Le tre iene aprono con le consuete presentazioni, per annunciare subito la presenza in studio di Emma Marrone: la cantante infatti, è stata vittime di un pesante scherzo. Ma il legame con il programma non si risolve qui, dato che nel disco della Marrone c’è un brano ispirato proprio dall’incontro con un hater organizzato da Mary Sarnataro.
Prima di trasmettere lo scherzo, pubblicità. Ed eccolo, il piano architettato da Niccolò Torielli: Emma Marrone contro le forze del male. Ferma in auto con la manager in un parcheggio, Emma vede un uomo che cerca di sfondare il vetro di una macchina: inizia perciò a urlargli, salvo poi vedere arrivare la fidanzata del proprietario. Il parcheggiatore abusivo però, davanti alla polizia, la contraddice riguardo la versione dei fatti: come se non bastasse, poco dopo butta un fazzoletto di carta a terra e le dice di farsi i fatti suoi.
Non sopportando le ingiustizie e la maleducazione, Emma si scalda sempre più. Il parcheggiatore non sta zitto, rivelandosi sempre più cafone e razzista: dice che il responsabile era un “negro”, uno di quelli che “vengheno qua e rubbano”. La cantante invece, sostiene che il colpevole fosse assolutamente bianco: insiste nel sostenere la tesi, per rimarcare la verità dei fatti.
La situazione giunge al culmine quando viene visionato il filmato delle telecamere di sicurezza: un filmato fake naturalmente, realizzato con la complicità della manager. E il video conferma la tesi del parcheggiatore.
A questo punto, visto che la situazione si è particolarmente scaldata, le iene si svelano.
Si continua con l’annunciato servizio di Antonino Monteleone: Presidente Roberto Fico: auto blu e colf in nero? Da una testimonianza, il giornalista viene a sapere che nella casa di Fico a Napoli ci sarebbe Imma, lavoratrice che fa le pulizie e la baby sitter in nero. Il testimone racconta di un pagamento di 500 euro al mese, così come di Roman, un ragazzo ucraino senza permesso di soggiorno, che è stato licenziato per paura che la faccenda uscisse fuori.
Monteleone cerca di chiedere lumi allo stesso Fico, che però scappa. Ma incontrare la stessa Imma non è difficile: conferma di guadagnare 500 euro lavorando 4 ore al giorno, ma dice pure di avere un contratto perché Fico e la compagna ci tengono molto. Monteleone però continua a indagare, rivolgendosi ad un’apposita associazione: si tratta di una cifra al di sotto della regolare retribuzione.
Torna allora da Fico: stavolta il Presidente della Camera si ferma, negando che ci sia una colf nella casa dove vive a Napoli. afferma invece che la compagna ed Imma siano molto amiche: insomma, si aiuterebbero l’un l’altra, senza alcun rapporto di lavoro. Una versione che però cozza con le parole di Imma, la quale al contrario parlava di turni precisi.
Capitolo Roman: una “beneficenza”, “una questione di aiuto umanitario”. Siccome però Monteleone insiste con le domande, Fico si allontana.
Giulio Golia aggiorna la saga di Stefano Ramunni: Il giudice che ha scarcerato il re della truffa.
Tornato in carcere dopo aver appena cercato di rubare l’identità al nipote, il giudice Angelo Mascolo ha rimesso in libertà Ramunni. La iena va allora a chiedere il motivo di una simile decisione: Mascolo risponde che i reati devono essere verificati, che in quel momento gli sembrava giusto fare così. Golia fa notare che invece c’è stata la flagranza di reato, sospettando che non conosca affatto il curriculum di Ramunni. Il giudice, dal canto suo, si preoccupa dei tagli all’intervista.
Nadia Toffa si occupa di una malattia sottovalutata: Emergenza diabete: stare attenti oggi per non doversi curare domani. Se il diabete di tipo 1 è quello dei bambini, quello di tipo 2 dipende da stile di vita e alimentazione: con movimento e una corretta alimentazione, si può ridurre di molto il rischio di ammalarsi di questa malattia cronica.
Attraverso dei complici, la Toffa dimostra che il problema viene preso sottogamba: i medici tendono a prescrivere medicinali, anziché spiegare bene al paziente l’importanza della prevenzione, le controindicazioni dei farmaci e, soprattutto, quanto si possano evitare stando attenti all’ alimentazione e muovendosi. Non bisogna prendere sottogamba l’indice glicemico, aspettando che la situazione arrivi al limite; inoltre è fondamentale una dieta personalizzata, tenendo conto dei gusti del paziente, in modo che sia possibile seguire il regime alimentare con costanza.
Alessandro De Giuseppe documenta La lotta di Sergio per salvare la casa. Sergio Ramini ha perso la casa perché lo Stato non gli ha pagato quanto gli doveva: così l’uomo, lo scorso 26 febbraio, si è visto arrivare gli ufficiali giudiziari in casa. Lo sfratto era stato poi rimandato di due mesi: Sergio ha così lanciato un appello in rete, raccolto da un parlamentare 5 Stelle che ha proposto di spostare il suo ufficio nella casa.
Nonostante l’appoggio di alcuni rappresentanti delle istituzioni, anche l’idea del domicilio parlamentare non sembra funzionare. Il giudice sancisce che lo sloggio va fatto: il giorno dello sgombero, De Giuseppe e due senatori del Movimento 5 Stelle sono lì. Alla fine viene ottenuto un ulteriore rinvio fino a giugno.
