Si inizia con l’intervista di Nadia Toffa a Terence Hill: l’attore racconta di essere svenuto dopo aver fumato il sigaro sul set de Il mio nome è nessuno. Durante le riprese di Altrimenti ci arrabbiamo invece, girando la scena di una scazzottata, è stato colpito da una panca.
Prima di scegliere la carriera da attore, HIll era iscritto alla facoltà di lettere e filosofia: la madre lo aveva accompagnato a un provino per mero guadagno. Il film che lo rende più orgoglioso è Lo chiamavano Trinità, dato che la gente rideva nonostante lui non fosse un attore comico.
Hill ricorda poi la prima scazzottata con Bud Spencer, quando è nato il famoso pugno del collega. La loro alchimia, dice, era magica: “Quando ero in scena con Bud, io mi trasformavo. Non sapevo cosa mi succedeva”. L’ultima volta che i due si sono visti, hanno mangiato spaghetti al pomodoro insieme.
Il tormentone del coro dei pompieri, svela, era stata un’invenzione di Bud: “Aveva queste idee da bambino”.
L’intervista si conclude con la Toffa e Terence Hill che mangiano fagioli.
Si cambia completamente atmosfera con Nina Palmieri: Minacciate di morte dallo stalker latitante. Stefania e Adele hanno un destino simile: Giuseppe è stato il compagno di entrambe, rivelandosi un uomo ossessivo. Ora che è fuggito dagli arresti domiciliari, temono che le sue minacce di morte possano avverarsi.
Adele è stata sequestrata per giorni in casa: è riuscita a fuggire, ma dopo la prima denuncia, se lo è trovato davanti con un machete in mano. Gli episodi si sono susseguiti, con diverse denunce: Giuseppe non ha mai rispettato le restrizioni del giudice.
In seguito ha conosciuto Stefania: quando la donna viene a sapere degli arresti domiciliari, Giuseppe le racconta che Adele fosse pazza. Da lì però, un’escalation di violenza, culminata con lo stupro.
Evaso dagli arresti domiciliari, ora l’uomo è latitante. Il servizio si chiude con la foto di Giuseppe: chiunque lo abbia visto, contatti la redazione e la polizia.
Si prosegue con Fabio Agnello: Il ladro spocchioso. La iena si mette sulle tracce di Salvatore: con una figlia piccola, su Facebook si era vantato che nessuno lo arrestasse pur essendo un borseggiatore.
Agnello gli fa promettere che cambierà vita. Sei mesi dopo la iena torna da Salvatore: si è trasferito da Palermo a Milano, dove ha l’appoggio dei suoceri e la famiglia che non ha mai avuto. Dice che vorrebbe lavorare come muratore, perciò l’inviato lancia l’appello.
In promozione del film al cinema, intervista doppia a Rocio Morales e Sarah Felberbaum: Cosa nascondono queste due ragazze?
Tocca a Veronica Ruggeri: Una bambina cresciuta tra plagio e abusi. Annamaria è stata abusata sin da bambina dall’amico di famiglia: per anni i genitori l’hanno portata dai nonni, che vivevano a fianco casa dell’uomo.
Il trauma danneggia la memoria, spiega uno psicologo: Annamaria non ricorda il dolore, ma è certo che quando aveva nove anni, i rapporti sessuali fossero completi. La psiche della ragazza si è difesa: la bambina infatti, aspettava che l’abuso finisse concentrando l’occhio sulle statuine presenti nella stanza.
Il racconto va avanti: la mamma dell’aguzzino sapeva tutto, addirittura immaginava un futuro per i due. Che la situazione non fosse normale, per lei che era cresciuta con gli abusi sessuali, Annamaria lo ha pienamente capito quando ha visto la reazione dei genitori alla notizia.
