Entrato in studio, Carlo Conti spiega cosa avverrà in questa serata, che si apre con un monologo di Paola Cortellesi: l’attrice romana lo concentra sul tema della discriminazione nei confronti delle donne, con tutte le sue più gravi conseguenze.
La Cortellesi gioca con uno studio sul linguaggio operato dall’enigmista di Stefano Bartezzaghi che ha evidenziato come alcune parole, passando dal genere maschile al femminile, hanno un significato negativo che dipinge negativamente le donne. Nel finale entrano in scena altre colleghe, tra cui Serena Rossi, Giovanna Mezzogiorno e Sonia Bergamasco per rafforzare il concetto: bell’inizio, originale e non retorico.
Subito il primo David, alla migliore attrice non protagonista: vince Claudia Gerini per il suo ruolo in “Ammore e malavita”. L’attrice dedica il premio alle sue figlie. Per quanto concerne invece il premio come miglior scenografo, vincono Ivana Gargiulo e Deniz Kobanbay per il film Napoli velata.
David di Donatello speciale ad una delle grandi attrici italiane: Stefania Sandrelli. Molto emozionata, con un pizzico di commozione, la Sandrelli ricorda i suoi primi provini e i suoi esordi, con un pensiero a Marcello Mastroianni.
Si passa ad un’altra categoria, il miglior attore non protagonista. È proprio la Sandrelli a consegnare il premio nelle mani di Giuliano Montaldo, per il film Tutto quello che vuoi. Per lui si tratta del secondo David, dopo quello alla carriera. Per la categoria Miglior costumista c’è un ex aequo: vincono Daniela Salernitano (Ammore e Malavita) e Massimo Cantini Parrini (Riccardo va all’inferno).
La premiazione subisce il suo primo stop con la musica: arriva Giorgia che canta “Gocce di memoria”. La cantante è accompagnata soltanto dal pianoforte: esibizione molto raffinata.
Continua la premiazione con i riconoscimenti consegnati a chi lavora “dietro le quinte”. Stavolta è il momento di scoprire chi si aggiudica il David come Miglior autore della fotografia. Vince Gian Filippo Corticelli per Napoli Velata.
Arriva il momento tanto atteso: ecco salire sul palco Steven Spielberg. Tutti in piedi per omaggiarlo e Carlo Conti ripercorre l’inizio della sua carriera. Da giovane tra i suoi amici c’erano Martin Scorsese, Brian De Palma, Francis Ford Coppola. “Ognuno di noi ha sensibilità diverse, ma all’inizio ci siamo aiutati molto anche nel lavoro. Siamo molto amici tuttora“. Il regista americano riconosce come “molto si debba al cinema italiano“.
A consegnargli il premio è Monica Bellucci. La sua presenza non è casuale, poiché è all’evento anche per promuovere la sua prossima pellicola, Ready Player One. Steven Spielberg premia poi il miglior regista esordiente: si tratta di Donato Carrisi per La ragazza nella nebbia.
Prima di andare via, Spielberg svela che nel 1971 incontrò a Roma Federico Fellini, che si congratulò con lui per il film tv Duel. “Mi portò a fare una passeggiata per la Capitale: ho visto Roma con i suoi occhi, è una cosa che non dimenticherò mai“. Il ricordo del grande regista italiano non lo abbandona mai: infatti, Spielberg ha una foto di quell’incontro nel suo ufficio.
Nel 2010 Paolo Virzì diresse La prima cosa bella, pellicola che riprendeva il titolo del grande successo di Nicola Di Bari e dei Ricchi e Poveri. A cantarla questa sera è Malika Ayane. Anche in questo caso un solo strumento accompagna la voce della cantante: un violoncello. Una scelta musicale che rende ancor più delicata l’interpretazione.
Rimanendo in tema, il premio successivo è per il Miglior musicista. Vincono Pivio e Aldo De Scalzi per Ammore e malavita. A ritirarlo c’è solo Pivio.
Chiamato da Carlo Conti, Nino Frassica confeziona una particolare gag. Vuole premiare gli “ammaestratori di cani” e così fa salire due persone sul palco per consegnar loro delle coppette. Per l’occasione si mettono anche a ballare. Poi, un improbabile vincitore di due premi Oscar. Il siparietto continua ancora con improbabili personaggi che vengono fatti salire sul palco, spacciati per attori più o meno noti.
L’attore siciliano stavolta deve consegnare un premio vero, quello per la Migliore sceneggiatura originale. Se lo aggiudica Susanna Nicchiarelli per Nico, 1988.
Premiatore d’eccezione per la migliore attrice protagonista: arriva sul palco Roberto Bolle. L’étoile della danza consegna il prestigioso riconoscimento a Jasmine Trinca, grazie al film Fortunata. L’attrice dedica il premio alla figlia Elsa.
