni simili. Visto il repertorio sterminato del cantautore romano, si poteva sceglierne un altro. Dettagli.
Claudio Bisio legge qualche commento arrivatogli via social. Uno in particolare lo rimprovera per non aver parlato del traffico di organi. Il co-conduttore è giustamente perplesso.
Poi si torna alla gara con Anna Tatangelo e la sua “Le nostre anime di notte”. Un brano su cui abbiamo espresso un giudizio piuttosto tiepido perché scontata in (quasi) tutto, ma che lei è molto brava a cantare. E stasera è stata persino più brava dell’esordio.
Ultimo la segue a stretto giro con “I tuoi particolari”. Una canzone non eccezionale, ma con tutte le carte in regola per fare bene: melodia, testo e interpretazione sono di buon livello, oltre che particolarmente adatte al contesto sanremese. Non a caso è tra i favoriti per la vittoria.
Claudio Bisio e Virginia Raffaele – insolitamente seri – introducono e poi cantano la canzone “Ci vuole un fiore” di Sergio Endrigo. Un inno alla purezza e all’armonia, contro un clima scontroso sempre più diffuso, dicono.
Inevitabilmente, ad un certo punto della canzone, inizia la gag: fanno finta di sbagliare il testo per due volte, dopodiché iniziano a discutere e inscenano una litigata che contrasta col messaggio distensivo che avevano intenzione di mandare.
Con lo scontro arrivano al punto di non ritorno e recuperano la serenità più volte. Si abbracciano, poi si urlano contro, si riabbracciano di nuovo.
Sul finale entra un coro di giovannisismi, che però partecipa solo per pochi secondi, il tempo di prendersi un rimbrotto da Claudio Bisio.
Una gag fin troppo lunga. Fosse durata almeno la metà forse sarebbe stata più efficace. E poi, a Sergio Endrigo si poteva fare un omaggio senza che finisse in risate.
Il ritorno alla gara è con Francesco Renga e “Aspetto che torni”. Sempre una grande voce e questa sera l’interpretazione è più audace e potente rispetto alla prima puntata. Ma non basta se la canzone è ordinaria e fin troppo simile al suo repertorio classico.
Ad Irama avevamo dedicato un timido elogio per essere stato il più consistente tra i giovanissimi con la sua “La ragazza col cuore di latta”. Una storia di fondo significativa, resa in un testo dignitoso e una melodia al passo. L’esibizione di questa sera conferma l’impressione della prima serata, con il contributo fondamentale del coro gospel.
Ed ora il palco è tutto per Alessandra Amoroso, la seconda ospite della terza serata di Sanremo 2019. Canta “Dalla tua parte”, tratta dall’album “10”, con cui ha festeggiato i suoi primi dieci anni di carriera.
Ringrazia Claudio Baglioni, non solo per averla ospitata, ma anche perché è stato tra i primi a credere in lei, dice.
Per il duetto hanno scelto di interpretare “Io che non vivo senza te”, di Pino Donaggio.
La Amoroso conclude visibilmente emozionata. Partita da Amici, dopo dieci anni per lei è già il tempo dell’ospitata a Sanremo.
Ornella Vanoni irrompe sul palco mentre Virginia Raffaele sta per introdurla e si rende protagonista di un sorprendente sketch con la co-conduttrice. Si stuzzicano come due amiche in confidenza fraterna e risulta tutto credibile. Ironica, autorironica, brillante, straripante: forse inaspettatamente, quello con Ornella Vanoni è uno dei momenti più briosi della serata fino a questo momento.
Infine, duettano sulle note di “La gente e me”.
“Voglio dire alla Rai: io sono venuta a gratis, che non diventi un’abitudine”, scherza. E insieme alla Raffaele presentano Patty Pravo (con cui la Vanoni si abbraccia) e Briga, che cantano la loro “Un po’ come la vita”.
Se si eccettua il ritornello, è una canzone piacevole ma con poco mordente. E Patty Pravo incespica anche con la memoria durante l’esibizione.
“Abbi cura di me” di Simone Cristicchi è il brano successivo. Un brano con un gran bel testo che ha il difetto di essere ordinatamente nel solco già tracciato in passato dal cantautore. Ma con l’arrangiamento ricco di archi si ammanta di un’aura poetica e intensa che gli vale un applauso molto lungo e caloroso da parte del pubblico.
I tre conduttori tornano insieme sul palco per presentare i Boomdabash con “Per un milione”.
Raggae e pop fusi in questo brano che di fatto punta tutto sulla leggerezza e la capacità di smuovere chiunque o quasi, per un genere un po’ fuori tempo massimo su un testo così così.
Claudio Baglioni si presta al gioco di Virginia Raffaele che lo prende in giro mentre prova ad insegnargli delle pose fotografiche alternative, degne delle centinaia di scatti che gli stanno riservando i fotografi in queste serate.
Infine, introducono Raf e Umberto Tozzi, anche loro ospiti. Agitano in maniera incredibile la platea dell’Ariston – accenna qualche movimento persino la Direttrice di Rai1 Teresa De Santis – con un medley con i loro successi: “Battito animale” (Raf), “Tu” (Umberto Tozzi), “Ti pretendo” (Raf) e “Gloria” (Umberto Tozzi).
I due stanno per pubblicare un album insieme con i loro successi e sempre nel 2019 inizieranno un tour insieme.
Poi gli spettatori in teatro intonano in sing along e del tutto spontaneamente “Si può dare di più”, cantanta esattamente oggi, 32 anni fa a Sanremo, come ricordava Raf.
In quintetto con i conduttori, è la volta di “Gente di mare”. Probabilmente nemmeno gli autori pensavano che questo momento si sarebbe rivelato così coinvolgente, almeno tra le file dell’Ariston.
