Si comincia subito con il momento clou, o perlomeno supposto tale, della serata: Greggio e Iacchetti travestiti, per questa edizione 2018 da Belén e il fidanzato Iannone. Per l’occasione Iacchetti indossa l’ormai celebre vestito sanremese della farfallina.
I due sostengono di essere i veri Belén e Iannone, a cui gli altri stanno rubando l’identità.
Grosse risate da parte della showgirl all’apertura della busta, specie quando i due si mettono a “limonare” per scattarsi un selfie: scatta poi la parlata scimmiottata, ad imitare l’accento argentino della Rodriguez.
Nell’ilarità generale arriva colui che può riconoscere i veri Belén e Iannone: un giudice imparziale, cioè Alfonso Signorini. Greggio e Iacchetti hanno portato delle prove che accertino la propria identità: innanzitutto il modo di ballare un lento, durante il quale si staccano le parrucche dalla testa.
I due “tarocchi”, come li definisce la conduttrice, rivendicano anche le copertine su Chi e che Belenza sfili meglio di Belén. La busta viene tolta: Iannone accetta solo a patto di trascorrere del tempo con Belenza.
Archiviata la parentesi divertente, si cambia registro. Entra Federico, 28 anni: vuole tornare a frequentare Marta, 46 anni, i cui due figli non approvano la relazione. Pasquale e Roberta, questi i loro nomi, sono quasi coetanei di Federico: chiedono alla madre di lasciarlo. Marta lo fa diverse volte, per poi tornare ogni volta insieme a lui di nascosto.
Quando la busta si apre, Marta abbassa la testa. Roberta dice che entrambi li hanno feriti, ma Federico è un estraneo, perciò è con lui che non vogliono aver alcun tipo di contatto.
Federico rivela che vede Marta di nascosto, con grande stupore della figlia. Roberta rimane di stucco, la mamma dà del bugiardo a Federico. E come prova, lui cala l’asso: ha il carteggio completo dei messaggi che si sono lasciati.
La mente chiusa della ragazza infastidisce la De Filippi: la conduttrice però cerca di spiegarle l’ovvio, cioè che non spetta a lei decidere della vita privata della mamma. Che non c’è un aut aut tra i figli e il compagno.
Pasquale esorta la mamma a dire quello che ha da dire, ma Roberta è un’ottusa di prima categoria: se Federico non li avesse invitati, non si sarebbe saputo niente. La De Filippi cerca di far capire che Marta non deve nascondersi, non merita di dover andare in un altro paese per prendere un caffè con un uomo: non è una ladra.
Nel frattempo, Marta non pervenuta. Non si capisce se di Federico le interessi o meno: lo zittisce. Dietro le quinte c’è pure la sorella Maria: la donna viene invitata ad entrare in studio, anche lei concorde con la nipote. Però, al contrario, accetterebbero l’idea di un uomo molto più grande con una giovane.
Pasquale riconosce il “coraggio” di Federico: appare più disposto a ragionare rispetto alla sorella. Marta continua a non proferire parola, se non per negare la relazione con Federico: colpo di scena, dopo che non ha aperto bocca per tutto il tempo, Maria dice alla sorella che non è la famiglia a decidere per lei.
Marta esce per un attimo, seguita dal figlio. Quando rientrano in studio, Roberta e Pasquale la esortano ad aprire la busta: che senso ha chiuderla e poi vedere Federico di nascosto? Poi però Roberta cambia di nuovo opinione, e Marta accusa Federico di metterle contro la famiglia.
Dal canto suo, il povero Federico tenta di far ragionare la donna: o adesso, o mai più. questa è l’occasione buona.
Alla fine la busta viene tolta, più per esasperazione che per volontà di Marta.
Inizia ora la “storia di un padre”. Antonio, 81 anni, da giovane ha conosciuto Maria durante il periodo militare: da un incontro occasionale nasce un figlio. Un bambino che non ha mai avuto il cognome di Antonio ma ne ha il nome, a differenza dei tre figli avuti poi dalla moglie: una donna che, saputo che Maria stava per partorire, gli aveva proibito di andare a conoscere il bimbo.
Ventenne, Antonio si era presentato dal padre per conoscerlo: il papà però aveva risposto che non sapeva se, davvero, fosse il padre. E il ragazzo se ne era andato congedandosi con le stesse parole della mamma Maria: “Non ti chiederò mai niente”, scomparendo.
