Era proprio l’8 giugno del 1999 quando il conduttore si spense in una clinica romana per il riacutizzarsi di un carcinoma ai polmoni che stava cercando di combattere. Due anni prima si era congedato dalla conduzione proprio con l’ultima puntata di La Corrida nel corso della quale lesse, rivolto ai telespettatori, una poesia di saluto, visibilmente commosso. La città di Roma gli ha intitolato una strada nella zona della Bufalotta.
“La Corrida” rappresenta il capolavoro del conduttore che l’ha ideata insieme al fratello, Riccardo Mantoni, e condotto prima in radio e poi in televisione per 10 edizioni dal 1986 al 1997 con un trionfale successo. Successivamente, il programma, rimasto su Canale 5, è stato affidato a Gerry Scotti. Nel 2018 è tornato in Rai con la conduzione di Carlo Conti.
Corrado Mantoni, in arte semplicemente Corrado, è considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana, insieme a Mike Bongiorno e Raimondo Vianello. Con la sua incontrastata ironia e allegria, il conduttore è entrato nel cuore di milioni di italiani diventandone uno dei volti del piccolo schermo più amati di sempre. Proprio per queste sue caratteristiche, nel 1998 venne celebrato, insieme a Mike Bongiorno e Raimondo Vianello, come uno dei tre pionieri della televisione italiana con la serata I tre tenori, condotta da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana.
Sarà Gerry Scotti che ne ha ereditato il testimone, ad introdurre la puntata speciale. Queste alcune delle sue parole di presentazione.
“Per tutti noi che abbiamo intrapreso il mestiere del presentatore, la sua è stata una grande lezione, ma Corrado era inarrivabile, inimitabile e insostituibile. Io ho avuto la fortuna, il piacere e la responsabilità di condurre dopo di lui, insieme al maestro Pregadio, dal marzo del 2002 ben 8 edizioni de “La corrida”, ho cercato di farlo con grande leggerezza provando a rispettare lo stile e le caratteristiche che lui aveva dato al suo programma. Un programma che ha segnato come pochi altri la storia della televisione italiana e dei suoi generi”.