La Ruggeri raggiunge Marco, il responsabile delle violenze su Annamaria: lui si mette a ridere, etichettando il tutto come “pagliacciata” e sostenendo che Annamaria ha mentito. Ma la perizia psichiatrica l’ha ritenuta credibile, e Marco si tradisce rispetto quanto avvenuto il 5 marzo. In quel giorno Annamaria è stata letteralmente sequestrata da un’auto in corsa, e costretta a un rapporto orale: a Marco deve ancora arrivare la notifica della denuncia, motivo per cui non dovrebbe sapere niente del fatto, eppure pensa a discolparsi.
Dopo il break pubblicitario, in studio arriva Antonio Razzi per lanciare lo scherzo in cui è stato bersaglio: Berlusconi chiama…Razzi risponde, di Stefano Corti e Alessandro Onnis.
Grazie all’aiuto di un imitatore, le due iene fanno credere al senatore di aver ricevuto una telefonata da Silvio Berlusconi. Quando però Razzi si reca ad Arcore per un meeting, un’altra telefonata lo avvisa che dovranno incontrarsi altrove: a quasi 100 chilometri di distanza, sul Lago Maggiore. Durante il tragitto in auto, Razzi ripassa una barzelletta per l’occasione.
Giunto a destinazione però, il meeting viene rimandato di altri 94 chilometri: destinazione Mediaset. Stavolta il viaggio ha come colonna sonora i suoi improperi.
E alla fine, dopo la Svizzera, un ulteriore rimbalzo: Palazzo Grazioli a Roma, giusto per la cena. Ormai, sono 11 ore di viaggio quando Corti e Onnis si palesano per svelare chi ci fosse dall’ altro capo dle telefono.
A sorpresa, al termine del servizio, la telefonata del vero Berlusconi che si scusa da parte dell’azienda per lo “scherzo tremendo”. La promessa è che, alle prossime elezioni, Razzi verrà coinvolto: ma si tratta di nuovo di Claudio Lauretta, l’imitatore.
Giulio Golia torna sul caso dell’ingannatore per eccellenza: Faccia a faccia con il re della truffa Stefano Ramunni. L’uomo ha rubato diverse identità per le sue spese pazze, inclusa quella di un ragazzo disabile.
Golia incontra alcuni dei raggirati, tra cui Francesco: Ramunni gli ha fatto credere di essere omosessuale, al punto da andare in comune per suggellare l’unione civile. Ma a quel punto Ramunni rivela di essere un prete: il parroco che voleva fare una donazione a Marco, il ragazzo disabile. Bugie su bugie, dato che ottenuti i dati di Marco, Ramunni aveva speso cifre consistenti.
Dopo la messa in onda del servizio domenica, la iena ha ricevuto diverse segnalazioni. Persino lo stesso Ramunni ha scritto alla redazione usando un indirizzo mail ad hoc. L’inviato riesce così a trovare il truffatore, scoprendo che è figlio di un monsignore: Ramunni sostiene che le Iene abbiano insultato la madre.
Intanto si scopre che è riuscito a fregare persino i compagni di cella e l’ex moglie. I tanti nomi servivano per aprire altrettanti conti correnti, di cui riscuoteva un acconto: una cinquantina in tutto, secondo la stima del diretto interessato.
A mezzanotte, Mary Sarnataro: Enrico Mentana: faccia a faccia con la sua hater. Il giornalista riflette su come, in rete, molti siano rassicurati dal credere l’altro peggiore: le volte in cui si è davvero arrabbiato, è quando sono stati insultati i suo genitori a causa della loro religione.
La Sarnataro si concentra su una donna particolarmente agguerrita contro il giornalista: l’hater però, stavolta non demorde. Anzi, sostiene le sue tesi: visto il livello di complottismo, Mentana la autorizza a scrivere tutto quello che vuole sulla sua pagina Facebook.
Iniziano quindi le repliche: Matteo Viviani con Un prete italiano accusato di tortura.
Poi Veronica Ruggeri con Il porco sceneggiatore.
In conclusione di puntata, riecco Antonio Razzi per promuovere il suo libro. Titoli di coda.