A ricevere la posta, la nipote di Antonio. In studio, l’uomo racconta di aver paura: si vergogna per l’errore madornale commesso.
Quando si apre la busta, nel vedere il padre, Antonio sorride: gli arrivano le scuse per le scelte sbagliate, l’assenza di un papà per 57 anni. Quando la De Filippi gli racconta la versione dell’uomo, questa coincide con quella conosciuta dal figlio.
Una donna che cresce un figlio da sola negli anni ’60: tante difficoltà economiche, come accadrebbe ora, ma soprattutto il pregiudizio culturale. Nonostante questo, Antonio ha potuto studiare: “Mia madre non mi ha mai mostrato rancore, di nessun tipo. Mi ha detto solo di andare a conoscere mio padre quando mi fossi sistemato”. “Lui è rimasto freddo -prosegue raccontando l’incontro con il padre- e io ci ero rimasto male, ma poi ho capito che io sapevo da chi andavo, mentre lui non era preparato a vedermi”.
La busta viene tolta presto: Antonio immaginava, sperava, che fosse stato il padre a cercarlo.
Prossima storia, quella di “un padre scappato di casa“: si tratta di Tony, padre di Valeria e altre tre figlie. A mandargli la posta sono proprio Valeria e la mamma Maria Sole: l’uomo ha abbandonato la famiglia per andare a vivere dai genitori, andandosene di casa dopo un pesante litigio.
Tony ha preso il treno e non ha più varcato la soglia di casa: a seminare ancora più zizzania, Katia. Cioè la sorella di Tony, che accusa Maria Sole di averle sempre impedito di vedere il fratello.
Valeria ha una lettera in cui legge le parole delle sorelle rivolte al padre, dato che non hanno più avuto un rapporto.
A differenza di Katia, Tony sta zitto: del resto è la stessa sorella a dire che non ha carattere. Lui comunque, è convinto di dover scegliere tra la famiglia d’origine e moglie e figlie: non si fa sentire nonostante una delle figlie, ancora minorenne, abbia sviluppato una forma di mutismo dopo l’improvviso abbandono paterno.
La De Filippi tanta di estorcere qualche parola a Tony, di capire come sia possibile decidere di non essere padre da un momento all’altro. Alla fine l’uomo ammette di trovarsi tra due fuochi.
Katia rinfaccia alla nipote i carabinieri in casa: ma Tony era scomparso da casa, uscito senza dire niente, perciò moglie e figlie erano preoccupate per la sua incolumità fisica.
All’origine del litigio fatale, motivi economici: Tony non lavorava, ma si adagiava sui soldi della disoccupazione nonostante una famiglia. La conduttrice lo incita ad esprimersi anziché reprimersi per accontentare gli altri. Nel frattempo Katia ripete che lei ha chiuso.
Dopo lunghe esitazioni, silenzi snervanti, indecisioni, la busta viene tolta. Valeria abbraccia calorosamente il papà, ma lui rimane piuttosto freddo.
Tocca adesso a una mamma, Giovanna. Vuole recuperare il rapporto con il figlio Nunzio, con cui ha iniziato ad avere problemi quando si è fidanzato con Giusy.
Tra le tante incomprensioni succedutesi, quella per il matrimonio: Nunzio e Giusy avevano chiesto i soldi per i vestiti di entrambi. Giovanna però, avendo appena speso 2mila euro per il nascituro della coppia in arrivo, poteva pagare solo il completo di Nunzio. L’indifferenza sta devastando Giovanna: la donna ansima, parla a fatica. Non si parlano più da due anni e mezzo.
In studio Nunzio smentisce la versione della madre. Incalzato dalla conduttrice però, sembra non avere un motivo reale alla base del suo comportamento: dice che non deve lasciarsi “manovrare” dalle due sorelle. La conduttrice controbatte che è stata proprio una delle sorelle a contattare la redazione del programma. Giusy rimane marginale.
Si capisce che Nunzio è geloso dalla sorelle: Giovanna guarderebbe i loro figli e non i suoi, parlerebbe ripetendo le loro parole. Addirittura, anni fa, la sera del suo compleanno ha tagliato la torta prima dell’arrivo di Nunzio: peccato che Nunzio le avesse detto di avere un impegno quella sera, che la festa fosse a sorpresa, e che la festa fosse organizzata dalla sorella di Giovanna.
Comunque, dopo un po’, la busta viene tolta.
La puntata si conclude qui.