Al timone della serata, il trio composto da Nadia Toffa, Nicola Savino e Giulio Golia.
I tre lanciano proprio il servizio di Matteo Viviani su Come si fa e quanto rende una fake news..
Con l’aiuto di un ex creatore di bufale, Mattia, la iena dimostra quanto sia semplice rendere virale una falsa notizia. Cose che in rete funzionano, condivise da un profilo social all’altro: anziché puntare su un qualche politico, per evitare di influenzare il voto, si punta a diffondere una fake news sullo stesso Viviani. La iena insomma, avrebbe rubato accappatoio e teiera in un lussuoso albergo: Mattia si basa su casi simili già avvenuti tra i vip, dimostrando che la fake news deve essere verosimile per sembrare credibile.
Mattia crea un apposito sito dal nome altisonante: essendo questo sconosciuto, inizia a spammare il pezzo tra i commenti sul profilo ufficiale de Le Iene. Pur mancando elementi quali politica, razzismo e crudeltà (come ad esempio avviene con i maltrattamenti sugli animali), la notizia di Viviani si diffonde rapidamente.
Mattia spiega anche quanto monetizzano le fake news: nel caso specifico, i soldi ricavato andranno in beneficienza. La iena elenca quindi alcuni accorgimenti per capire come verificare: basta cercare su Google per avere riscontri, leggere attentamente il nome del sito che la pubblica, fare attenzione ai titoli.
Secondo servizio a firma di Nadia Toffa: “Ha ucciso i nostri figli per vendetta”. La giornalista ascolta la terribile testimonianza di Erika, mamma di Davide e Andrea: i due bambini sono stati uccisi dal papà, Pasquale Iacovone. L’uomo è ora in carcere per omicidio. Erika aveva avuto segnali d’allarme importanti, ma all’inizio era troppo impaurita per denunciare: non solo, ha anche impiegato tempo a rendersi conto che il suo non era un fallimento personale.
Minacce, mani al collo, insulti: quando Erika trova il coraggio di raccontare tutto ai genitori, riesce pure a chiedere la separazione. Iacovone rendeva la vita ad Erika impossibile: la seguiva, si appostava sotto casa al punto che la donna non poteva uscire a stendere i panni dopo le sette, ora in cui usciva da lavoro. Quando la vedeva in auto, cercava di buttarla fuori strada.
Tanta era la paura, che i bambini chiudevano la porta di casa per stare tranquilli. Iacovone alternava violenza a lacrime e dichiarazioni d’amore. Alla prima denuncia, i carabinieri minimizzavano perché lo avevano visto piangere al momento del loro arrivo.
Un’ escalation giorno per giorno: l’affido dei figli gli viene tolto quando Iacovone punta una pistola all’ ex suocero. Non era nemmeno bastata la minaccia ai bambini con un coltello.
Sempre minimizzando, i carabinieri non hanno mai creduto alle denunce di Erika. Fino a quando il padre prende i bambini per portarli al mare e li uccide nel sonno, soffocandoli col cuscino e poi simulando un incendio doloso dell’abitazione.
Un epilogo tragico, di cui Erika nutre profondi sensi di colpa per non essere riuscita a proteggere i sui piccoli. Per quanto invece riguarda le responsabilità giuridiche, si rimandano tra forze dell’ordine e assistenti sociali: entrambi non hanno compreso la gravità della situazione, sottovalutando il grido di aiuto di Erika.
Nina Palmieri incontra Francesca: Quella malattia bastarda che vuole prendersi Fak. Da tre anni la ragazza, che vuole essere chiamata Fak, si è ammalata di una malattia neurodegenerativa che colpisce il cervelletto. Ereditaria, ha già ucciso il padre 33enne e la sorella 25enne di Francesca, oltre ad altri parenti: più si è giovani, più la malattia si manifesta in maniera aggressiva e Francesca l’ha avuta a soli 16 anni.
La ragazza ha bisogno di aiuto per muoversi, si vergogna di mangiare davanti ad altre persone perché non riesce più ad usare bene le posate. Motivo per cui non vuole uscire, ma allo stesso tempo si sente abbandonata dalle amiche di scuola: la Palmieri incontra due di loro, che le spiegano di aver avuto paura dato che all’epoca erano piccole anche loro.
Il servizio si conclude con la iena che convince Fak a cenare in un locale insieme ad alcune ex compagne di classe. Francesca sogna di andare a San Pietro per incontrare il Papa, perciò non manca l’appello finale al Pontefice.
Si prosegue con Giulio Golia: Nadia e Bartolo: ingenui e raggirati. Isabella e Maria Grazia sono due ragazze che, piccolissime, sono state adottate: dopo 20 anni ricevono una cartella esattoriale, attraverso cui scoprono l’indirizzo dei genitori naturali. Si tratta di Nadia e Bartolo, con un handicap mentale certificato.
Quando vanno a conoscere i genitori naturali, le ragazze si accorgono che qualcosa non va: trovano la casa di due accumulatori seriali. Come se non bastasse, si accorgono che si presenta continuamente un certo Carmine: un uomo che si spaccia per amico di famiglia, ma non fa che spillare soldi ai due anziani con le scuse più assurde. A testimonianza di ciò, i messaggi sul telefono di Bartolo: sms che Bartolo ha persino trascritto su due quaderni a partire dal 2012.
