Anteprima affidata ai due commentatori per la tv italiana (l’evento sarà infatti presentato sul palco da quattro conduttrici portoghesi), che seduti all’interno di una funivia che sorvola la città stanno per incontrare Ermal Meta e Fabrizio Moro. I due cantanti sono in auto, dove si confidano vicendevolmente le sensazioni in vista di questo importante appuntamento.
Serena Rossi e Federico Russo camminano per le vie delle città, ricordando i momenti salienti della storia dell’Eurovision e tracciando una biografia dei rappresentanti italiani alla manifestazione. Poi, li incontrano per sapere le ultime notizie su come siano andate le prove. Buona l’intesa tra i due presentatori italiani, con la Rossi che si dimostra come sempre spontanea e energica, completando il ritmo leggermente più lento di Russo.
Peccato per lo sgradevole effetto della sigla dell’Eurovisione che interrompe bruscamente la riproposizione del pezzo dei due artisti, con il quale vinsero Sanremo. Probabilmente la regia italiana non aveva fatto bene i calcoli con quella internazionale.
Come giusto che sia, apertura in portoghese con la cantante Ana Moura, che canta un pezzo del genere “fado”, tipico del paese lusitano. Poi, la segue la conterranea Mariza.
La gara sta per cominciare, ma prima si assiste alla sfilata delle bandiere dei paesi partecipanti, con tutti i cantanti che si affacciano sul palco. Il tutto accompagnato dalle performance di due deejay. La prima nazione che si esibirà sarà l’Ucraina. Partecipa anche un Paese extraeuropeo: è l’Australia. Ecco arrivare i nostri rappresentanti, che anticipano i padroni di casa nell’uscita. Per ascoltare Meta e Moro sarà necessaria una lunghissima attesa: canteranno per ultimi.
Le conduttrici della serata sono Filomena Cautela, Silvia Alberto, Daniela Ruah e Caterina Furtado, volti dello spettacolo e del cinema. Il televoto verrà aperto al termine delle esibizioni.
Parte la gara: per l’Ucraina c’è un cantante 21enne che ha vinto l’X-Factor locale. Si tratta di Melovin, che propone Under the ladder. Ha una lente a contatto chiara che rimanda un po’ a Marylin Manson, come giustamente fanno notare i conduttori italiani, che commentano fuori campo come in una radiocronaca.
Alfred & Amaia sono i rappresentanti della Spagna alla manifestazione internazionale. Il pezzo si chiama Tu Canciòn. Lei ha partecipato all’equivalente iberico di Ti lascio una canzone. Il loro è un brano d’amore.
Ritmo veloce, scelta opportuna date le tanti canzoni da ascoltare. La successiva è quella della slovena Lea Sirk e il titolo Hvala, ne! Federico Russo ne chiarisce il significato per gli italiani sintonizzati: tradotto vuol dire No, grazie. La cantante ha preso parte all’equivalente sloveno di Tale e quale show.
La prossima artista ha un cognome non facilmente pronunciabile: si chiama Ieva Zasimauskaitė e viene dalla Lituania. Il pezzo della ragazza è in inglese e si chiama When we’re old. Emozionante il finale con il marito che la raggiunge sul palco per darle un tenero abbraccio.
Ex modello, debutta in assoluto proprio all’Eurovision: parliamo di Cesar Sampson. Il pezzo che porta in gara è Nobody but you. Per la prova dell’artista austriaco, parte del palco viene inizialmente sopraelevato.
Un pezzo italiano, La forza, per la concorrente estone: si chiama Elina Netsajeva ed è una cantante lirica. Russo svela un’altra curiosità: il suo abito costa 35.000 euro. E guardandolo non si può che credergli. Continui e sfolgoranti giochi di luce proprio sul suo lungo abito, che passa dal blu al rosso creando un effetto ottico molto particolare.
Si vola nei paesi scandinavi con Alexander Rybak, il concorrente proveniente dalla Norvegia. Il giovane cantante presenta il pezzo That’s how you write a song. Anche in questo caso la regia si diverte ad accompagnare la sua performance: lui fa finta di suonare uno strumento che si materializza con dei giochi grafici. Poi, a metà brano imbraccia realmente un violino.
È il momento più atteso per il pubblico di Lisbona: arrivano i padroni di casa, anzi le padrone. Già, perché a rappresentare il Portogallo sono due donne: Claudia Pascoal (dai capelli rosa acceso) e Isaura. Le due cantano insieme O jardim. Tanti applausi per loro: e alla Pascoal scappa anche qualche lacrima per l’affetto dimostratole dal suo pubblico.
