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L’anteprima si apre con un montato dei due conduttori in attesa di partire: se Federico Russo fa semplicemente colazione, Insinna è intento a provare il celebre balletto con tanto di costume da scimmione addosso. Segue quindi un excursus su Gabbani e sugli italiani che, in passato, hanno partecipato all’evento.
Naturalmente l’attenzione è puntata su Gabbani, che vediamo in camerino: emozionato, ma con il solito sorriso.
Terminata l’anteprima, ci spostiamo nell’arena di Kiev: Insinna ha ancora addosso il costume da scimmione. All’interno, 9mila spettatori. Viene trasmesso il messaggio di in bocca al lupo da parte di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Si inizia alle 21.00 in punto: i concorrenti entrano in studio uno per volta, introdotti da Russo e Insinna. Gabbani sembra particolarmente a suo agio. Tocca quindi ai conduttori ucraini sul palco: quando l’Eurovision è arrivato in Ucraina l’ultima volta, loro erano bambini.
Si comincia subito: parte Israele, con Imri Ziv che canta I Feel Alive. Pezzo dance, il cantante muscoloso con tanto di avambracci sapientemente scoperti.
Tocca quindi alla Polonia: Kasia Moś canta Flashlight. Brano lento, vestito lungo bianco che sottolinea le forme; viene applaudita calorosamente.
Terza la Bielorussia, per la prima volta con un pezzo in inglese: il duo dei Navi Band si esibisce con Story of my life. Sembra un mix di country e vocalizzi tirolesi. Pure loro sono di bianco vestiti.
Per l’ Austria Nathan Trent con Running on air. Di mamma italiana, è già il terzo artista in bianco: la scenografia è composta da una mezzaluna e giochi di luce che ricordano le nuvole, attinge a piene mani da Ed Sheeran.
Quinta l’ Armenia: Fly with me di Artsvik ha echi di Beyoncé e Shakira nella coreografia. La cantante ricorda Beyoncé anche in quanto a trucco e parrucco.
I Paesi Bassi gareggiano con il trio delle O’G3NE: in nero brillantinate, le tre sorelle si esibiscono con Lights and shadows.
Si balla e finalmente un po’ di ritmo con la Moldavia: ritornello tormentone, tromba e balletto accennato per Hey, mamma! degli SunStroke Project. Con loro sul palco, delle spose con mazzo di fiori.
Si prosegue con l’ Ungheria: Joci Pápai canta Origo. Echi di musica gitana e rap nel pezzo, giacca da torero per il concorrente.
Ed ecco il nostro Francesco Gabbani per l’Italia: applauditissimo già all’ingresso. Occidentali’s karma non ha bisogno di effetti speciali: bastano poche immagini che scorrono sullo schermo, e già il pubblico urla “alé!”. Immancabile la scimmia: in platea si balla. Il pezzo è un successo in Europa, come conferma la reazione dei presenti. Peccato che la canzone sia stata tagliata per adeguarsi alle regole dello show.
Si va avanti: la Danimarca gareggia con Where I am di Anja Nissen. Prestazione vocale importante, ma pezzo dimenticabilissimo.
È il turno dell’altro favorito: Salvador Sobral per il Portogallo con Amar pelos dois. Canzone intimista, tenuta insieme da un assolo di violino e una voce delicata: il pubblico dell’arena sembra gradire molto.
Per l’Azerbaijan, vincitore nel 2011, il trio Dihaj interpreta Skeletons; alla scrittura, l’autore del pezzo primo classificato nel 2011. Pezzo dark, dato che si parla di scheletri.
Dalla Croazia un tenore che canta in italiano e inglese: Jacques Houdek con My friend.
Tornata ospite della manifestazione nel 2015, l’ Australia partecipa con Isaiah Firebrace e il brano Don’t come esasy. Pubblicità.
Si riparte dalla Grecia: Demy con This is love. La canzone parte come ballad, per poi virare sulla dance.
Camicia a fiori, scanzonato, Manel Navarro: canta Do it for your love per la Spagna. Secondo Federico Russo ha portato una ventata d’estate in una città in cui piove da giorni.
