Antonella Clerici è in mezzo alla Academy, la giuria composta da cantanti e personaggi dello spettacolo che contribuiranno a valutare le esibizioni dei partecipanti con un voto da 1 a 10. Bella apertura con una coreografia, curata da Daniel Ezralow, che inneggia all’uguaglianza nella società.
Dopo aver presentato ad uno ad uno tutti i membri dell’Academy, la Clerici fa entrare in scena Paolo Bonolis: i due condussero insieme, nel 2005, il Festival di Sanremo. Il presentatore romano ironizza sulle reciproche età e anche su quelle di alcune giurati: per lui stonano con il nome del format, “Sanremo Young”, laddove l’aggettivo equivale all’italiano “giovane”. A lui spetterà lo “Showdown”: deciderà, tra i quattro ultimi cantanti in classifica, due da salvare e altrettanti da eliminare: un compito non facile.
La gara comincia: la prima ad esibirsi è Bianca Moccia, 14 anni. La ragazza canta “Arriverà” dei Modà. La voce è potente, ma esagera un po’ troppo nel vibrato che tiene ad evidenziare più volte, diventando quasi un gorgheggio. I voti dell’Academy sono palesi e vengono resi noti dopo l’esibizione.
Si prosegue con Raffaele Renda, 17 anni. Breve filmato di presentazione che serve solo a rivelare le emozioni prima di salire sul palco, ma poco altro, così come accaduto per chi l’ha preceduto. Il ragazzo canta “Un’emozione da poco” cantata da Anna Oxa. Voce molto particolare la sua, che riesce a sostenere un pezzo difficile, soprattutto perché adatto più ad una voce femminile.
Luna Farina ha 16 anni: viene dalla Germania anche se è italiana. La canzone che le è stata assegnata è “Oggi sono io” di Alex Britti. La sua voce punta molto sulla grinta, ma è come se il pezzo non fosse pienamente adeguato a lei. Chiara la struttura: esibizione, una domanda della Clerici al/alla concorrente per conoscere (seppur relativamente) chi ha davanti, e poi un paio di commenti di uno o più giurati.
Quarto protagonista: Matteo Markus Bok, 14 anni. Il ragazzo scende le scale dell’Ariston con in mano il suo telefonino perché è in diretta su Instagram. Comportamenti da star ancor prima di ascoltarlo cantare. Propone “Noi, ragazzi di oggi”. La voce non lascia un particolare segno: il ragazzo punta molto sul “fare scena” e sulla padronanza di sé sul palco. La Maionchi e Masini criticano la scelta della tonalità: secondo loro è troppo bassa e non ha valorizzato le sue potenzialità. Il direttore d’orchestra invece rivendica, leggermente seccato, la scelta: “Chi viene qui deve sentirsi comodo con la voce”.
15 anni, la prossima ad esibirsi è Elena Manuele. La ragazza oltre a cantare suona il pianoforte nella sua “La cura”, grande pezzo portato al successo da Franco Battiato. Voce molto delicata, talvolta sussurra le parole in un’interpretazione molto personale. Qualche incertezza leggera negli acuti. Tanti del pubblico in piedi per applaudire, così come Rocco Hunt nell’Academy. Masini ancora una volta non lesina critiche all’operato del direttore d’orchestra e dei componenti, che avrebbero un po’ messo in difficoltà la ragazza nell’attacco del pezzo.
Leonardo De Andreis ha 17 anni e canta “Pregherò”. Il ragazzo canta seduto a causa di un evidente handicap motorio. La sua voce è ben impostata e ricorda la grande tradizione dei cantanti di colore. Nessun problema nell’intonazione, e non è poco. Anche per lui standing-ovation.
Superato il giro di boa, ecco l’ospite tanto atteso e più volte annunciato da un’entusiasta Antonella Clerici: Richard Gere. Un personaggio dello spettacolo senza dubbio importante, ma ovviamente poco “Young”.
L’attore americano ammette che all’età dei partecipanti era molto timido e non avrebbe avuto il loro stesso coraggio. Rivela di saper suonare molti strumenti e, rispondendo alla domanda di una ragazza, di essere un appassionato di hip-hop. Gere ama molto l’Italia e il suo cinema, citando Giulietta Masina, Monica Vitti e Franco Zeffirelli.
La gara riprende con l’esibizione di Zaira Angela Di Grazia, 14 anni. La ragazzina canta “Io vivrò senza te” firmata da Mogol e Lucio Battisti. La sua voce è molto pulita, dal timbro scuro, non propriamente tipico della tradizione melodica italiana. La Zanicchi la critica: “È mancata la passione nella tua esibizione, gridi troppo“. Di diverso avviso i Ricchi e Poveri, che invece si dicono emozionati.
Alessandro Franceschini, in arte Alexéf, ha 14 anni. Indossa un cappello in stile Borsalino a cui ha anche dato un nome: Franco. Il brano che canta è “Non me lo so spiegare”. Inizia piuttosto timidamente, soprattutto nelle parti basse del pezzo non risulta brillante. Non c’è uno scatto particolare nella sua esibizione, durante la quale sembra molto trattenuto.
Il ragazzo però è simpatico e sa tenere il palco, come dimostra nel breve colloquio con la Clerici dopo la sua prova, in cui chiarisce ironicamente l’origine del suo nome d’arte. Baby K è severa: gli dà un 5. “È una persona che può intrattenere, non è detto che lo debba fare necessariamente attraverso le sue doti canore“, spiega. Non le diamo tutti i torti ed apprezziamo il coraggio nel dare un’insufficienza: sarà l’unica assegnata nel corso dell’intera serata.