Il ritorno alla gara è segnato da Motta con “Dov’è l’Italia”. Lui non nasce cantante, e si sente, ma il pezzo è all’altezza e l’interpretazione di questa sera gli ha regalato qualcosa in più. È stato definito come uno dei brani più politici di Sanremo 2019, anche se l’interpretazione non è univoca.
Lo seguono i The Zen Circus, con una delle canzoni più ostiche per il pubblico sanremese, “L’amore è una dittatura”. Un testo prolisso e poco intuitivo ma profondo, di tutto rispetto nel suo genere, e una melodia rock tutt’altro che orecchiabile ma scandita da un ritmo incalzante. Nell’arraggiamento con l’orchestra diventa avvolgente sul finale in crescendo e lascia un’ottima sensazione.
“Non si può parlare di politica al Festival – dice Bisio – ma facciamo un eccezione per l’Onorevole Cangini”. È il personaggio più conosciuto dell’ospite, il comico Paolo Cevoli. Momento Zelig con un po’ d’ironia su Sanremo, sull’Ariston, sui cantanti, su Baglioni, sul meccanismo dell gara. Qualche sorriso lo strappa, niente di memorabile.
Ora Nino D’Angelo e Livi Cori cantano “Un’altra luce”. Un dialogo generazionale e tra linguaggi diversi, in cui il dialetto napoletano e l’italiano di un rap leggero, puntano a creare un’atmosfera innovativa. Il risultato c’è solo parzialmente, anche perché il brano non è così immediato, ma il tentativo ha più di un perché.
Con la coppia partenopea sono terminate le esibizioni di questa sera. Ora, spazio solo allo spettacolo. Tra gli ospiti sono ancora attesi Serena Rossi e Fabio Rovazzi.
Eccolo, Fabio Rovazzi. Ha già condotto Sanremo Giovani con Pippo Baudo ed ora dice di dover sostituire Claudio Baglioni, in qualità di “distruttore artistico” perché Baglioni è chiuso in camerino per un malessere.
Solo che poi lascia la cartellina a Claudio Bisio e si fa presentare nuovamente come ospite cantante. Canta – se così si può dire – “Andiamo a comandare”.
Il Direttore d’orchestra Filardo, alla fine, scherzando, lascia il suo posto dicendo di aver toccato il fondo suonando quella canzone. Lo sketch prevede poi che Rovazzi reciti il testo di un’altra sua canzone, “Tutto molto interessante”, al suono di un violino.
All’improvviso, entra un Fausto Leali imbizzarrito che dice di essere il vincitore del Festival e viene portato via dalla sicurezza. E Rovazzi canta “Faccio quello che voglio”, durante la quale arriva e duetta anche Claudio Baglioni.
Un momento al limite del surreale, un classico di Rovazzi, nella finzione animata da personaggi realissimi e momenti verosimili. In pratica, Rovazzi ha portato sul palco dell’Ariston quella che poteva essere la sceneggiatura di uno dei video che lo hanno reso una star di Youtube, un ibrido tra cortometraggi e videoclip musicali.
“Oltre la collina” è un testo scritto da Claudio Baglioni per Mia Martini.Lo legge (benissimo) Virginia Raffaele, sul tappeto sonoro suonato da Baglioni al pianoforte.
È l’introduzione per l’attrice Serena Rossi, che arriva e canta “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini in duetto con il Direttore Artistico.
La Rossi è a Sanremo 2019 per promuovere il suo film – proiettato nelle sale cinematografiche a gennaio e la prossima settimana in onda su di Rai1 – “Io sono Mia”. “Un atto d’amore per Mia e un modo per chiedere scusa alla grande donna che era per tutto ciò che le è stato fatto”, dice Serena Rossi particolarmente emozionata.
Rocco Papaleo, dal Dopofestival, fa irruzione sul palco dell’Ariston e prima scherza con autoironia, rivolgendosi a Claudio Baglioni, sul fatto che la canzone “E tu” costellò un suo imbarazzante incontro con una ragazza nel 1977. Poi, recita un suo monologo dal titolo “Le grandi storie d’amore”. Buon momento.
Alla fine, rimane solo Claudio Baglioni che canta “E tu”.
Subito dopo cӏ spazio anche per un brevisimo sketch con Simone Montedoro e Anna Ferzetti, i conduttori del Primafestival.
È stato chiuso il televoto e manca solo la classifica parziale della serata (relativa ai voti della Sala Stampa), prima dei saluti finali.
Ecco la classifica di questa sera
Fascia Blu: Simone Cristicchi, Mahmood, Irama, Ultimo
Fascia Gialla: Enrico Nigiotti, Motta, The Zen Circus, Francesco Renga
Fascia Rossa: Anna Tatangelo, Nino D’Angelo e Livio Cori, Boomdabash, Patty Pravo e Briga
La terza serata di Sanremo 2019 finisce qui.
Pur non eccezionale, è stata la migliore vista finora per intensità, ritmo e proposte. Resta un problema di fondo negli sketch tra Claudio Bisio e Virginia Raffaele: i testi sono spesso fuori fuoco, quasi mai davvero efficaci. Eppure, anche per loro c’è stato un miglioramento, con l’aumento dell’intesa e della gestione dei tempi. Meglio anche Claudio Baglioni, partecipe con maggiore naturalezza nello show (al quale, tuttavia, è chiamato a dare un apporto ancora circoscritto), a suo agio nei duetti con gli ospiti e in grado di alimentare la leggerezza e l’autoironia quando necessario.
Infine, quasi tutti gli ospiti si sono dimostrati in grado di dare il loro buon contributo, in alcuni casi – vedi Raf e Umberto Tozzi, ma anche la pur veloce apparizione di Ornella Vanoni – addirittura sorprendente. L’appuntamento è per domani sera.