Seguite con noi la diretta.
Si comincia. La voce di Pannofino accompagna le ultime gesta del duo foggiano, ricalcandone prima le vicende più esilaranti delle puntate precedenti.
Le avevamo lasciati così, intercede Pannofino, alle porte del padre della musica italiana Claudio Baglioni. L’intento dei pazzi foggiani è sempre quello di sponsorizzare il gruppo dei loro amici foggiani, i Musicomio.
Incredibilmente il direttore artistico del passato festival di Sanremo apprezza fortemente le doti canore dei Musicomio.
Così il duo foggiano sta incominciando a pensare a quale big star della musica italiana affiancare ai Musicomio, intercede Pannofino: il duo foggiano incomincia a pensare concretamente di incontrare Totò Cotugno.
Il cantante italiano risiede però a San Pietroburgo, ecco così che il duo foggiano non ci pensa su un secondo di più: eccoli così insieme ai Musicomio in viaggio per la Russia.
Ovviamente Pio e Amedeo hanno anche un altro tipo di agganci in Russia (tutti calciatori). E’ così che i due foggiani incontrano il capitano dello Zenit, Mimmo Criscito.
Gli istrionici di Foggia cercano subito di mettere Mimmo a suo agio, parlando con lui del suo coinvolgimento con lo scandalo del calcio scommesse (da cui, tra l’altro, il calciatore venne assolto).
Il duo foggiano non si perde mai in chiacchiere: dopo essersi strafogati a dovere a casa di Criscito, Pio e Amedeo propongono al centrocampista dello Zenit di prestargli loro (si fa per dire) la modica cifra di 10.000 euro.
Senza pensarci su due volte, Pio e Amedeo accompagnano Mimmo Criscito nel negozio Cartier. Senza fronzoli né imbarazzo, il duo foggino fa domande chiare alla commessa del negozio: Questo è ‘nu zircone? O ‘nu diamant’?
Dopo aver spennato a dovere il centrocampista napoletano dello Zenit, Pio e Amedeo s’immettono senza ambagi all’interno di Casa Criscito, scroccando adirittura un posto letto.
Un nuovo giorno a San Pietroburgo, ma le intenzioni son sempre le medesime: scroccare, far casini, portare avanti idee folli.
Dopo aver lasciato momentaneamente Criscito, il duo foggiano incontra il direttore d’orchestra Fabio Mastrangelo che li accompagna (inspiegabilmente) all’interno del teatro di cui è direttore.
Prima di congedarsi dal direttore d’orchestra Fabio Mastrangelo, questi rivela loro un increscioso antefatto… Totò Cotugno non vive a San Pietroburgo, ma a Mosca.
Finite le chiacchiere con il direttore d’orchestra, il duo foggiano si sposta al centro allenamenti dello Zenit di San Pietroburgo, dove si presenta Roberto Mancini. Vista l’occasione (e la notizia di Cotugno a Mosca) Pio e Amedeo decidono bene di scroccare 10000 rubli al povero allenatore dello Zenit.
I due mononeuronici stanno dando prova del tutto il loro ardire storico e critico: cercano invano di rimembrare fatti storici della Russia sovietica, confondendo i rossi e i bianchi con i guelfi e i ghibellini.
Arriva la sera a Mosca e il duo foggiano ha solo un obiettivo: provarci con ogni forma di vita immaginabile con il fare più rumoroso possibile
Invitati da Mimmo Criscito allo Stadio di Mosca, durante la partita tra Zenit e Spartak Mosca, il duo foggiano si presenta con ben 35 minuti di ritardo: perdendo così il goal fatto fuori casa dal loro stesso amico e benefattore Criscito.
Con tutto che Criscito ha pagato loro 10000 euro di regali nel negozio di lusso Cartier e si è pure preoccupato di rimediare loro i biglietti per lo stadio, questi non riuscendo a riconoscerlo in mezzo al campo decidono bene di smettere di tifare per lo Zenit e iniziare a supportare senza fiato lo Spartak Mosca.
Passata la notte, ecco un nuovo giorno a Mosca, eppure il duo foggiano è sempre assuefatto dalla solita ossessione: incontrare Totò Cotugno per convincerlo a cantare con i Musicomio. Per le vie della capitale delle Russie, Pio e Amedeo fanno la conoscenza di Antonio Villani, attore italiano idolo della televisione russa, che prima di indirizzrli da Cotugno, decide di far fare loro un’intervista con un importante emittente televisiva… Potete facilmente immaginarvi come sia andata a finire.
Finita l’intervista, i mononeuronici incontrano nuovamente il calciatore italiano dello Spartak Mosca, Salvatore Bocchetti che vista l’occasione pensa bene di offrire loro un bel vestito da Dolce e Gabbana. Neanche a dirlo, Pio e Amedeo danno sfoggio di tutto il loro repertorio (schiamazzi, allusioni di vario tipo e illazioni).
Congedando Bocchetti (che ha dovuto pagare solo 7200 euro per saziare la fame di compere dei due pazzi foggiani), Pio e Amedeo si appropinquano a incontrare Francesca Brambilla.
La ignara Brambilla decide bene di andare in piscina con i folli due. Spogliatisi tutti e tre, Pio e Amedeo diventono ancor più scemi e folli di quanto lo sono di solito: le curve della Brambilla, mettono a dura prova la tenuta delle loro menti e corpi.
Amedeo riceve svariati due di picche, mentre Pio gioca con la palla da solo in un angolo. Dopo che tutti gli approcci si son rivelati a dir poco fallimentari, i foggiani ricevono una grande notizia: Totò Cotugno è a Odessa e vuole incontrarli.
Finalmente Pio e Amedeo vengono presentati al guru della musica italiana. Dopo i soliti schiamazzi e battute, il duo foggiano pressa Totò Cotugno obbligandolo a dare loro un feedback sul gruppo da loro prodotto Musicomio.
Succede l’incredibile: Toto Cotugno ascolta i Musicomio e decide di inserire il trio foggiano nel suo concerto serale a Odessa. Dopo alcuni concitati attimi, Cotugno annuncia al pubblico ucraino la presenza sul palco dei tre ragazzi prodotti da Pio e Amedeo. Tra gli applausi scroscianti del pubblico presente in teatro, i foggiani riescono a realizzare il loro sogno: diventare produttori.
Ottenuto il tanto agognato assenso di Toto Cotugno, i due neo produttori foggiani tornano immediatamente in Italia: direzione Festival di Sanremo.
Nell’incredulità generale, Pio e Amedeo entrano nella conferenza stampa della prima giornata del Festival, introducendo così essi stessi e i loro protetti Musicomio.
Dopo esser stati cacciati (in maniera poco efficace, va riconosciuto) dalla sala stampa del festival, i mononeuronici entrano alla chetichella nel red carpet della serata inaugurale cercando di produrre altri artisti lì presenti. Le loro velleità da produttori durono poco: Pio e Amedeo incontrano L’Uomo gatto e cominciano a tartassarlo di richieste d’ogni sorta.
Il programma si avvia alle battute finali, una travolgente terza stagione di Emigratis finisce proprio qui. Non c’è molto altro da aggiungere: Pio e Amedeo sono dei mattatori della televisione italiana. Volgari? Sì molto. Politicamente scorretti? Altrettanto. Eppure i due foggiani rappresentano una sfrezzante corrente d’aria fresca.
Poco prima di lasciare definitivamente i telespettaori, Pio e Amedeo tornano nella loro terra natia, non tanto per semplice spirito nostalgico, quanto per riscuotere la quota dai commercianti che hanno fatto pubblicizzare dai vari personaggi famosi incontrati in queste puntate.