Per il Regno Unito c’è SuRie: la cantante ha un passato da corista dei Coldplay e spesso si è esibita anche davanti alla presenza dei reali Windsor. Il brano che porta in gara questa sera si chiama Storm. Il rapido succedersi degli artisti sul palco rallenta per un po’, perché una delle conduttrici va a intervistare il cantante ucraino che ha aperto la rassegna. Imprevisto per lei: un invasore tenta di strapparle il microfono, ma poi viene allontanato onde evitare di compromettere ulteriormente l’esibizione della cantante. Brava l’artista a non perdere la concentrazione.
Russo e la Rossi fanno per ora un buon lavoro, per quel poco che hanno a disposizione: descrivono brevemente gli artisti, danno qualche curiosità e commentano anche i look dei protagonisti della serata.
Per la Serbia ci sono Sanja Ilic e un complesso: i Balkanika. Il pezzo che cantano si intitola Nova deca e appartiene al genere folk: sonorità riconoscibilissimi delle terra balcanica riecheggiano dalle voci degli artisti, accompagnate anche dal suono di percussioni.
You let me walk alone: questo il titolo del rappresentante tedesco all’Eurovision, Michael Schulte. Il brano è dedicato alla memoria del padre, che il giovane cantante ha perso all’età di 14 anni.
Viene dall’Albania Eugen Bushpepa. Il cantante fa musica rock e non a caso ha aperto le tappe albanesi dei Guns’n’roses. Mall è il titolo del suo pezzo. Non poco kitsch il suo look: colpisce la giacca borchiata, che sul retro e anche aperta. Voce pazzesca, con un falsetto notevolissimo che mette in evidenza sul finire della sua canzone.
Sono marito e moglie i francesi Madame Monsieur: al secolo sono Jean Karl Lucas e Emilie Satt. I due, completamente vestiti di nero (lui con un dolcevita che sfida il caldo) propongono Mercy.
Siamo a metà gara: la tredicesima nazione ad esibirsi è la Repubblica Ceca, con Mikolas Josef. Ex modello e con un diploma di attore teatrale, il 21enne ceco canta Lie to me: l’esibizione in effetti evidenzia anche doti recitative e un’ottima padronanza della scena.
Higher ground, il pezzo di Rasmussen, cantante danese, parla di un “vichingo pacifista”. Anche il look del cantante è abbastanza vicino a quello degli antichi guerrieri nordici: barbone e capelli lunghi, sguardo di ghiaccio. A guardarlo mette sinceramente un po’impressione.
Come detto, l’unico paese non europeo partecipante alla manifestazione del Vecchio Continente è l’Australia (per la quarta volta in totale). A rappresentarla è Jessica Mauboy con We got love.
Diciassettesima esibizione della serata: è il turno della finlandese Saara Aalto. Nel 2016 ha partecipato all’edizione inglese di X Factor: ciò le ha garantito un buon successo internazionale. Stasera è in gara con il pezzo Monsters. La ragazza riesce addirittura per un po’ a cantare in testa in giù, attaccata ad una ruota che gira.
Dalla Bulgaria vengono gli Equinox, un gruppo nato appositamente per la manifestazione di questa sera. Il complesso presenta un pezzo dal titolo Bones. Alcuni suoi componenti sono americani.
Un altro gruppo sale sul palcoscenico: i DoReDos, cantanti provenienti dalla Moldavia. Sono un trio, composto da due uomini e una donna. La canzone (che per loro è un auspicio in vista degli esiti del televoto) è My Lucky Day (tradotto vuol dire “Il mio giorno fortunato”). Il pezzo è accompagnato da una coreografia accattivante, basato sul continuo entrare e uscire da tre porte che si mimetizzano in una parete grigia.
Benjamin Ingrosso è il più giovane partecipante in gara: ha 20 anni e viene dalla Svezia. Suo cugino fa parte dei noti Swedish House Mafia. Il ragazzo, che ha anche vinto la versione svedese di Ballando con le stelle, partecipa all’Eurovision con il pezzo Dance You Off.
Si va avanti con i rappresentanti degli Ungheria, gli AWS. Si tratta di un gruppo maschile composto da cinque componenti che spazia dal rock all’heavy metal. Provano a guadagnare il favore del pubblico a casa con il pezzo Viszlat nyar.
Si chiama Netta Barzilai la rappresentante israeliana alla kermesse di questa sera. Molti la indicano come una delle favorite alla vittoria finale. Il suo pezzo è di genere pop e si intitola Toy. Non semplice la prima parte, che vede un mescolarsi di versi che anticipano il parlato. Brano veramente forte, uno dei più convincenti finora.
Willem Bijkerk è meglio conosciuto come Waylon. Viene dall’Olanda ed ha già fatto parte all’Eurovision nel 2014 con il gruppo The Common Linnets piazzandosi al secondo posto. Stasera prova a migliorare il risultato di quattro anni fa cantando da solo il pezzo Outlaw in’ Em. Indossa una sgargiante giacca di Leopardo e un cappello da cowboy.
