La serata si apre con un breve recap di quanto avvenuto finora: dai primi casting fino alla selezione della classe, il percorso che ha portato i finalisti allo scontro decisivo. Quindi una clip ciascuno: la prima dedicata a Kateryna, poi Simone e Alberto.
Per tutti l’esperienza di MasterChef è stata anche una crescita personale, non solo in cucina: solo uno di loro però, pubblicherà il proprio libro di ricette e vincerà il montepremi di 100mila euro in gettoni d’oro.
Comincia l’ultima Mystery Box di questa edizione: sotto, uno specchio. I tre devono raccontarsi attraverso un piatto: prima però, i giudici chiedono loro di descriversi. Guardandosi riflessi, cosa vorrebbero dirsi? Alberto si commuove pensando a come, ogni volta che si è messo alla prova, ha pensato alla famiglia.
60 i minuti in totale, durante i quali fare la spesa e realizzare un piatto in piena libertà.
I giudici hanno dubbi riguardo le preparazioni: Simone si sta mettendo alla prova con la sferificazione, un processo che secondo la Klugmann non gli appartiene, mentre Alberto ha deciso di usare per la prima volta il sifone. Kateryna invece, sta cucinando un raviolo aperto cui cui, in realtà, non si capisce come verserà il brodo di porcini.
Seppia con spuma per Alberto: Barbieri si complimenta. Cannavacciuolo ringrazia Kateryna dopo aver assaggiato i suoi ravioli di seppia. Filetti di maiale in crosta di pistacchio per Simone: “trasformazione incredibile” secondo Bastianich.
Terminati gli assaggi, il verdetto di Bastianich, Barbieri, Cannavacciuolo e Klugmann: la migliore è Kateryna, prima a salire in balconata per l’ultimissima sfida.
Adesso Alberto e Simone si giocano il tutto per tutto: il confronto sancirà il secondo finalista. L’ansia cresce. Arriva Pino Cuttaia, 2 Stelle Michelin: i due ragazzi dovranno realizzare il suo uovo di seppia il più fedelmente possibile.
45 minuti di tempo a disposizione, Alberto e Simone potranno contare sui consigli di Cuttaia: tutto si basa sulla destrutturazione della seppia, che va resa sottilissima e poi riempita con il tuorlo.
È il momento del giudizio: l’uovo di seppia di Simone risulta “come il mio”, gli dice Cuttaia. L’uovo di Alberto invece, seppur “bravo” si capovolge un po’ perché non modellato a dovere.
L’ospite se ne va: lascia un foglietto con il nome del migliore. Ma non viene svelato: è ora infatti dell’ingresso di Anthony Genovese, 2 Stelle Michelin: stavolta il piatto è Ricordo di un viaggio in Thailandia, cioè un piatto thailandese a base di scampi, riso mantecato nel latte di cocco, una bisque e mikado di cioccolato. La prova ha le stesse regole della precedente, ma con un tempo inferiore: 30 minuti.
Simone presenta il piatto: a differenza di Alberto, non è riuscito a preparare il composto di cacao. Alberto invece è riuscito ad organizzarsi meglio: Genovese gli dice che è riuscito a rispettare la filosofia del piatto.
Cattive notizie per gli aspiranti chef: non c’è due senza quattro. Ecco il 3 Stelle Michelin Norbert Niederkofler: la ricetta che porta è anatra muta alla brace in salsa koji con bacche di sambuca in salamoia; la pelle dell’anatra è stata usata croccante nella salsa.
Si procede all’assaggio: Simone si dice bravo per il risultato ottenuto, dato che il gusto è molto simile al piatto dello chef. Tocca poi ad Alberto, al solito convinto della propria prova. Anche Norbert Niederkofler lascia il foglietto con scritto il nome di chi, secondo lui, ha replicato al meglio la ricetta.
I giudici aprono le buste: Cuttaia ha scelto Simone, Genovese Alberto, il parere di Niederkofler non viene mostrato. L’ultima parola spetta proprio al quartetto composto da Bastianich, Barbieri, Cannavacciuolo e la Klugmann: assecondando i loro ospiti, optano per Simone.
Alberto si classica terzo, e non la prende troppo bene.
Per Kateryna è tempo di scendere dalla balconata. All’inizio del secondo episodio, i due finalisti entrano in cucina: ad accoglierli, trovano parenti e gli eliminati in balconata.
Come consuetudine, l’ultimo duello consiste in un menù degustazione: sia Kateryna che Simone vogliono raccontare le proprie origini. A consegnare loro gli ingredienti sono il fratello di Kateryna, che non vedeva da alcuni anni, e gli amici di Simone.
Due ore e mezza di tempo: solo al termine della prima ora si potrà servire il primo piatto, annunciandolo con un campanello. Libertà assoluta, anche di prendere altre materie prima in dispensa. Nella fretta, Kateryna si taglia.
Simone comincia con delle olive all’ascolana ripiene di caiuscolo, Kateryna con una crema di topinambour con gambero affumicato.
Secondo piatto di Simone, un antipasto di gazpacho con vongole e mela. Kateryna procede un po’ in ritardo, ma poi presenta pesce temolo su salsa di funghi finferli.
Simone presenta il primo: cappellaccio ripieno di melanzane su salsa di fonduta. Kateryna invece un raviolo ripino di ricotta e voragine con scampo crudo e barbabietola.
Si passa ai secondi piatti: petto di quaglia cotto nel burro chiarificato con fois gras per Simone, rana pescatrice su crema di asparago con crauti per Kateryna. Il pesce è crudo: la ragazza ha commesso un errore importante .
Infine i dessert: spuma al lampone con crumble e sorbetto alla mandorla per Kateryna, meliga sbriciolata con ricotta di pecora per Simone. Stavotla qualche errore lo commette lui, visto che il crumble del dolce non è cotto a sufficienza.
Siamo ai secondi decisivi:Barbieri ha in mano la busta nera con il nome del vincitore. Il titolo di migliore chef amatoriale d’Italia va a Simone. Kateryna si classifica seconda.