Sharon Caroccia ha 15 anni. La teenager canta un pezzo di Caterina Caselli, “Nessuno mi può giudicare”. Esibizione vocalmente buona, la ragazzina punta molto sulla grinta, contando su una ottima padronanza del palcoscenico.
Il 17enne Rocco Scarano entra in scena, imbracciando la chitarra, per cantare il suo brano: “Il pescatore” di Fabrizio De André, di cui il ragazzo si dice molto appassionato. Un compito tutt’altro che semplice per lui: prova a ricordare l’originale riuscendoci in parte, ma l’intensità e la qualità dell’interpretazione alla lunga finiscono per differire dal grande “Faber”, virando in una direzione molto personale e grintosa.
In questa fase Paolo Bonolis affianca sul palco la Clerici, dando più brio alla trasmissione che a tratti perde di ritmo.
La competizione va avanti con la 16enne Ouiam El Mrieh, italiana ma nata da genitori marocchini. La ragazza canta “Adagio”. Buona vocalità, impostazione buona in particolar modo nelle parti più basse del pezzo. Negli acuti a volte esagera un po’ finendo per commettere qualche piccola imperfezione. Mietta resta molto colpita dalla prova della ragazza. Anche la Maionchi apprezza, pur criticando il fatto che questo brano sia diventato troppo inflazionato. Elisabetta Canalis ammette di non essere stata emozionata dalla prova della giovane.
Chiusura affidata a Eleonora Pieri, di 16 anni. La canzone è “Quello che le donne non dicono”, brano portato al successo da Fiorella Mannoia. La ragazza è brava a non cadere nella tentazione di cantare come la grande artista romana, mettendoci intensità e passione. Manca in alcuni tratti quel pizzico di grinta che farebbe acquistare potenza al pezzo. Marco Masini apprezza, ma non risparmia un appunto: “Non riesci a tenere le note lunghe“, aggiungendo che forse questo non era la canzone giusta per lei.
Terminate le esibizioni, è tempo di svelare la classifica frutto del mix tra voti del pubblico a casa e dell’Academy. La graduatoria vede agli ultimi 4 posti Ouiam El Mrieh, Alexef, Luna Farina, Sharon Caroccia.
Anche l’orchestra può votare un nome, che può balzare in avanti di un posto: è Leonardo De Andreis. In stile Tale e Quale Show, sono ora i concorrenti stessi a dare un voto a chi pensa sia stato il migliore: il più votato in questo modo può salire in classifica, sempre di un posto, e potenzialmente cambiare le gerarchie sancite fino a quel punto. Non cambia nulla per gli ultimi 4: il fatto che si possa saltare soltanto di un posto in avanti sembra piuttosto limitante, soprattutto per gli ultimi due della classifica che così hanno poche speranze di salvarsi dallo “Showdown”.
Paolo Bonolis, mandato da Antonella Clerici dietro le quinte per evitare di guardare la graduatoria e, in questa maniera, essere potenzialmente influenzato, ritorna appunto per lo “Showdown”. Deve eliminare due dei quattro concorrenti a rischio, anche se lui non sa in quale posizione di classifica sono attualmente collocati. Gli vengono presentati, infatti, solo in ordine alfabetico.
Il conduttore romano, non poco combattuto, salva Luna Farina ed Ouiam. Escono dalla gara, così, Sharon Caroccia ed Alexef.
Termina qui la prima puntata di “Sanremo Young”. Il talent di Antonella Clerici prende alcuni “pezzi” di programmi dell’ammiraglia Rai e li frulla nel tentativo di creare un prodotto nuovo, che però così non appare del tutto.
La presenza in conduzione di Antonella Clerici, con il suo consueto stile di conduzione molto caloroso nei confronti dei protagonisti, e quella di concorrenti giovani fa correre il pensiero a “Ti lascio una canzone”, che tuttavia cercava a tutti i costi di non apparire ufficialmente come un talent show. C’è un po’ di “Tale e Quale Show” nella struttura, che prevede rispettivamente il ciclo esibizione-commenti del concorrente-commenti dei giudici, ripetuto anche questa sera. Non sembra esserci insomma, al momento, un elemento o più che renda unico “Sanremo Young”.
Da apprezzare, tuttavia, la presenza di un cast variegato di giudici (che formano la cosiddetta Academy): alcuni di loro non hanno lesinato commenti critici verso alcuni concorrenti, dimostrando finalmente di non peccare di buonismo come troppe volte accade ma di essere schietti e sinceri, Maionchi (la più adeguata al ruolo vista la lunga esperienza), Masini e Zanicchi in particolare.
Capitolo concorrenti: i ragazzi sono indubbiamente bravi, ma alcuni in particolare assumono atteggiamenti carenti quanto a semplicità e spontaneità. Che sappiano muoversi bene sul palco è cosa buona, ma il fatto che si comportano come dei divetti sicuramente lo è di meno. Questa sensazione può legarsi anche al fatto che alcuni di loro siano molto popolari sul web, con un’immagine già salda e costruita: ad esempio, Matteo Markus Bok e Luna Farina hanno più di 100.000 followers su Instagram. Alla loro età la spontaneità dovrebbe essere la dote preponderante, ma purtroppo ciò non si è sempre avvertito come invece ci si auspicava.
Prossimo appuntamento venerdì 23 febbraio, alle 20.30, su Rai 1.