Concorrente numero 24: Ryan O’Shaughnessy viene dall’Irlanda. Serena Rossi svela che ha iniziato a recitare a 8 anni nella versione irlandese di una soap a lei molto cara, Un posto al sole. Ora il ragazzo ha quasi 26 anni e ha scelto di proseguire la sua carriera nella musica. Il suo pezzo è Together.
Penultimo protagonista di serata: Eleni Foureira viene da Cipro anche se è nata in Albania. Il suo vero nome è in realta Entela Fureraj, ma ha optato per un nome d’arte che ricorda la tradizione sudamericana. La cantante si esibisce in una sensuale performance, accompagnate da ballerine, nella sua Fuego.
Ed ecco arrivato il momento tanto atteso per i telespettatori italiani: Fabrizio Moro e Ermal Meta chiudono il lungo elenco di partecipanti. Il pezzo è ovviamente quello con cui, tra tante polemiche (rischiarono la squalifica per presunto plagio), si sono aggiudicati l’ultima edizione del Festival di Sanremo: Non mi avete fatto niente. Per fare arrivare il messaggio a un pubblico quanto più vasto possibile, vengono proiettate le parole del testo sullo schermo in diverse lingue.
Si apre il televoto, il cui parere varrà per il 50%. La restante metà sarà ad appannaggio delle giurie, nominate per ogni paese europeo. Discutibile decisione quella del regolamento della gara: dall’Italia non si potrà votare per i due cantanti.
La musica riparte con l’esibizione di BranKo, un noto artista portoghese accompagnato da altri due colleghi.
I due conduttori raggiungono Ermal Meta e Fabrizio Moro nei camerini. I due si dicono soddisfatti della loro esibizione anche se il cantante romano si dice dispiaciuto della mancanza di bandiere italiane (e quindi di sostenitori) all’Altice Arena: “Si sente la vostra mancanza“, dice.
Lo scorso anno aveva vinto l’Eurovision: ecco sul palco Salvador Sobral, che presenta il suo nuovo singolo: Mano a mano. Il cantante portoghese aveva rischiato la vita a causa di un serio problema cardiaco che lo ha costretto lo scorso dicembre ad un trapianto di cuore, fortunatamente andato a buon fine.
Il 28enne musicista portoghese annuncia l’entrata in scena di un grande cantautore e chitarrista: Caetano Veloso. Insieme a lui, ripropone il brano che un anno fa gli ha regalato la vittoria dell’Eurovision Song Contest: Amar pelos dois.
Il televoto è ufficialmente chiuso. In attesa di avere notizie sui suoi esiti, i portavoci delle giurie di ogni paese votante (per un totale di 43, quindi anche parte di quelli non partecipanti) svelano le loro preferenze. Per ogni stato una scala da 12 punti, corrispondente all’esibizione ritenuta migliore, e 1, con la quale si decreta la prova meno vincente.
Al termine di questo lungo procedimento, la classifica provvisoria vede in testa l’Austria a 271 punti, seconda la Svezia 253, terzo Israele a 212. Il bottino italiano è davvero magro: appena 59 punti conquistati (4 da San Marino, 10 da Malta, 3 dalla Spagna, 12 dall’Albania, 8 dalla Serbia, 8 da Cipro, 1 dalla Grecia, 4 dal Montenegro, 4 dalla Finlandia, 1 dalla Russia, 4 dal Portogallo). La nostra giuria dà 12 punti alla Norvegia, ma solo 2 al quotatissimo Israele. Solo il televoto può risollevare le sorti di Meta e Moro.
Un numero preciso di punti viene distribuito sulla base dei risultati del televoto: Svezia e Austria non ne guadagnano tantissimi, nonostante l’ottimo gradimento delle giurie: questo costa loro una vittoria che cominciavano ad annusare. A vincere l’Eurovision Song Contest è Israele con 529 punti. Figuraccia dei padroni di casa del Portogallo che chiudono ultimi.
L’Italia prende 249 punti e vola al quinto posto finale con 308 punti: i telespettatori e i nostri connazionali all’estero sono dunque riusciti a cambiare radicalmente le cose, ribaltando le preferenze delle giurie degli altri paesi.
Federico Russo e Serena Rossi gestiscono bene tutto il momento conclusivo dello show, ascoltando i risultati e commentando anche con un po’ di ironia i voti delle giurie e le reazioni, talvolta esagerate, dei partecipanti. Molto convincente la costruzione della serata, che ha reso pienamente protagonista la musica in un’atmosfera da grande show: tempi serrati e grande suspense finale hanno dato gran velocità e intensità a una kermesse che non ha mai regalato momenti di noia.
Il pezzo vincitore della manifestazione è Toy di Netta Barzilai: la cantante è raggiante e commossa al contempo e, dopo aver ricevuto il trofeo della vittoria, ricanta il suo brano. L’anno prossimo, dunque, la kermesse si terrà in Israele come da regolamento.
Termina qui l’edizione 2018 dell‘Eurovision Song Contest.