Isabella e Maria Grazia potrebbero lasciare i genitori naturali al loro destino, eppure vedendo la situazione, non se la sentono. Installano una telecamera nell’abitazione, così da avere la prova della truffa.
Non solo: la coppia viene seguita anche il giorno della riscossione della pensione. All’ uscita dalle Poste, Carmine si trova davanti Golia. Nel frattempo Isabella e Maria Grazia avevano proceduto con regolare denuncia: arrivano così i Carabinieri, in attesa di beccare Carmine in flagranza di reato.
La iena cerca di far capire a Nadia e Bartolo che sono stati raggirati: Nadia scoppia a piangere, dice di aver bisogno di aiuto. In particolare, i due sono convinti di essere stati abbandonati dalle figlie: Isabella sarebbe scappata a due anni. Adesso le due ragazze offrono il proprio aiuto, ripetendo che erano piccole e non sono andate via di loro volontà.
Stefano Corti e Alessandro Onnis fanno da pacificatori: Mourinho e Conte migliori amici. Le iene raggiungono prima l’ex allenatore dell’Inter, chiedendogli di autografare una maglia con dedica ad Antonio Conte: dato che non riescono però a parlare con Conte, gli fanno recapitare un videomessaggio durante la conferenza del Chelsea da un infiltrato. La maglia gli viene consegnata, però l’allenatore non la tiene molto in considerazione.
Gaetano Pecoraro torna ad occuparsi di don Michele Barone: Dentro la setta del demonio. La piccola Giada, 13 anni, è stata affidata dai genitori alle “cure” del prete, spesso ospite dei salotti televisivi. Anziché essere seguita da medici per le opportune cure psichiatriche, i genitori hanno affidato Giada agli esorcismi di don Michele Barone.
Dal servizio della iena è partita un’inchiesta che ha portato all’arresto dell’uomo. Ma era solo la punta dell’iceberg: Pecoraro infatti, in settimana ha incontrato ragazze che hanno raccontato di una vera e propria setta.
Oltre a Giada c’erano altre quattro ragazze esorcizzate, a cui il prete metteva anche i piedi in testa, pur di dimostrare che stava scacciando il demonio. Don Michele Barone inoltre, secondo le testimonianze delle ragazze ascoltate da Pecoraro, avrebbe anche appagato i propri impulsi sessuali: una di loro confida di essere stata costretta a un rapporto orale. Emergerebbe pure l’ombra della criminalità organizzata, in quanto cugino di un camorrista vicino a Zagaria.
Tocca a Mary Sarnataro: Aida Yespica: faccia a faccia col suo hater. Dopo aver letto decine di commenti volgari, la Yespica incontra Maurizio: un hater che le dà ripetutamente della “battona” nei social. La Yespica lo avvicina a una convention sui tatuaggi a Milano, con il pretesto di una finta intervista ai frequentatori. Maurizio minimizza: era per scherzare, se scrivessero certe cose alla madre o alla fidanzata, lui non si arrabbierebbe.
Luigi Pelazza si occupa della vicenda del Maresciallo Emiliano Boi: Denuncia acqua contaminata: la Marina lo processa. Nel 2011 Boi chiede che l’acqua della fregata Duilio, su cui è imbarcato, venga analizzata: il timore è che l’acqua usata per bere e lavarsi, acqua marina purificata, sia contaminata. Al momento è sotto processo al Tribunale militare di Verona, motivo per cui non può rispondere alle domande di Pelazza.
Sollecitata dal programma, la Marina non dà spiegazioni in merito. Pelazza raggiunge l’ammiraglio Giraldelli all’atterraggio a Ciampino: l’ammiraglio si trincera dietro un “le faremo sapere”. Rimane il fatto che , ad ora, i militari bevono acqua imbottigliata ma continuano a lavarsi e cucinare con un’acqua contaminata.
Silvio Schembri ascolta il racconto di un docente: Genitori che picchiano professori. Giuseppe ripercorre un episodio che l’ha visto protagonista: per aver rimproverato un allievo, il padre del ragazzo l’ha picchiato violentemente, aiutato dall’altro figlio.
Schembri va dal papà con l’intenzione di mediare, invece l’altro ritiene di essere nel giusto: di aver dimostrato al figlio che suo padre farebbe di tutto per lui.
A mezzanotte viene replicato un vecchio scherzo a David Parenzo, trasmesso nell’edizione de Le Iene presentano Scherzi a parte.
In seguito il servizio di Cizco sull’eroina low cost a Milano, girato nel boschetto di Rogoredo.
Roberta Rei conosce Angela e Nino: Denuncia l’amianto: denunciato per giusta causa? Angela è la moglie, mentre Nino il fratello di Saverio, morto nel 2003 di tumore. Operaio, Angela ha sentito con Saverio la parola “eternit” per la prima volta. Nino invece, sindacalista, ha denunciato la presenza di amianto alla Procura di Reggio Calabria: un mese dopo gli viene notificata una sanzione, prima di una serie. Fino al licenziamento, un “benservito dopo 40 anni di servizio” .
L’azienda ufficialmente ha motivato il licenziamento per “giusta causa”. Sette mesi dopo sono iniziati i lavori di bonifica, durante la quale sono state rimosse ben 37 lastre di amianto.
Raggiunto dalla Rei, il superiore di Nino si giustifica sostenendo di non conoscere l’uomo di cui ha firmato il licenziamento.
La puntata si conclude con un estratto di un video di denuncia dalla Siria: il filmato intero è online sul sito della trasmissione.