A pochi minuti dalle 23.00, l’inchiesta di Roberta Rei: Coca capitale. La iena indaga sul traffico di droga a Roma: tra San Basilio e il Laurentino 38, da Tor Bella Monaca a Ostia, ogni quartiere è controllato da un clan.
La Rei intervista uno degli spacciatori, che le racconta quanto oggi sia tutto più facile. La coca cotta è la cocaina in cristalli, il crack: è arrivata a Roma da poco, e dà una forte dipendenza sin da subito. L’effetto inoltre dura meno: con la conseguenza che, chi la consuma, è portato a cercarne di più.
Una delle piazze più organizzate, racconta lo spacciatore, è San Basilio: il buco dello spaccio è il più controllato. Persino su Google è segnalato il punto di spaccio del quartiere.
A Tor Bella Monaca tutto avviene alla luce del sole: i ragazzi smerciano droga mentre le mamme camminano con i passeggini. Alla Romanina invece, dove il giro della Rei si conclude, sono i Casa Monica a gestire il traffico: è a loro che bisogna rivolgersi. Il complice della Rei entra in una delle loro case: gli viene proposta una quantità superiore a quella richiesta, “a buffo”, con l’obiettivo di rivenderla e poi, una volta venduta, pagare la dose acquistata. Un affare che viene però declinato, vista la sua pericolosità.
Nina Palmieri ha buone notizie: Lo stalker latitante…è stato arrestato. Nella scorsa puntata aveva raccontato la storia di Adele e Stefania, minacciate dall’ex Giuseppe: le due donne erano terrorizzate, dato che l’uomo era evaso. Grazie alle segnalazioni arrivate in redazione, Giuseppe è stato trovato e arrestato: viveva a Cologno Monzese, a casa della nuova compagna. Anna, questo il nome della donna, riceve la telefonata di conforto della Palmieri: non vuole parlare.
Matteo Viviani ascolta le testimonianze di alcuni genitori: I segnali che i bambini abusati lanciano ai genitori. La iena ascolta i racconti di famiglie i cui figli facevano parte id una squadra di baseball: l’allenatore dei bambini aveva conquistato la fiducia di tutti, nonostante avesse già un procedimento per molestie (poi archiviato).
Ciascuno con dei problemi familiari, i bambini non raccontavano quanto stesse loro accadendo: non volevano più andare agli allenamenti, avevano attacchi di rabbia. A un certo punto però, i piccoli hanno deciso di parlare. La squadra si è suddivisa i compiti, decidendo chi dovesse dire cosa e a chi: a questo punto una mamma ha iniziato a capire i dolori al “culetto” del figlio di sette anni, a cui non aveva mai dato la giusta spiegazione.
Quando i bambini hanno raccontato gli abusi nei dettagli, le mamme e i papà hanno iniziato a ricollegare episodi del passato.
Quando i bambini hanno raccontato gli abusi nei dettagli, le mamme e i papà hanno iniziato a ricollegare episodi del passato. Addirittura uno dei bambini, saputo dalla mamma che era stata arrestata una persona a lui vicina, ha fatto subito il nome del suo allenatore: e quando la madre gli ha chiesto perché, lui è scoppiato in lacrime e ha risposto “anche a me”.
Le parole dei genitori sono dure: a 13 anni, sulla perizia di uno dei ragazzini, c’è scritto che non è capace di sognare. Difficilmente riusciranno a perdonarsi, si sentono in colpa per non aver capito.
Ora l’allenatore è ai domiciliari, condannato per violenza aggravata ai danni di nove minori: è in attesa di una sentenza definitiva.
In promozione per il suo ultimo film, un’intervista a Matilde De Angelis: La giovane star di Youtopia.
Dalla Sicilia, Filippo Roma: La casta si è presa la costa? Su nove chilometri di costa del comune di Carini, in provincia di Palermo, i cittadini non possono accedere al mare demaniale: l’attraversamento dell’area privata è l’unico modo per accedere alla battigia, e la legge consente il transito ma non obbliga a far passare attraverso l’area privata.
Andrea Agresti smaschera un raggiro: Un nuovo “modem” per truffare la gente? Si tratta di una società telefonica che nel contratto propone un modem: durante la registrazione, la voce riferisce di un modem wifi gratis che, invece, si rivela a pagamento. 240 euro per l’esattezza, cifra che è anche la penale qualora si decida di rescindere dal contratto.
Agresti si reca nella sede del call center da cui partono le chiamate, dove riceve letteralmente una porta in faccia. Più tardi viene chiamato dalla responsabile: le strappa la promessa di non far più pagare la penale ai truffati.
In replica, Paolo Calabresi racconta la vita di Alex: Vita da paparazzo.
Poi Stefano Corti e Alessandro Onnis: Il rigore della grande discordia. in seguito al contatto Iuliano-Ronaldo, i due sono andati dall’arbitro che ha fatto la scelta tanto discussa.
Per presentare il 1 maggio Taranto, un’intervista all’attore Michele Riondino. Figlio di un ex operaio dell’Ilva, Riondino è alla guida del concerto di Taranto: i sindacati non sono stati invitati, in quanto responsabili del problema lavorativo.
I servizi si concludono qui, ma il programma si allunga con un segmento intitolato Pregiudizio Universale: Maurizio Lastrico sul palco, con un monologo su Facebook, i dati e la nostra incapacità di tenere per noi gli affari privati, gli hater.