Anteprima: tutto lo studio balla sulle note di “Esattamente come tu”, il nuovo brano di Renzo Arbore. Per l’occasione Andrea Delogu indossa temporanemente la fascia e l’abito di Miss Sud, quella che al tempo apparteneva a Nina Soldano, l’attuale Marina Giordano di “Un posto al sole”. Segue un filmato con alcuni tra i momenti più divertenti dell’Indietro tutta originale.
Frassica e Arbore giocano ancora con gli interventi appositamente tagliati di alcuni personaggi noti come Franca Leosini e il presidente della Repubblica Mattarella, che rispondono a delle domande singolari poste dai due. Come accaduto anche una settimana fa, Nino Frassica legge “l’ode” al programma, strizzando l’occhio al titolo del format revival: iperboli, storture lessicali, elenchi rendono il pezzo assolutamente spassoso.
Andrea Delogu ricorda i tanti fantomatici quiz inventati allora, che non riuscivano mai a partire data l’enorme lunghezza dei regolamenti, che al contempo erano contorti, senza un filo logico credibile: una scelta voluta per prendere in giro i game show dell’epoca. Venivano letti da Frassica nel suo ruolo di “bravo presentatore”.
Cominciano le domande dei ragazzi in “aula”. Una giovane russa chiede ad Arbore perchè non ha portato Indietro tutta nel suo Paese. Progetto praticamente impossibile, Arbore risponde: “Come si facevano a tradurre in russo tutte le stupidaggini di Frassica?“. A proposito di estero, presunto collegamento in Germania: lì c’è Maurizio Ferrini nei panni di una principessa dal nome chilometrico interessata ad acquistare il format. La bizzarra nobildonna vuole però che in conduzione ci sia Magalli, svelando di aver avuto una relazione sessuale con lui.
Viene ricordato nuovamente il finto sponsor della trasmissione, il cacao Meravigliao. Tra le conseguenze negative della sua assunzione c’era la cosiddetta “mappazza”: in un filmato dell’epoca i due conduttori bevono la particolare miscela che fa cambiare loro la voce, rendendola più cupa e quasi metallica.
Domanda interessante di un ragazzo, che chiede se i due conduttori vedano la televisione. Arbore risponde tramite le parole montate dall’ex premier Romano Prodi, anche se gli scappa sorridendo: “Una volta facevamo la tv d’autore, oggi è commerciale“. Il presentatore foggiano si dice molto appassionato del web, ammettendo di aver trovato spesso delle forme di comicità interessanti come quella di Uccio De Santis, di cui fa vedere alcuni filmati: scelta un po’ fuori luogo per il contesto. In più, siamo lontanissimi dalla comicità della squadra di Indietro tutta.
Andrea Delogu parla del personaggio di Giandomenico Pisapia, un uomo che, per fare un esperimento, voleva vedere 24 ore su 24 la tv rinchiuso in una gabbia e controllato da due assistenti, una delle quali Maria Grazia Cucinotta. Il personaggio era interpretato da Alfredo Cerruti e diede vita al tormentone “Chiamo io o chiama lei“?. Pisapia era solo una voce che si ascoltava da un altoparlante. C’era un vero Giandomenico Pisapia, un noto giurista, che chiamò Arbore per far cambiare il nome il personaggio perché tutti lo prendevano in giro.
Sarebbe stato divertente invitare in studio Cerruti per scoprire altre curiosità da lui e invece Pisapia viene ricordato solo tramite i filmati: peccato.
Come venivano scelti i personaggi di Indietro tutta? “Erano tutti nostri amici“, risponde Renzo Arbore. Tra questi Nando Murolo, che nel corso della trasmissione interpretava il ruolo del notaio, una figura presente nei quiz che la trasmissione prendeva in giro. Aveva una goffa parrucca rossa sulla testa che lo rendeva ancora più comico. Murolo intepretò anche il film “Il pap’occhio”, diretto dallo stesso Arbore.
Torna ancora una volta in scena, come accaduto sette giorni fa, Paolo Guzzanti nel nuovo del magnifico rettore. Il giornalista tiene una breve e singolare lezione sulle origini del telefono, utilizzato in trasmissione da Frassica, con conseguenti siparietti divertenti con improbabili interlocutori. Ad esempio, c’era Massimo Troisi che chiamava spacciandosi per un certo Eugenio, di professione guida turistica.
Tra i vari personaggi dello show condotto da Renzo Arbore, c’era Cupido: ad interpretarlo un giovane Francesco Paolantoni. Nei suoi interventi declamava poesie mischiando autori diversi e creando una divertente confusione. Ed ecco che arriva il collegamento con l’attore, che si trova a Napoli: finalmente si vede un volto della trasmissione che fu. Il suo è un numero comico: dice di aver creato “Camorrissima 2018”, un concorso musicale il cui intento è prendere in giro la rappresentazione mediatica della camorra.
La carrellata di volti del programma ricordati attraverso i filmati dell’epoca stavolta si concentra su Riccardino, un bambino in realtà interpretato da un adulto: nello specifico il personaggio fu portato al successo da Mario Marenco: attraverso la tipica ingenuità di un bambino, si riusciva a fare anche satira politica. La sua comicità era decisamente surreale, come confermato dagli altri filmati mandati in onda di lì a poco, relativi a “L’altra domenica” e al film “Pap’occhio”, due tra i molti progetti arboriani cui ha preso parte.
Look ottocentesco e capigliatura riccioluta alla Branduardi: è l’identikit del Pensatore, un uomo sempre con la testa per aria perché intento a riflettere. Ad interpretarlo era Giovanni Rebecchini, che nella vita faceva l’architetto. Frassica rispondeva al telefono parlando con singolari personaggi (ovviamente inventati), chiamati ad indovinare cosa avesse in mente lo strambo personaggio. Invenzione a dir poco geniale.
A testimonianza della natura improvvisata del format, Arbore e Frassica confermano che la scelta delle canzoni nel programma era del tutto casuale: si optava al momento per un o per un altro brano, a seconda di cosa si parlava. Si cantava tutti insieme, in particolare il pubblico che per la prima volta non era statico e passivo. Nino Frassica propone un’altra “ode” al programma, in vista della sua imminente conclusione: testo divertente come sempre, al termine del quale l’attore siciliano mostra un pizzico di commozione, così come Arbore.
Ci si avvia alla conclusione della serata e per l’occasione viene mandato in onda il filmato contenente il pezzo “Io faccio o’ show”, che Renzo Arbore cantò nell’ultima puntata di Indietro tutta, trasmessa l’11 marzo del 1988.
Con “Vengo dopo il tiggì” si conclude Indietro tutta 30 e l’ode.
Una precisazione. Il termine “mappazza” è un termine rigorosamente meridionale, e non inventato da quelli di Indietro Tutta, come affermato in trasmissione!!
indietro tutta grande spettacolo della televisione degli anni 80.
Come tutti i mitici programmi ripresentati dopo tanti anni fanno solo pena soprattutto se coadiuvati da cretine come Quella vestita di bianco che proprio non ci incastra una mazza a fare i complimenti voi siete stati e voi siete e siete stati la trasmissione più seguita a sentire Complimenti su complimenti Perché sono convinto che una lecchina così a parte fare la statua davanti a quei due miti non può andare proprio no!
Come mai non é stato menzionato Gegé Telesforo, anche lui tra i partecipanti della trasmissione Indietro tutta.
Maria Grazia Cucinotta questo programma ha portato bene poiché è stata scelta per il film il Postino