Tocca a un Paese che ci tiene molto all’Eurovision: la Norvegia con Grab the moment, cantata da Jowst con Aleksander Walmann. Siamo dalle parti dei Daft Punk.
Per il Regno Unito arriva Lucie Jones con Never give up on you. Ennesima ballad della serata, già vista e sentita a ripetizione.
Per Cipro Hovig con Gravity, molto simile in alcuni passaggi a Human di Rag’n’Bone Man. Il motivo rimane comunque in testa; il pubblico applaude. Federico Russo non si fa sfuggire la somiglianza con Human, ma è subito tempo di annunciare la performance successiva.
Si tratta della Romania: Ilinca e Alex Florea con Yodel it. Il pezzo è una contaminazione di yodel e pop: la base comunque, è palesemente quella di Truly madly deeply dei Savage Garden.
Dopo essersi classificata ultima, quest’anno la Germania tenta la rimonta con Levina e la sua Perfect Life. Siamo quasi al plagio di Titanum di Sia.
È la volta del Paese ospitante: a rappresentare l’Ucraina la band degli O.Torvald con Time. Finalmente un po’ di rock. Giocando in casa, sono naturalmente applauditissimi.
Dal Belgio Blanche con City lights.
Balla e canta Robin Bengtsson, in gara per la Svezia con I can’t go on. I giochi di luce completano la coreografia insieme ai ballerini: l’ispirazione di Justin Timberlake è chiara.
Per la Bulgaria c’è il 17enne Kristian Kostov con Beautiful Mess. Nonostante la giovanissima età, porta un brano lento e “sofferto”.
Chiude la Francia: Alma con Requiem. Canta nella sua lingua, concludendo le esibizioni con una canzone d’amore, ma briosa.
Riepilogo delle performance, dunque via al televoto: non si può votare per il concorrente che rappresenta il proprio Paese. In attesa di procedere con i voti delle giurie e dei telespettatori, una celebrità ucraina: Ruslana con It’s magical. Poi secondo recap delle esibizioni.
Dopo l’interruzione pubblicitaria, Federico Russo e Flavia Insinna vanno a trovare Gabbani in camerino: “Se il karma è il risultato di come ci si comporta, evidentemente mi sono comportato bene, visto il momento che sto vivendo”. Il cantante è soddisfatto del successo ottenuto in Europa con un pezzo in itlaiano; Russo gli racconta di essere stato fermato da gente che gi diceva “namasté, alé”. Ne viene quindi riproposta la sua esibizione a Kiev.
Siamo agli ultimi istanti per votare, il televoto sta per essere chiuso: prima però, la vincitrice delle scorso anno, Jamal, per presentare il nuovo singolo.
Stop al televoto. Iniziano i collegamenti per conoscere i voti delle giurie dei vari Paesi: San Marino ci ha dato solo tre punti, mentre Malta 12. Mano a mano che procede la votazione, l’Italia è al terzo posto: il Portogallo è primo in classifica, surclassando di gran lunga la concorrenza. la giuria itlaiana ha assegnato i 12 punti all’ Azerbaijan. Via via Gabbani scende al sesto posto, mentre il Portogallo sale a 341.
Conclusa la votazione delle giurie, al primo posto c’è il Portogallo con 382 e al secondo la Bulgaria; Gabbani è invece in settima posizione con 126. A questo punto bisogna sommare il televoto.
Siamo alla fase decisiva: all’Italia vanno altri 208 punti da parte dei telespettatori: l’avventura di Gabbani si conclude qui. Al momento è terzo, ma mancano altri Paesi.
Siamo alla fase decisiva: all’Italia vanno altri 208 punti da parte dei telespettatori: l’avventura di Gabbani si conclude qui.
Il verdetto, com’era già prevedibile, si rivela quello atteso: vince il Portogallo, seconda la Bulgaria, terza la Moldavia. L’Italia deve accontentarsi del sesto posto, i pronostici della vigilia non hanno portato fortuna. La 62esima edizione dell’Eurovision Song Contest termina qui; l’appuntamento è in Portogallo nel 2018.