Altra ospite internazionale: con una simpatica bombetta in testa arriva sul palcoscenico Diane Keaton, che riceve un David di Donatello speciale. “Sono molto legato a ‘Io e Annie’, film fatto con Woody Allen senza il quale non sarei potuta essere qui“, dice. Look dark per lei questa sera.
Alla star hollywoodiana spetta il compito di premiare il miglior attore professionista. Vince il David di Donatello Renato Carpentieri per La Tenerezza di Gianni Amelio. Per lui, noto a tanti per la sua partecipazione a La Squadra, è il primo David della carriera. Ha battuto la concorrenza di nomi più altisonanti, come Antonio Albanese e Valerio Mastandrea.
Premio anche per il Miglior truccatore: è Marco Altieri per il film Nico, 1988. Daniela Altieri, sempre per il medesimo film, vince il David per il Miglior acconciatore. I due sono fratelli.
Uno dei premi più attesi per questa serata è senza dubbio la Miglior regia. A consegnare il premio nelle mani del vincitore è Pierfrancesco Favino. L’attore romano pronuncia il nome di Jonas Carpignano, per il film A ciambra. Anche in questo caso il regista, alla prima nomination, batte la concorrenza di nomi notissimi, come Gianni Amelio, Paolo Genovese, Ferzan Ozpetek e i Manetti Bros.
Terza ospite musicale della serata: Carmen Consoli. La cantante siciliana ripropone L’ultimo bacio, brano omonimo del noto film con Stefano Accorsi e Martina Stella. Non a caso, il pezzo faceva parte della colonna sonora della pellicola.
Viene consegnato il premio per la Migliore canzone: in lizza ci sono anche Massimo Ranieri e Serena Rossi con i loro rispettivi film, Riccardo va all’inferno e Ammore e malavita. Il derby napoletano viene vinto dall’attrice che raccoglie il premio con il cantante Franco Ricciardi e il suo autore, Nelson: il pezzo è Bang bang. Serena Rossi ha gli occhi lucidi nel dedicare il premio al compagno Davide Devenuto (conosciuto sul set di Un posto al sole) e il loro figlio, Diego.
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza vincono il premio per la Miglior sceneggiatura non originale per Sicilian Ghost Story. Per il film A Ciambra si aggiudica il David come Miglior Montatore Affonso Goncalves.
Gatta Cenerentola è il film che regala a Luciano Stella e Maria Carolina Terzi il David di Donatello come Miglior produttore. Insieme a loro anche Paolo Del Brocco di Rai Cinema, che ha collaborato alla realizzazione del film.
Intanto si prosegue con il Miglior documentario: vince Anselma dell’Olio per il suo La lucida follia di Marco Ferreri. Segue il riconoscimento per i Migliori effetti digitali: se lo aggiudica la società Mad Entertainment per il film Gatta Cenerentola. Il Miglior suono va al film Nico, 1988.
Data la tipologia dell’evento lo spazio per lo spettacolo è poco, anzi a lungo andare la ripetivitità la fa da padrone con lo schema nomination-consegna-ringraziamento (molti dei quali prolissi con lunghi elenchi di nomi pronunciati). Divertenti i siparietti tra Carlo Conti e lo speaker fuori campo che annuncia i nomi candidati ai vari premi: un ruolo tradizionalmente istituzionale ma che in questo caso rompe il protocollo tra battute e punzecchiature al conduttore.
Prima di dare la linea al Tg1 60 Secondi, il conduttore ricorda velocemente tre grandi personaggi del cinema e della musica scomparsi nel 2017: Paolo Villaggio, Gastone Moschin e il compositore Luis Bacalov. Per loro un applauso che però il pubblico a casa non può ascoltare perché viene lanciata la pubblicità: data la caratura dei personaggi citati, sarebbe stato doveroso omaggiarli in un altro momento della serata, senza relegare questo spazio alla fine dell’evento.
Alessandro Grande vince il David con il suo Bismillah per il Miglior cortometraggio, quello per i giovani a Francesco Bruni con Tutto quello che vuoi. Per le pellicole estere, The square si aggiudica il David come Miglior film dell’Unione Europea e Dunkirk per il Miglior film straniero.
“Voglio che il David rappresenti la diversità del cinema italiano“, dice Piera Detassis, Direttore Artistico dell’Accademia David Di Donatello, alla sua prima esperienza nel suo nuovo ruolo. È lei ad annunciare il premio più atteso, il Miglior film: la statuetta va ad Ammore e Malavita.
Finisce qui la cerimonia di premiazione della 62esima edizione dei David di Donatello.